Il gigante di fuoco catanese si è riaddormentato
Dopo novantacinque giorni l'eruzione dell'Etna è finita
Dopo 24 ore di attesa gli esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania sciolgono la prognosi: il vulcano ha concluso la sua violenta attività cominciata il 27 ottobre del 2002 e che ha distrutto tutti gli impianti sciistici e causato un terremoto con mille sfollati.
Pur essendoci già stati i segnali di cessata eruzione fino a l’altro ieri , i vulcanologi hanno preferito attendere ancora un giorno prima di sbilanciarsi: l'Etna ha riservato diverse sorprese, passando con velocità da fasi di stasi apparente a grandi riprese con violente emissioni di lava.
L'ennesimo sopralluogo di ieri mattina ha però convinto gli scienziati, anche per i dati che sono emersi: tremore interno vicino allo zero, senza fluttuazione, ed emissione di biossido di zolfo in calo. Dal cratere creatosi a quota 2.750 non fuoriesce più lava, il cono si è ''spento'', l'attività stromboliana si è arrestata. ''L'eruzione è finita''.
L'Etna rimane comunque un ''sorvegliato speciale''.
Sarà costantemente monitorato, con i sistemi di rilievo realizzati dall'Ingv e dal dipartimento della Protezione civile, per evitare improvvise riprese.
Sono stati novantacinque i giorni di eruzione senza sosta. L'Etna non ha concesso tregue, se non
momentanee ed apparenti.
''Questa eruzione che si è conclusa - spiega Luigi Lodato, dell'Ingv di Catania - è cominciata con sole tre ore di preavviso. Il vulcano va seguito con attenzione e senza mai mollare la guardia. L'eruzione è finita, ma l'allerta rimane''.