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Il giudice "lumaca" sarà giudicato con il rito abbreviato

Edi Pinatto deve rispondere per il mancato deposito della sentenza del processo ''Grande Oriente''

22 aprile 2008

Il giudice Edi Pinatto, salito agli ''onori'' della cronaca, per aver impiegato 8 anni a depositare le motivazioni di una sentenza per il del processo "Grande Oriente" a carico di alcuni mafiosi di Gela (CL) - frattanto rimessi in libertà -, e per questo indagato di omissione in atti di ufficio dalla Procura di Catania, ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato. Richiesta accettata dal Gup etneo Antonino Fallone, che ha fissato la data dell'udienza per il prossimo 31 maggio.

La richiesta di rinvio a giudizio del pm Pinatto era stata firmata dal procuratore Vincenzo D'Agata e dal sostituto Antonino Fanara ed era stata presentata prima del deposito della motivazione, avvenuto ad otto anni dalla sentenza. Un'analoga richiesta era stata avanzata, nell'ottobre del 2006, dall'allora procuratore Mario Busacca, adesso a riposo, e dal sostituto Ignazio Fonzo, oggi consulente dell'Antimafia, ma fu respinta dal Giudice per le udienze preliminari perché, ritenne il giudice, "il fatto non costituisce reato se il magistrato è oberato di lavoro" e quindi "non c'era dolo".
La Procura di Catania è stata investita recentemente della competenza per "legittima suspicione". Pinatto ha depositato le motivazioni poche settimane fa e per questo lo scorso 9 aprile il Csm ha deciso di non accogliere la richiesta, avanzata nel gennaio scorso dall'allora Guardasigilli Clemente Mastella, di sottoporre il magistrato a sanzioni disciplinari.

Il ritardo di Pinatto consentì ai boss di trovarsi in libertà invece che in carcere. La sentenza di cui il giudice non depositò le motivazioni nel termine di 90 giorni venne emessa nel maggio del 2000 e condannò in primo grado quattro esponenti di primo piano di Cosa nostra: a 24 anni di reclusione Giuseppe Lombardo e Carmelo Barbieri; a 10 e 8 mesi Maria Stella Madonia e Giovanna Santoro, rispettivamentesorella e moglie del boss ergastolano Giuseppe 'Piddu' Madonia, da anni in carcere. Nel 2002 i quattro, assieme a quattro favoreggiatori condannati a pene minori, vennero scarcerati per scadenza dei termini di custodia cautelare.

[Informazioni tratte da AGI e La Sicilia.it]

- Un lento giudizio (Guidasicilia.it, 05/04/08)

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22 aprile 2008
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