Il Governatore contro "Minzokiller"
Raffaele Lombardo ha usato parole di fuoco contro il direttore del Tg1, definito un "diffamatore di professione"
Proprio non vuole spegnersi la polemica tra la giunta siciliana e la Rai. Anzi, più passa il tempo e più arriva altra benzina sul fuoco. Così, dopo le polemiche sulla sanità (LEGGI) e sulla collocazione politica del presidente Raffaele Lombardo (passato, come è noto, dalla maggioranza berlusconiana al Terzo Polo), ecco un'altra "puntata" dell'infuocata querelle che contrappone il governatore al direttore del Tg1, Augusto Minzolini. Che ieri, in una dichiarazione del presidente della Sicilia è stato definito "Minzokiller".
Secondo il governatore siciliano il direttore del Tg1 "è un diffamatore di professione, diffama la Sicilia e lo sfido a un confronto. Abbia il coraggio di invitarmi".
"Lo aspetto al varco - ha detto Lombardo intervenuto alla presentazione del periodico Il Sud - quello che sta facendo è un'indecenza e una vergogna. Il sud ha bisogno di una informazione corretta per dire come stanno veramente le cose".
Lombardo ha sottolineato come nessun quotidiano e nessun telegiornale abbia detto che in Sicilia il Pil è cresciuto dell'1,7% per sei mesi consecutivi. "I fondi Fas non spesi - ha concluso il governatore - sono in mano all'Anas e alle Ferrovie dello Stato che non hanno realizzato quello che dovevano fare".
Immediata la replica di Augusto Minzolini: "Non comprendo i motivi del nervosismo del presidente Raffaele Lombardo, che il Tg1 ha intervistato proprio per dargli modo di chiarire alcune questioni messe in luce dai reportage sull'amministrazione siciliana andati in onda sul telegiornale da me diretto". "Rispetto, poi, al linguaggio colorito usato nei miei confronti, il presidente Lombardo - conclude Minzolini - dovrebbe sapere che con me le intimidazioni non funzionano".
Lombardo ha quindi controreplicato: "Non è un fatto personale tra me e il direttore del Tg1 Minzolini. Tutti ormai hanno capito come l'attenzione riservata alla Sicilia non sia dovuta ad esigenze di cronaca. Si tratta di un attacco politico". "Nessuna intimidazione - ha concluso il presidente - è soltanto un contraddittorio per ripristinare le verità sistematicamente violate dal servizio cosiddetto pubblico".
[Informazioni tratte da Ansa, Corriere del Mezzogiorno.it]