Il governo Berlusconi, per ora, non venderà le spiagge italiane né vi costruirà sopra i casinò
Cancellata la norma che dava in concessione per 90 anni le spiagge italiane
Il governo Berlusconi, per ora, non vederà le spiagge italiane né tanto meno vi farà costruire sopra megavillaggi o casinò: la norma del ddl sulla competitività che riguarda la concessione novantennale delle spiagge e le nuove norme per l'apertura dei casinò, fonte di furiose polemiche nelle scorse settimane (leggi), sarà infatti cancellata.
L'annuncio è stato dato da uno dei relatori al disegno di legge, Guido Crosetto (FI), in occasione della ripresa dell'esame del provvedimento sulla competitività da parte delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera.
''Così - ha commentato Crosetto - si elimina la scusa per cavillare e si potrà parlare della sostanza del provvedimento. Porremo fine alla demagogia e vedremo come va la discussione in commissione''.
L'iter del ddl, intanto, è stato rallentato da una pioggia di emendamenti, circa 600. Fra le modifiche introdotte dallo stesso Crosetto ''per migliorare l'articolo sul turismo'', una ''riguarda la possibilità per i Comuni di derogare all'applicazione dell'Ici'', rinunciando, in alcuni casi, alla possibilità di tassare un immobile con destinazione turistico-ricettiva.
Le commissioni Bilancio e Affari costituzionali, in seduta congiunta, hanno deciso il rinvio di una settimana del voto. In questi giorni si riunirà invece un comitato ristretto che procederà ad una prima scrematura degli emendamenti.
Il testo è atteso in Aula il 27 giugno.