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Il Governo chiede fiducia per la ''Scuola Gelmini''

Indignata l'opposizione: ''Il Parlamento si sta trasformando in un organo di ratifica''

07 ottobre 2008

Il Governo ha 'chiesto la fiducia' sul maxiemendamento sostitutivo del decreto Gelmini sulla scuola. Ad annunciarlo ieri in aula, alla Camera, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito. "Questo voto di fiducia - ha assicurato Vito - è dovuto a un fatto puramente tecnico. Poniamo la fiducia non perché l'opposizione ha fatto ostruzionismo, o perché ci sono divisioni nella maggioranza, ma per motivi puramente tecnici, perché è noto a tutti che il decreto legge scade il 31 ottobre e deve essere ancora esaminato dall'altro lato del Parlamento. Non abbiamo, dunque, nessun certezza sulla possibilità che l'esame si conclude all'interno di questa settima o di qualunque altra data".

L'opposizione però non ci sta, e dopo il tam tam di dichiarazioni susseguitesi per tutto il pomeriggio dopo il preannuncio della fiducia sul maxiemendamento in commissione cultura, ha parlato per tutti il capogruppo Antonello Soro che, denunciando "la trasformazione del Parlamento in un mero organo di ratifica", si è appellato al presidente della Camera, Gianfranco Fini, perché si faccia garante delle prerogative del Parlamento. "E' in atto un cambio sostanziale delle regole parlamentari in violenza alla Costituzione vigente. Fini ha espresso preoccupazione nei giorni scorsi e credo che questa preoccupazione debba essere ogni giorno più forte", ha detto Soro. "Non si può espropriare il Parlamento delle sue funzioni ineludibili" riducendo il dibattito e il confronto in aula tra maggioranza e opposizione a "una pura formalità" perché questo è "l'ennesimo decreto su cui viene posta la fiducia". Per Soro, inoltre, "è risibile il richiamo alla scadenza del 31 ottobre" visto che ci sarebbero "26 giorni utili" per discutere la riforma Gelmini. "Crediamo che il presidente della Camera debba fare una riflessione su questo".
Sulla stessa linea il capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera Massimo Donadi. "Questa fiducia è un altro schiaffo alla democrazia parlamentare da parte di un governo che rifiuta il confronto anche su materie delicatissime che riguardano il futuro del Paese e dei nostri giovani. Un fatto gravissimo che dimostra ancora una volta la mancanza di rispetto per le istituzioni e la deriva autoritaria del governo Berlusconi".
Anche la Cgil ha voluto denunciare "l'esproprio del Parlamento" ed ha affermato "che ora lo sciopero è più vicino".

A chiudere la giornata è stato il commento del ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, che parlando in Transatlantico con i giornalisti dopo la fiducia, ha dichiarato: "i presupposti d'urgenza ci sono tutti". "La riforma - ha aggiunto - deve essere efficace per l'avvio dell'anno scolastico, e i tempi sono pochi". Poi ha precisato: "Non è vero che l'ostruzionismo non c'è stato, perché il numero di emendamenti è ampiamente aumentato". "Inoltre - ha sottolineato ancora la Gelmini - è urgente rispondere al bullismo, è urgente introdurre il voto in condotta, è urgente semplificare il sistema con i voti ed è urgente il ritorno dell'educazione civica". Insomma, ha ribadito, "mi pare che i presupposti d'urgenza ci siano tutti".

E mentre nelle aule della Camera si discuteva, davanti a Montecitorio per tutto il giorno centinaia di insegnanti e studenti hanno manifestato alzando l'immagine "sacra" del ministro Gelmini ribattezzata "Santa Ignoranza". Rulli di guerra dagli studenti universitari che venerdì scenderanno in piazza. Perchè non è solo la scuola dell'obbligo il problema. C'è anche l'università che, con il via libera alle Fondazioni previste da Tremonti e Brunetta, in tre anni potrebbe essere privatizzata.

Il voto di fiducia sul maxiemendamento al decreto per la riforma della scuola inizierà alla Camera oggi alle 19.00. Alle 18.00 sono previste le dichiarazioni di voto.
Sono diverse le novità contenute nel maxiemendamento sul decreto scuola riguardante il ritorno del maestro unico e del voto di condotta: le modifiche inserite nel nuovo testo prevedono, in particolare, che la bocciatura alle elementari continuerà ad essere considerata un evento "eccezionale" e che gli specializzandi Ssis potranno essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento non più in coda ma nelle posizioni spettanti in base ai titoli. Arrivano poi nuovi "Provvedimenti per la sicurezza delle scuole" che permetteranno di rendere attuabili i fondi previsti per le emergenze edilizie scolastiche.

Ecco le principali norme:
ORE ECCEDENTI MAESTRO UNICO - A partire dal prossimo anno scolastico, i docenti della scuola elementare impegnati oltre il proprio orario di servizio per assolvere alle esigenze di "copertura" del tempo pieno o comunque superiore alle 24 ore settimanali di base verranno retribuiti attraverso il fondo d’istituto integrato dai risparmi ricavati dall’applicazione della finanziaria approvata con la legge n. 133 del 6 agosto scorso. In pratica le eventuali ore aggiuntive svolte dal "maestro unico" saranno, almeno per questa prima fase transitoria, retribuite con il fondo di istituto di ogni singola scuole che il Miur provvederà a finanziare anche in base alle specifiche necessità.

BOCCIARE ALLE ELEMENTARI SOLO IN CASI ECCEZIONALI - Dopo le polemiche sull’interpretazione dall’art. 3 del decreto (`Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all’esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di disciplinè), che avrebbe potuto essere interpretato come un’indicazione a bocciare gli alunni di elementari e medie manche con un solo cinque in pagella, arriva un emendamento (proposto da alcuni deputati della Lega tra cui Paola Goisis) che fa chiarezza: nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado la bocciatura degli alunni dovrà non solo essere decisa all’unanimità dal consiglio di classe, ma anche essere collocata nei casi di eccezionalità e «comprovati da specifica motivazione». La singola valutazione, relativa ad ogni materia o (come alle elementari) gruppo di materie, non sarà inoltre assegnata dal singolo docente, ma sempre e comunque «assunta a maggioranza dal consiglio di classe».

SPECIALIZZANDI SSIS IN GRADUATORIA COME GLI ALTRI - La battaglia degli specializzandi Ssis (che la scorsa settimana è culminata con una manifestazione davanti al Miur, con due mila partecipanti, organizzata dall’Anief) ha avuto un esito positivo: gli oltre 12 mila studenti che stanno terminando il IX ciclo formativo presso le università verranno inseriti nelle graduatorie ad esaurimento non più in coda, come previsto dalla prima bozza, ma «nella posizione spettante in base ai punteggi attribuiti ai titoli posseduti». Lo stesso trattamento, di equiparazione dei nuovi iscritti agli oltre 300 mila precari già inserite nelle graduatorie, varrà concesso anche i docenti che stanno conseguendo l’abilitazione all’insegnamento di materie musicali. Ed per coloro che si stanno formando per diventare maestro di scuola d’infanzia e primaria: questi ultimi prima verranno inseriti «con riserva» e, una volta acquisito il titolo, collocati nelle graduatorie sempre sulla base del punteggio derivante dal voto finale del corso, dei titoli di studio e dall’eventuale servizio già svolto.

EDILIZIA SCOLASTICA - Al fine di porre rimedio alle emergenze strutturali in cui versano migliaia di scuole, si «destina un finanziamento di interventi per l’edilizia scolastica e la messa in sicurezza degli istituti scolastici ovvero di impianti e strutture sportive dei medesimi» attraverso la proroga fino al prossimo 30 novembre di risorse che, dopo «l’individuazione degli interventi», verranno stabilite dal ministro dell’Economia assieme a quello del Miur. Nella nuova bozza del decreto, in fondo all’articolo 7, si inseriscono poi degli specifici `Provvedimenti per la sicurezza delle scuolè finalizzati a snellire le procedure per l’utilizzo dei fondi disponibili, ma anche a rendere più stabili nel tempo i finanziamenti statali: al piano straordinario per l’edilizia scolastica previsto dalla legge finanziaria del 2003 è destinato annualmente un importo non inferiore al 5% delle risorse assegnate al programma delle infrastrutture strategiche, fino al completo esaurimento degli interventi previsti. Gli interventi verranno attuati sulla base delle priorità definite da un «soggetto attuatore» che assicurerà la «messa in sicurezza di almeno cento edifici scolastici presenti sul territorio nazionale che presentano aspetti di particolare criticità sotto il profilo della sicurezza sismica».

STOP ALLE RIEDIZIONI DEI LIBRI - Le nuove edizioni dei libri di testo scolastici si adotteranno differentemente a seconda del ciclo di studi: alla primaria la cadenza di rinnovamento dei testi sarà quinquennale, come già previsto nella bozza iniziale del dl, mentre nella scuola secondaria di primo e secondo grado la cadenza diventa di sei anni. Permane la possibilità, per i docenti e le case editrici, di adottare nuove edizioni di testi qualora siano subentrate, anche prima dei termini stabiliti, «eventuali appendici di aggiornamento».

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, La Stampa.it]

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07 ottobre 2008
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