Il governo Crocetta tra censura e sfiducia
Mentre la mozione di censura per gli assessori Scilabra e Vancheri slitta di una settimana il M5S è pronto per lo "Sfiducia day"
Vice presidenza Ars e mozione di censura all'assessore Nelli Scilabra: tutto rinviato di una settimana, a martedì prossimo. Lo ha stabilito ieri la conferenza dei capigruppo alla presenza del governatore Rosario Crocetta.
La doppia seduta parlamentare, in programma questa mattina e nel pomeriggio con i due ordini del giorno, è stata rinviata ufficialmente perché si aspetta la proclamazione dei deputati siracusani eletti nella mini-tornata che si è svolta a Pachino e Rosolini.
Il rinvio è stato deciso dalla maggioranza, Ncd, Fi e Pid avevano chiesto di votare comunque la mozione di censura all’assessore Scilabra ritenendolo un atto politico e non tecnico. Rinviata anche la censura all'assessore Linda Vancheri, che era in calendario domani.
La capigruppo ha affrontato anche il nodo della riforma delle Province, sarà la commissione Affari istituzionali a fare la sintesi dei disegni di legge depositati, il governo dovrebbe trasmettere il suo testo a ore.
Il governatore, in mattinata, aveva difeso ancora una volta a spada tratta l'assessore Nelli Scilabra. Perché "sui valori non si media con o senza maggioranza". Un ennesimo attestato di stima e fiducia nei confronti dell'assessore alla Formazione arrivato a 24 ore dalla discussione all'Assemblea regionale della mozione di censura alla Scilabra e in risposta al deputato nazionale Davide Faraone che sul quotidiano on line Livesicilia aveva invitato proprio la Scilabra a fare un passo indietro per evitare il tracollo della coalizione.
Ma il governatore, ancora una volta, è stato categorico: "Possiamo discutere di assetti politici, di azzeramenti, di ricomposizioni, di contenuti delle riforme. Ma sulle questioni di principio non si torna indietro".
Una difesa a tutto campo. "In questi anni gran parte del sistema politico siciliano ha scambiato la formazione come una sorta di bancomat clientelare e affaristico - ha sottolineato Crocetta - Nei 22 mesi di azione del mio governo quel sistema è quasi in frantumi, non possiamo permettere a nessuno di prendere l'attak per ricomporre i cocci del passato per rilanciare quella vecchia politica. Se Nelli fosse stata coinvolta in qualche azione sbagliata, in qualche scandalo, avrebbe tolto le tende e se non lo avesse fatto lei lo avrei fatto io". "Nelli ha una sola responsabilità - ha aggiunto Crocetta -, quella di avere sfidato i potenti di Sicilia e questo non le viene perdonato. Con Nelli verrebbe sconfitta la gente per bene che vuole chiarezza e giustizia. Renzi di fronte a una possibile frantumazione del Pd sull'Art.18 è andato avanti. Io sono diventato presidente della Regione per cambiare la Sicilia, costi quel che costi".
Il rinvio deciso dalla conferenza dei capigruppo ha indispettito i deputati del MoVimento 5 Stelle all’Ars. "E' già partito il salvaNelli. Questi eterni rinvii non ci convincono per nulla. Vorremmo capire quali partite si stanno giocando dietro questa continua melina, che ha paralizzato per quasi un mese sala d'Ercole".
"Da metà settembre - affermano Valentina Zafarana e Salvatore Siragusa - non si fa praticamente nulla e chissà per quanto la cosa dovrà durare ancora. Non è assolutamente certo, infatti, che la proclamazione degli eletti (di Pachino e Rosolini, ndr) avvenga a stretto giro di posta. Basta con questa presa in giro, soprattutto per rispetto di tutti quei Siciliani che attendono risposte da questo Parlamento". "Vergognose - continuano i deputati - sono anche le dichiarazioni rilasciate da Crocetta, che per salvare la Scilabra sarebbe pronto a cambiarle la delega e a spostarla all'assessorato all'Ambiente, ormai diventato una sorta di parcheggio e non uno dei posti nevralgici della Regione. Questa affermazione è doppiamente grave: da un lato, infatti, Crocetta si fa beffe del Parlamento, dall'altro certifica la sua scarsa considerazione dell'assessore tutt'ora in carica all'Ambiente, relegato al ruolo del tappabuchi".
Intanto, il Movimento 5 Stelle si prepara per il 26 ottobre, giorno del secondo "Sfiducia day". Alla manifestazione che si terrà a Palermo - per mostrare a Crocetta il malcontento dei siciliani, dicono i grillini - ci saranno pure Beppe Grillo e l'attore palermitano Claudio Gioè. Assieme a loro il Vice Presidente Camera dei Deputati Luigi Di Maio, il deputato Alessandro Di Battista e i senatori Nicola Morra e Paola Taverna, alcuni tra i volti più noti del Movimento, oltre ai deputati nazionali siciliani e dell’Ars e ad una folla di attivisti che arriveranno a Palermo da ogni parte dell'isola. Non sarà in Sicilia il premio Nobel Dario Fo, ma solo per questioni anagrafiche: la trasferta in Sicilia lo avrebbe stancato troppo.
Cominciano a prendere lentamente posto i pezzi del puzzle che si formerà domenica 26 ottobre nella centralissima piazza Verdi di Palermo, dove sono attesi non solo attivisti e simpatizzanti Cinque Stelle, ma tutti i siciliani che vogliono voltare pagina e chiudere una volta per tutte con Crocetta, sempre più 'Re Mida' al contrario, capace solo di distruggere tutto ciò che tocca. Lunghissima è la lista dei flop del governatore, cui va comunque riconosciuto il merito di avere messo tutti d’accordo su una cosa: mandarlo presto a casa per il bene della Sicilia. Per questo i deputati del Movimento stanno completando la mozione di sfiducia che prenderà la strada di sala d‘Ercole.
Ancora da definire la lista degli artisti e dei gruppi musicali che interverranno. Numerosi contatti sono in corso: Gioè ha dato l'ok, con una piccola riserva, anche se ha assicurato che farà di tutto per liberarsi dagli impegni di lavoro che attualmente ha in corso. Non è la prima volta che l’attore palermitano affianca il suo nome a quello del Movimento, un'operazione coraggiosa, dettata dalla sua voglia di chiudere una volta per tutte con la vecchia classe politica. "I siciliani - dice l’attore - devono svegliarsi, non possono accettare tutto in maniera passiva. Devono riappropriarsi del proprio destino e mandare a casa questo governo inconcludente che ha fatto solo disastri è il primo passo. Negli ultimi anni sono andato a votare solo perché i ragazzi del Movimento mi hanno consentito di tornare alle urne, ero stanco infatti di scegliere il meno peggio. Farò di tutto per essere a Palermo, anche se proprio in quei giorni ho impegni di lavoro. Se proprio non dovessi riuscire ad esserci fisicamente, lo sarò sicuramente con lo spirito".
La manifestazione inizierà intorno alle alle 15,30.