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Il Governo da' il via libera al 'lodo Schifani bis'

Voto favorevole dal Consiglio dei Ministri per l'immunità alle cariche più alte dello Stato

27 giugno 2008

Via libera del Consiglio dei Ministri al disegno di legge sull'immunità per le quattro più alte cariche dello Stato. Il provvedimento - cosiddetto 'lodo Schifani bis' ma presentato dal ministro della Giustizia Angelino Alfano - prevede l'introduzione per il presidente della Repubblica, del Consiglio, del Senato e della Camera, dell'immunità da processi e inchieste riguardanti reati non commessi nell'esercizio delle loro funzioni, per tutta la durata dell'incarico.
Di ''tempi rapidissimi'' per l'approvazione, ha parlato, lasciando Palazzo Chigi, il ministro della Difesa Ignazio La Russa. "Siamo di fronte a un ddl di un articolo unico e per noi i tempi possono essere rapidissimi, sempreché non ci siano preclusioni ideologiche o atteggiamenti dell'opposizione puramente ostruzionistici'".
Il provvedimento è giudicato da molti esponenti dell'opposizione "ad personam", fatto apposta per concedere immunità giudiziaria a Silvio Berlusconi.
La prima versione del "lodo Schifani", presentata durante il precedente governo del Cavaliere, non superò il vaglio della Corte costituzionale.

I DUE ARTICOLI DEL 'LODO SCHIFANI BIS'
Si intitola "disposizioni in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato" il disegno di legge che sospende i processi per quattro alte cariche dell'amministrazione pubblica: presidente della Repubblica; presidenti di Senato e Camera; presidente del Consiglio.

Il fine del ddl. "Il disegno di legge - è scritto nella relazione che accompagna il provvedimento - è diretto a tutelare l'interesse al sereno svolgimento delle funzioni che fanno capo alle più alte cariche dello Stato".
Riguarderà tutti i reati. Saranno sospesi tutti i procedimenti penali, in qualsiasi grado e fase di giudizio in cui sono coinvolte le 4 figure istituzionali. Riguarderà tutti i reati, tranne l'alto tradimento e l'attentato alla Costituzione.
Sospensione a cui si potrà rinunciare. Alla sospensione dei procedimenti penali, il presidente della Repubblica, delle due Camere e il premier potranno rinunciare.
Vale una sola legislatura. La sospensione opererà per l'intera durata della carica, non sarà reiterabile, se non per il presidente del Consiglio e solo nell'ambito della stessa legislatura qualora il premier fosse nuovamente scelto al vertice dell'esecutivo.
Sospesa anche la prescrizione. I termini di prescrizione verranno sospesi assieme al procedimento ma le parti offese potranno continuare il giudizio in sede civile.

Differenze con il precedente lodo. Rispetto al precedente lodo decaduto per giudizio di illegittimità espresso dalla Corte costituzionale quattro anni fa, il lodo-bis ha sostituito la parola "improcedibilità" con "sospensione dei processi". Inoltre, rispetto alla stesura precedente, tra le cariche che usufruiranno del beneficio è scomparso il presidente della Corte Costituzionale.

Due soli articoli. Il ddl è composto da soli due articoli: il primo, con ben 7 commi, contiene tutte le disposizioni del provvedimento; il secondo, invece è dedicato esclusivamente alle modalità di entrata in vigore.
L'iter del ddl. Il disegno di legge sarà approvato domani dal Consiglio dei ministri; quindi passerà all'esame delle due Camere già da luglio. La speranza espressa da Elio Vito, ministro per i Rapporti con il Parlamento, è che "l'iter possa essere il più veloce possibile e sia presto legge".

LE NORME SULL'IMMUNITA' ALL'ESTERO
Le legislazioni sull'immunità per le più alte cariche dello Stato e per i parlamentari nei maggiori Paesi occidentali sono molto variegate. Ecco in sintesi cosa è previsto negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Francia e Germania in materia di immunità.

Stati Uniti - Il principio di base negli Stati Uniti è che nessuno è al di sopra della legge. Anche il presidente degli Stati Uniti può essere messo in stato di accusa, attraverso lo strumento dell'impeachment, qualora venga sospettato di avere commesso gravi crimini nell'esercizio delle sue funzioni. Nella storia Usa solo due presidenti sono stati comunque sottoposti ad impeachment: il repubblicano Andrew Johnson (nel 1868) e il democratico Bill Clinton (1999). Il presidente Richard Nixon era stato a sua volta impegnato in un braccio di ferro con la Corte Suprema, per la consegna delle registrazioni fatte nello Studio Ovale, ma si era dimesso prima che si giungesse ad un verdetto. Da notare che il presidente ha a sua disposizione lo strumento del 'privilegio dell'esecutivò che lo protegge dal fornire informazioni che potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza nazionale. Il presidente George W. Bush ha fatto ampio uso di questo privilegio rifiutandosi, ad esempio, di consegnare al Congresso documenti riguardanti il suo vice Dick Cheney ed il suo ex consigliere Karl Rove.

Gran Bretagna - In una monarchia costituzionale come il Regno Unito, l'immunità è garantita solo al Re o alla Regina, perché storicamente è dal sovrano che emana lo Stato, ed è lui (o lei) che crea i tribunali "per proteggere il popolo". Dopo il Crown Proceedings Act del 1947, è possibile portare in tribunale il governo (che è 'il governo della regina'), ma in nessun caso la sovrana, per qualsiasi sua attività. Da qui l'espressione 'The Queen can do no wrong' (la regina non può far nulla di sbagliato). L'immunità non riguarda gli altri membri della famiglia reale o gli esponenti di governo. I parlamentari sono immuni, per il tempo che restano in carica, dalle denunce per diffamazione o vilipendio, ma sono perseguibili per ogni altro reato, senza autorizzazione del Parlamento.

GERMANIA - Il presidente della Repubblica federale tedesca e tutti i membri del Parlamento, incluso il presidente del Bundestag, godono dell'immunità contro eventuali procedimenti legali. L'immunità può essere revocata solo dal Parlamento, anche nel caso del presidente della Repubblica, il quale non è membro del Parlamento. Tutte le altre cariche, incluso il cancelliere ed i suoi ministri, non godono dell'immunità, a meno che non siano allo stesso tempo membri del Parlamento. Il presidente della Corte Costituzionale tedesca non gode di alcuna immunità.

FRANCIA - La protezione di cui gode il presidente della Repubblica francese dall'accusa di aver commesso reati è stata rafforzata dalla riforma voluta da Jacques Chirac al termine del suo mandato, l'anno scorso. Il Parlamento in seduta congiunta (si chiama allora Alta Corte) può votare a maggioranza dei 3/5 l'impeachment del presidente nel caso di gravi mancanze incompatibili con la sua funzione o per alto tradimento. Per il resto, l'immunità quasi totale è garantita da una legge costituzionale che riguarda non solo indagini penali, ma anche iniziative amministrative. L'immunità dura fino ad un mese dopo la scadenza del mandato. Per i parlamentari vige il principio di "irresponsabilita", nel caso di atti compiuti nell'espletamento delle proprie funzioni. Per quanto riguarda invece tutti gli atti suscettibili di denuncia penale commessi al di fuori dei propri poteri di deputato o senatore durante il periodo in cui si è in carica, è prevista l'immunità, ma dagli anni '90 il cosiddetto "regime di inviolabilita" è stato ristretto in quanto non protegge più dall'apertura delle inchieste da parte della magistratura. Le autorizzazioni a procedere sono automatiche per la flagranza di reato e in caso di condanne definitive nel corso del mandato si procede direttamente all'arresto. [ANSA]

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27 giugno 2008
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