Il governo frena sulla prostituzione
Fuori dal decreto sulla sicurezza l'emendamento sulla prostituzione presentato in Senato
L'emendamento sulla prostituzione presentato dal presidente della commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli, e vivacemente contestato nei giorni scorsi, viene sfilato dal decreto sulla sicurezza e ripresentato dallo stesso Berselli nel disegno di legge sulla sicurezza.
Alla fine, dopo un fine settimana di polemiche e stop and go, la soluzione è una via di mezzo tra la posizione del ministro Roberto Maroni che ritiene la piaga prostituzione troppo complessa per essere affrontata nel più grande capitolo della sicurezza e quella dei relatori azzurri Carlo Vizzini, presidente della Commissione Affari costituzionali, e Filippo Berselli, presidente della Commissione Giustizia, che invece volevano dare un segnale importante e subito.
La decisione è arrivata ieri mattina durante un vertice di maggioranza a Palazzo Madama a cui hanno partecipato il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il titolare del Viminale Roberto Maroni oltre che il presidente del Senato Renato Schifani.
"Abbiamo deciso di levare dal decreto - ha spiegato Berselli - tutte le materie non strettamente pertinenti al provvedimento. Quell'emendamento sarà ripresentato nel disegno di legge sulla sicurezza perchè è giusto che finisca lo spettacolo indecente di uomini e donne nudi la sera per strada che possono essere guardati anche dai bambini e la mattina per terra rimangono i preservativi". Il testo, promette, potrebbe essere pronto ed approvato entro luglio, un tempo congruo "per definire meglio gli aspetti tecnici per combattere la prostituzione nelle strade".
L'ultimo suggerimento, in ordine di tempo, è stato quello del ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna che ha proposto le cooperative del sesso.
- Prostituzione d'origine controllata (Guidasicilia.it, 09/06/08)