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Il Governo frena sulle ronde

Anche se fino all'ultimo si era parlato di ricorso al voto di fiducia, alla fine le ronde sono fuori dal decreto antistupri

08 aprile 2009

Il Governo fa retromarcia sulle ronde. Fortemente volute dalla Lega e altrettanto fortemente contestate dall'opposizione, sono state stralciate dal decreto. Il governo ha accettato di farle confluire nel disegno di legge sempre in materia di sicurezza all'esame della Camera. La decisione è stata ufficializzata nella conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
La decisione arriva dunque a sorpresa dopo che fino all'ultimo minuto il governo aveva minacciato il ricorso all'ennesimo voto di fiducia. Una possibilità quest'ultima che era stata esplicitata dal ministro della Difesa Ignazio la Russa, che aveva dichiarato: "L'ostruzionismo dell'opposizione sul decreto sicurezza costringerà il governo a un voto di fiducia, il giorno 20 aprile, che è figlio delle sterili polemiche della sinistra. Quello che è emerso in modo chiaro è che la sinistra, anziché cogliere l'opportunità che il governo le ha offerto, e cioè modificare la legge che istituisce le ronde, autorizzando esclusivamente l'impiego di ex Carabinieri, poliziotti e uomini dello Stato, per puro spirito di polemica non ha accettato neanche questo".

Da punto di vista tecnico, la norma sulle ronde verrà eliminata dal decreto o con un emendamento soppressivo del governo o con uno dell'opposizione su cui il governo renderà parere positivo. Quelle norme verranno molto probabilmente inserite in un disegno di legge di cui il governo chiederà l'esame quanto prima già nella riunione dei capigruppo prevista per questo pomeriggio.

Soddisfatta l'opposizione, che interromperà il suo ostruzionismo, consentendo di dare il via libera al testo a Montecitorio entro la giornata di oggi. "Quando prevalgono la saggezza e la ragionevolezza non vince nessuno ma sono tutti a vincere", spiega il capogruppo del Pd Antonello Soro. "Siamo molto soddisfatti - sostiene Michele Vietti (Udc) - che il governo abbia cambiato parere su una nostra proposta molto ragionevole. Grazie al nostro ostruzionismo salta un macigno e ora siamo impegnati nell'accelerare l'esame del testo".

Ieri i sindacati di polizia avevano fortemente contestato l'eccessivo interessamento del governo nei confronti delle ronde a discapito degli stanziamenti alle forze dell'ordine. Altra aspra critica era arrivata dalla capogruppo Pd in commissione Antimafia, Laura Garavini, che ha accusato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni di "finanziare le ronde e di smantellare le forze dell'ordine sul territorio, facendo così un regalo alle mafie". [Informazioni tratte da Repubblica.it, Corriere.it]

"TAGLIA I FONDI A NOI E AIUTA LE RONDE"
di Alberto Custodero (Repubblica.it, 6 aprile 2009)

"I dati forniti da Roberto Maroni sul finanziamento alla Polizia sono errati. Hanno tagliato le risorse per l'acquisto degli etilometri, le indennità per gli straordinari e perfino ridotto i fondi per l'assistenza spirituale agli agenti. Altro che aumento del dieci per cento rispetto al governo Prodi".
Mentre oggi entra nel vivo il dibattito alla Camera sul dl antistupri (proseguirà fino a mercoledì), arriva un doppio attacco al ministro dell'Interno, che nei giorni scorsi aveva detto: "Di tutto ci possono accusare, salvo di aver tagliato i fondi per la sicurezza".
La prima critica è dei sindacati di polizia, che contestano i numeri del titolare del Viminale sull'incremento degli stanziamenti. La seconda, della capogruppo pd in commissione Antimafia, Laura Garavini, che accusa Maroni di "finanziare le ronde e di smantellare le forze dell'ordine sul territorio, facendo così un regalo alle mafie".

Maroni, nei giorni scorsi, s'era difeso dagli attacchi alla sua politica definendoli "strumentalizzazioni fatte ad hoc da alcuni esponenti della sinistra". E aveva "sfidato" a dimostrare il contrario. In realtà, il colpo più duro al Viminale lo sferrano gli stessi sindacati di polizia, inferociti dal combinato disposto dei tagli alle forze dell'ordine, e dagli stanziamenti indiretti a favore delle ronde. "A noi riducono i fondi - tuonano i sindacati - mentre Maroni elargisce cento milioni alle ronde attraverso un finanziamento ai sindaci". Enzo Letizia, del sindacato funzionari di polizia, e il suo collega Giuseppe Tiani, del Siap, dopo la dichiarazione di Maroni "sull'aumento del 10 per cento rispetto al 2008", hanno raccolto la "sfida" mettendosi a studiare a fondo il bilancio del Viminale. E la conclusione del loro studio smentisce quanto dichiarato dal ministro dell'Interno: "I numeri forniti da Maroni - dicono - sono errati". Ecco dove si annida "l'errore". "Il finanziamento 2009 per il Dipartimento della Pubblica Sicurezza - dicono Letizia e Tiani - è di 7.785.817.158. Quello del 2008, di 7.136.463.224, l'incremento di cui parla Maroni è dunque di 649.353.934". Analizzando il bilancio capitolo per capitolo, i due sindacalisti hanno scoperto che "l'aumento della spesa del personale del Viminale (aumenti contrattuali, assunzioni del governo Prodi, progressioni di carriera), ammonta a 623.184.444. Si può affermare, dunque, che questo aumento è rappresentato esclusivamente da spese obbligatorie che qualunque governo, per l'anno in corso, avrebbe dovuto impegnare". Dei restanti 26.169.490 euro, 24.872.221 sono assorbiti, però, dal semplice aumento delle imposte sulle indennità accessorie. Pertanto, sostengono i due poliziotti, "la differenza tra i fondi alla polizia di Prodi e quelli di Berlusconi si riduce a soli 1.297.269, senza contare che altri 186 milioni che il precedente governo aveva accantonato per quest'anno sono stati cancellati da Maroni". "Paradossalmente - osservano Letizia e Tiani - le tasse sugli stipendi aumentano mentre si riducono le varie indennità, tra le quali, scandalosamente spicca un meno 15.880.483 euro per lo straordinario, e un meno 16.094.383 per l'indennità di ordine pubblico, pur sapendo che nel prossimo luglio si svolgerà il G8".

Il cahier des dolèances dei sindacati continua: "Le spese di missione - dicono - sono state ridotte di 7.485.496 euro a fronte di un aumento delle attività investigative, di ordine pubblico e di rimpatrio dei clandestini. È stata persino ridotta la già esigua spesa per l'assistenza spirituale di 178.580 euro. E grida vendetta la riduzione per l'acquisto degli etilometri per la stradale da 1.258.698 euro a 544.953: altro che tolleranza zero per le stragi del sabato sera".

Contesta il bilancio della sicurezza anche la capogruppo pd della Commissione Antimafia, che, nei giorni scorsi, ha audito Maroni. "Con questo governo - dice la deputata Laura Garavini - si parla solo di scippi, assalti in villa e piccola criminalità. Ma non si parla del problema più grave del nostro Paese in materia di sicurezza: della criminalità organizzata". "È un paradosso - aggiunge la capogruppo Pd - smantellare le forze dell'ordine sul territorio e finanziare le ronde che non evitano alcuno stupro, e meno che meno possono fare qualcosa per evitare che le mafie si impossessino di intere parti del Paese: chiudere le stazioni di polizia, togliere le volanti, ridurre le forze dell'ordine è un regalo alle mafie".

 

 

 

 

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08 aprile 2009
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