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Il governo italiano non è contrario alle centrali nucleari...

... ma al referendum contro le centrali nucleari. Berlusconi ammette che lo stop è stato voluto solo per fermare la consultazione popolare

27 aprile 2011

Lo sappiamo tutti che il governo italiano ha deciso di fermare il "programma nucleare", uno stop che supera la moratoria già prevista dall'esecutivo, arrivando ad una vera e propria abrogazione dei programmi (LEGGI). Fin qui tutto chiaro. Be', mica tanto se il capo del governo, durante una conferenza stampa, inizia il suo discorso premettendo: "Siamo assolutamente convinti che l'energia nucleare sia il futuro per tutto il mondo".
Qui gatta ci cova... E infatti, Silvio Berlusconi, ieri nella conferenza stampa seguita al vertice italo-francese, ha puntualizzato il vero senso della "moratoria nucleare" del governo: "La gente era contraria, fare il referendum adesso avrebbe significato eliminare per sempre la scelta del nucleare".
Ecco dunque svelato il bluff! Lo stop, che Berlusconi tiene a specificare come temporaneo, è stata una precisa scelta per rendere vano il referendum previsto per giugno 2 che, con tutta probabilità, avrebbe visto la bocciatura della scelta nuclearista in virtù dell'"emozione" provocata dal disastro di Fukushima.
"L'accadimento giapponese ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini. Se fossimo andati oggi al referendum, non avremmo avuto il nucleare in Italia per tanti anni. Per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria, per chiarire la situazione giapponese e tornare tra due anni a un'opinione pubblica conscia della necessità nucleare" ha detto candidamente il Cavaliere. "Siamo assolutamente convinti che nucleare sia il futuro per tutto il mondo - ha aggiunto Berlusconi - L'energia nucleare è sempre la più sicura". Anche perché, ha assicurato, il disastro giapponese si è verificato perchè la centrale di Fukushima era stata edificata su un terreno che non lo permetteva.
Tra l'altro, ha assicurato il premier, il futuro dei contratti tra Enel e Edf sul nucleare non pare compromesso: "Non vengono abrogati, non vengono annullati e stiamo decidendo di mandare avanti molti settori di questi contratti come quelli relativi alla formazione".

Le parole di Berlusconi sul nucleare hanno sollevato numerose polemiche. "Berlusconi ha confessato. Abbiamo la prova dell'imbroglio, da noi denunciato sin dal primo momento. Non vuole rinunciare al nucleare, ma vuole solo bloccare il referendum perché ha paura del risultato delle urne" ha subito attaccato il leader dell'Idv Antonio Di Pietro. Simile il commento espresso in una nota ufficiale del Pd: "Berlusconi ha gettato la maschera confermando che la moratoria sul nucleare è un bluff". "Pertanto - prosegue il comunicato - visto che l'emendamento del governo non cancella l'attuazione del piano di costruzione di nuove centrali nucleari, il referendum abrogativo è pienamente in vigore. Chiaramente più della salute degli italiani e dei costi assurdi di un progetto assolutamente non conveniente il governo antepone interessi che alla luce delle carte di WikiLeaks sono sempre più oscuri e controversi. D'altra parte se questo governo si appella tutti i giorni alla volontà popolare perchè deve averne paura i prossimi 12 e 13 giugno?".
Dura anche la reazione di Sinistra ecologia e libertà. "Le parole di Berlusconi - ha detto il leader Nichi Vendola - sono l'immediata conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, dell'intenzione del governo di voler prendere in giro gli italiani, calpestando in modo arrogante e cialtronesco, il loro diritto ad esprimersi su una questione, come quella dell'energia nucleare, da cui dipende la sicurezza ambientale e la sopravvivenza delle generazioni future del nostro paese". Sulla stessa lunghezza d'onda le parole del presidente nazionale dei verdi Angelo Bonelli: "Le dichiarazioni di Berlusconi sono la prova provata dell'inganno del governo sul nucleare".
Per Greenpeace le dichiarazioni di Berlusconi "svelano il segreto di Pulcinella: la moratoria sul nucleare è una vergognosa pagliacciata per evitare il referendum del 12 giugno", mentre il Wwf afferma che "la volontà popolare non deve essere ignorata, o si mette una pietra tombale sul nucleare oppure si va al voto con il referendum".

[Informazioni tratte da Repubblica.it, Corriere.it]

 

 

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27 aprile 2011
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