Il governo nuovo
Rosario Crocetta ha convocato il tavolo politico per il riassetto della giunta. "Lunedì chiuderò la partita"
Il presidente Rosario Crocetta ha convocato per lunedì, alle 17,30 il tavolo politico per il riassetto di giunta e la definizione del programma. Il presidente ritiene fondamentale chiudere rapidamente la questione del governo per dare un'accelerata ai problemi urgenti della Sicilia. In particolare: il disegno legge per il pagamento delle imprese, le variazioni di bilancio, un primo dl sviluppo per le misure immediate a favore del credito alle imprese, la legge a favore dei testimoni di giustizia e successivamente quella per la semplificazione amministrativa e la sburocratizzazione, il testo unico per le attività produttive.
"La Sicilia non può attendere - dice il presidente - e occorre partire proprio dalla ricomposizione del patto originario siglato da Megafono, Udc e Pd, da estendere a coloro che nella prima fase del governo Crocetta, hanno sostenuto le leggi e il governo. Occorrerà anche aprire un sincero dialogo con le opposizioni sulle riforme, a condizione che le forze di opposizione invece di occuparsi degli assetti dell'esecutivo e degli assetti burocratici della Regione svolgano il loro ruolo, che è quello dell'approvazione delle leggi, della partecipazione agli esercizi programmatici e l'esercizio dell'attività di controllo. Mi auguro che tutte le forze che siglano il patto, possano avere adeguata rappresentanza nell'esecutivo, fermo restando il valore delle battaglie simboliche che conduciamo con donne come Scilabra, Borsellino e Vancheri, per questioni attinenti agli sprechi nella formazione, in sanità e la lotta per lo sviluppo".
Intanto, aspettando il lunedì, è già esplosa la bufera sul nome di Antonio Ingroia tra i possibili assessori del "governo nuovo" di Crocetta. Le voci secondo le quali l'ex magistrato potrebbe entrare nella nuova giunta Crocetta hanno, infatti, spaccato la maggioranza. E dall'opposizione, segnatamente da Forza Italia, scatta un durissimo attacco nei confronti dell'attuale commissario della Provincia di Trapani. Lo stop arriva anzitutto dal presidente dell'Udc Gianpiero D'Alia: "Mi auguro che le notizie riportate da alcuni organi di stampa in merito ad una presunta nomina di Antonio Ingroia ad assessore all'Energia siano destituite di ogni fondamento. Ricordo che Ingroia è il leader di Azione Civile, un movimento politico di estrema sinistra incompatibile con una coalizione che ha deliberatamente escluso la sinistra radicale dall'alleanza di governo della regione".
Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia, annuncia la presentazione di una mozione all'Ars per impegnare Crocetta a rimuovere Ingroia da ogni incarico attuale: "Sapevamo che il dottor Ingroia - ha detto Falcone - fosse uomo di parte in quanto già candidato con ben poca fortuna alle ultime elezioni nazionali, ma non pensavamo che partecipare a competizioni elettorali rendesse così livorosi e astiosi. Dalle dichiarazioni fatte - ha aggiunto il parlamentare - non tanto su Forza Italia in quanto conoscevamo il suo complesso di inferiorità nei confronti di un partito che raccoglie il consenso di milioni di italiani, quanto invece nei confronti del presidente Napolitano, nei cui riguardi ha espresso parole piene di rancore e di becero risentimento".
Alle polemiche Ingroia ha risposto così: "Evidentemente qualcuno nel mondo politico in Sicilia ha paura degli incarichi che sto ricoprendo e forse c'è qualche scheletro nell'armadio che non vuole che si scopra". L'ex pm fa riferimento, in particolare, alle parole di Falcone: "E' un'iniziativa politica del tutto strumentale perché fondata sul nulla e facente riferimento a mie dichiarazioni frutto di mie vecchie indagini, cose che ho detto e ripetuto tante volte nei processi. Non temo nulla, io ho la coscienza a posto. Mi sembra - ha aggiunto Ingroia - di essere stato rispettoso e di avere detto anzi che il presidente Napolitano ha dimostrato un estremo senso dello Stato che lo ha portato fino a difendere la ragione di Stato pregiudicando le ragioni di verità e giustizia su alcuni fatti della storia del nostro Paese che rimangono oscuri".
Invece, sulle indiscrezioni riguardanti una sua presunta nomina ad assessore regionale all'Energia al posto di un altro ex magistrato, Nicolò Marino, Ingroia ha detto: "Non commento le voci. Siccome c'è una coincidenza di questa iniziativa politica con quelle voci, forse c'è un altro motivo di preoccupazione che ha mosso Forza Italia. Ma inviterei i parlamentari regionali di FI a non dare retta alle voci".
E’ il presidente Crocetta in persona a tornare poi sull'argomento, lasciando intendere che, malgrado le polemiche, la nomina di Ingroia è tutt'altro che un'ipotesi astratta: "Ingroia in giunta? Non ho parlato con lui di questo, ma è evidente che tra noi c'è una sintonia programmatica: io voglio l'acqua pubblica e anche lui, io sono contro l'eolico come lui e condividiamo l'idea del ciclo integrato dei rifiuti, con la gestione in mano ai comuni. E poi entrambi abbiamo un profilo antimafia. Insomma, i nostri oroscopi politici combaciano".
Ultima parola sulla questione, quella vergata sul comunicato stampa di ieri: "Il presidente avocherà a sé la scelta dell'assessorato all'Energia, ritenendo sicuramente non opportuna la posizione politica di Forza Italia che continuamente cerca di dare pagelle positive o negative nei confronti di uomini come Marino e Ingroia, che sono entrambi personalità della lotta alla mafia di indiscutibile valore". "La scelta del presidente - ha aggiunto Crocetta - sarà caratterizzata dai principi di competenza, onestà, rigore, in un settore fortemente condizionato dalle mafie, ma anche di condivisione del programma politico presentato ai cittadini, che prevede: il no netto all'eolico, affare di Matteo Messina Denaro, la realizzazione del piano delle energie alternative, il patto dei sindaci, la gestione dei rifiuti ai comuni, l'acqua pubblica, il ciclo integrato di acqua e rifiuti". "L'assessore - conclude Crocetta - non dovrà solo essere di indiscutibile valore, ma anche un assessore che condivida il patto che abbiamo firmato per tali settori con i cittadini siciliani".
Al di la della questione polemica su Ingroia, il presidente è anche pronto a sottoporre agli alleati un piano politico che prevede la "riqualificazione del sistema del welfare", ovvero in primo luogo soldi ai veri poveri. L'obiettivo è arrivare al salario minimo di solidarietà, norma che Crocetta aveva già previsto nell'ultima legge di stabilità ma che è stata impugnata dal commissario dello Stato perché ritenuta nuova spesa. E allora la riproposizione della norma passa, secondo il governatore, dalla rivisitazione del sistema sociale. Due le strade: controlli su tutti i lavoratori che beneficiano di soldi pubblici sotto varie forme e utilizzo produttivo dei precari. Così dopo gli ex Pip e gli Asu, i controlli sui redditi saranno estesi anche alle altre categorie sociali, compresi i forestali. "Faremo una revisione di tutte le attuali misure sociali di sostegno - ha affermato Crocetta - perché devono essere concesse solo ai poveri, mai più può accadere che la Regione abbia a carico precari milionari o persone con redditi alti. Tutto questo è spregevole e va contro i veri poveri. Faremo accertamenti rigorosi".
C’è poi il capitolo formazione. In Sicilia non sarà più affidata solo agli operatori degli enti, ma anche a giovani laureati. Il governo pensa a un doppio albo: una fascia con l'attuale personale degli enti professionali, l'altra aperta a giovani laureati che faranno anche loro da prof ai corsisti, ma non "saranno nuove assunzioni ma professionisti iscritti negli elenchi" da cui la Regione attingerà, mettendoli a disposizioni degli enti con i quali avranno rapporti di lavoro a tempo determinato, vincolati all'attività formativa. In questo quadro proprio gli enti avranno un ruolo "marginale" rispetto al passato, il sistema ruoterà attorno alle richieste del mercato del lavoro, stop dunque ai corsi "inutili" e via a nuovi percorsi: dalle energie alternative alle lingue.
Il governatore ridisegna il settore: "Quella della formazione è la madre di tutte le battaglie", annuncia. Al suo fianco, Crocetta vede solo Nelli Scilabra, l'assessore cui ha affidato il compito di "fare pulizia nel sistema e che sta mettendo la sua vita e la sua passione politica a servizio di questa rivoluzione".