Il Grande Dittatore
Da vedere o rivedere assolutamente! Sicuramente fra i film più importanti della storia del cinema
Noi vi consigliamo di vedere...
IL GRANDE DITTATORE
di Charles Chaplin
Al cinema d’essai Royal di Palermo, torna sugli schermi, restaurato, Il Grande Dittatore, il capolavoro di Charlie Chaplin che, in piena guerra e contro il parere di molti, decise di mettere in ridicolo il ''Grande Dittatore'' Adolf Hitler.
«No, non sono ebreo, ma non è necessario essere ebreo per essere antinazista»: rispose a chi gli chiedeva se aveva girato il film perché era ebreo.
Fu il produttore e regista inglese Alexander Korda a suggerirgli nel 1937 di girare un film basato sulla somiglianza fisica con Hitler. «Perfetto!» rispose Chaplin, che all’epoca si chiedeva se dopo ''Tempi moderni'' dovesse continuare con il muto o passare al parlato. «Nel ruolo di Hitler potrò arringare le folle con un linguaggio di mia invenzione, e parlare come mi pare, e nel ruolo di Charlot potrà restare più o meno silenzioso».
Qualche anno dopo, Chaplin confessò che se avesse conosciuto l’orrore dei campi di sterminio tedeschi non avrebbe potuto girare il film «né fare un gioco della follia omicida nazista». Fiutando il pericolo, il Terzo Reich tentò di minacciare i produttori di boicottaggio totale del film in Germania, e anche alcuni produttori americani ebrei fecero pressione con Chaplin perché non lo girasse, sostenendo che avrebbe danneggiato gli ebrei in Germania. Ma Chaplin non cedette. E fu un trionfo.
Regia Charles Chaplin
Soggetto e sceneggiatura Charles Chaplin
Interpreti Charles Chaplin (il barbiere e il Grande Dittatore Adenoid Hinkle), Paulette Goddard (Anna), Jack Oakie (Bonito Napoloni), Reginald Gardiner (il Comandante Shultz)
Fotografia Rollie Totheroh e Karl Strauss
Musica Charlie Chaplin
Produzione United Artists
Paese USA
Anno 1940
Durata 124 min
Note
A detta di David Robinson, biografo ufficiale dell'artista, nel dicembre del 1938, Chaplin aveva già preso sul film decisioni definitive, anche per quanto riguardava il finale. Il 1° settembre 1939 le armate tedesche invadevano la Polonia e Chaplin terminava la sceneggiatura, che il 3 settembre, data della dichiarazione di guerra dell'Inghilterra, era definitivamente ciclostilata.
Le riprese del film cominciarono il 9 settembre del 1939 e proseguirono fino al marzo del 1940. Il discorso finale di Chaplin fu registrato soltanto nel giugno, mentre gli ultimi ritocchi alle riprese e al montaggio ebbero luogo verso la fine dell'estate. La prima del film fu tenuta il 15 ottobre a New York e il 16 dicembre fu la volta della prima inglese, a Londra. Esattamente un anno dopo gli Stati Uniti entravano in guerra contro la Germania.
Il grande dittatore doveva essere sul piano della propaganda contro il nazismo un'opera devastante.
La satira del barbiere ebreo, inventata da Chaplin per Il grande dittatore, alla luce di una scena successivamente messa da parte, per il timore di incontrare il veto della censura, risulta per molti versi pretestuosa. La scena soppressa, dove appare la figura della moglie del dittatore, eliminata anch'essa nella stesura definitiva della sceneggiatura, viene riportata nella biografia di Robinson:
Signora Fanny: Sono una donna. Ho bisogno d'affetto, e tutto quello a cui sai pensare è lo Stato. Lo STATO !!! Hai idea in che stato sono io?
Hinkle: Tu ti aspetti troppo da me. Purtroppo anch'io invecchio. E a volte mi chiedo…
S F: La vita è breve, e questi momenti sempre più rari…Ricorda, Hinkle che io ho fatto di tutto per te. Mi sono fatta persino un'operazione …al naso. E sta' bene attento, potrei dire a tutti che sono ebrea!
H: Zitta!
S F: E poi non sono mica tanto sicura che non sia ebreo anche tu. Stasera per cena avremo gefülte fish. (un piatto ebraico).
H: Zitta, per carità!
Di seguito il meraviglioso discorso finale che chiude la pellicola
Il discorso di un uomo
Mi dispiace ma io non voglio fare l'Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare e conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi dovremo aiutarci sempre, dovremo soltanto godere della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l'un l'altro.
In questo mondo c'è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato.
L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca a fare le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi.
La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cimici, l'avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto.
L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell' uomo, reclama la fratellanza universale, l' unione dell'umanità.
Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente.
A coloro che mi odono, io dico, non disperate!
L'avidità che ci comanda è solo un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano.
L'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e qualsiasi mezzo usino la libertà non può essere soppressa.
Soldati! Non cedete a dei bruti uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie.
Non vi consegnate a questa gente senza un anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore.
Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini !
Voi avete l'amore dell'umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l'amore altrui .
Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà!
Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto - "Il Regno di Dio è nel cuore dell' uomo" - non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini.
Voi, il popolo avete la forza di creare la macchina, la forza di creare la felicità, avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della democrazia uniamo questa forza, uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza.
Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno!
I dittatori forse sono liberi? Perché rendono schiavi il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse, combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere, eliminando l'avidità, l'odio e l'intolleranza.
Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere.
Soldati, nel nome della democrazia siate tutti uniti!