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Il grande, nuovo accordo fra Italia e Libia

Il premier Monti a Tripoli per un nuovo accordo tra le due nazioni che vede la Sicilia grandde protagonista

23 gennaio 2012

Una buona notizia, finalmente. La Sicilia leader in uno dei settori strategici in ambito geopolitico e geo-economico del Mediterraneo grazie all'accordo sottoscritto dal governo italiano sabato nel corso della visita del Presidente del Consiglio, Mario Monti in Libia. A margine dell'incontro fra il primo Ministro italiano, Mario Monti, ed il Primo Ministro libico, Abdel Rahim al–Kib, la Libia e l'Italia hanno sottoscritto un accordo in materia di pesca. Il protocollo concretizza uno dei punti del Trattato di Amicizia, Cooperazione e Partenariato firmato a Bengasi il 30 agosto 2008 fra il Governo Libico ed il Governo Italiano.
Lo storico accordo è stato firmato dal Sottosegretario alla Pesca del Governo Libico, Abdul Adim Al Gareo, e per la parte italiana dal Presidente del Distretto Produttivo della Pesca, Giovanni Tumbiolo (General Authority For Marine Wealth Mazara del Vallo - Regione Siciliana, Libia-Italia).

L'intesa prevede una cooperazione economica, tecnica e scientifica fra i due Paesi nei settori della pesca; acquacoltura; lavorazione, trasformazione, commercializzazione di prodotti ittici; cantieristica navale; sviluppo dei Porti da pesca libici ed, infine, formazione, ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico. Particolare rilevanza nell'accordo viene data allo sfruttamento comune e sostenibile delle risorse ittiche nelle acque libiche, al fine di conseguire un beneficio reciproco; alla Cooperazione ed avvio di investimenti comuni (italiani e libici) in materia di: a) Risorse Marine: Studio e Pesca in acque profonde (250-1000 m.); b) Acquacoltura; c) Lavorazione, Trasformazione, Commercializzazione di pesci, crostacei, molluschi e Spugne; d) Costruzione e Manutenzione di unità di pesca; e) Sviluppo e Miglioramento dei Porti di pesca libici; f) Formazione, Ricerca, Innovazione, e Trasferimento tecnologico; g) Creazione di un distretto della pesca in Libia.
E' prevista anche la costituzione e gestione di una società mista (joint venture con capitale misto) attraverso il noleggio/locazione/acquisto di navi da pesca. La Libia garantirà la fornitura di gasolio al prezzo libico nazionale. L'Italia apporterà tutte le conoscenze e capacità (know how) necessarie per il successo imprenditoriale dell'iniziativa, nel rispetto delle leggi stabilite per la salvaguardia e la tutela del mare. Il partenariato nella joint venture avverrà su base paritaria al 50%.
Saranno probabilmente cinquantadue le società miste che verranno costituite. Una commissione si metterà presto al lavoro a questo scopo. Di essa, per la parte italiana, farà parte il mazarese Giovanni Tumbiolo. E' possibile che entro breve tempo si possa ridiscutere anche un altro spinoso argomento, motivo di contenzioso fra la Libia di Gheddafi e l'Italia, i limiti delle acque territoriali, che il rais aveva ampliato a suo piacimento. Pare che ci sia un'apertura da parte del governo libico perché si ridiscuta la questione, grazie alla costituzione di società miste.
I governanti libici hanno mostrato peraltro di desiderare un rapporto privilegiato della Libia con gli operatori siciliani e la Regione.

Il Presidente del Consiglio ha rivolto parole di apprezzamento al Presidente del Distretto della Pesca, Giovanni Tumbiolo, che ha lavorato per lungo tempo in questi mesi al raggiungimento dello storico risultato. Durante la sanguinosa guerra civile libica, Tumbiolo si è adoperato perché la Regione siciliana fosse vicina alle popolazioni civili vittime del conflitto con l'invio di aiuti, medicinali e attrezzature di pronto intervento (autombulanze).
Il presidente Monti ha poi ricordato che "l'Italia ha contribuito al successo della rivoluzione" e ha dichiarato che "abbiamo dato la nostra convinta disponibilità per la stabilizzazione democratica e la ricostruzione della Libia". Il presidente del Consiglio ha quindi annunciato che è stata siglata una lettera d'intenti tra i ministri della Difesa di Italia e Libia. Il documento, ha sottolineato Monti, prevede la "conferma delle relazioni speciali tra Italia e Libia, il sostegno alla stabilizzazione democratica, alla ricostruzione della Libia e la disponibilità delle Forze Armate italiane all'avvio di una collaborazione nel settore della sicurezza attraverso interventi a medio e lungo termine".
Il premier ha confermato anche che, dopo la missione di sabato a Tripoli, "ci sarà un follow up attraverso vari ministri sia da una parte che dall'altra", annunciando che sia il ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture, Corrado Passera, che il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, saranno a Tripoli per una visita che avrà luogo nel mese di febbraio.
A Tripoli anche l'amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni. "La produzione dell'Eni in Libia ormai ha raggiunto il livello prebellico", ha annunciato l'ad. L'Eni, ha aggiunto, punta a "far arrivare la produzione di petrolio in Libia a 300mila barili al giorno". "Abbiamo una prospettiva di ulteriore crescita in Libia", ha concluso.

In occasione della visita del premier Monti a Tripoli, è avvenuta anche la restituzione alle autorità libiche della 'Testa di Domitilla'. Si chiude così la vicenda più che ventennale di questa scultura marmorea raffigurante la figlia dell'imperatore Vespasiano (Domitilla Minore), datata al primo secolo dopo cristo. La testa era stata rubata all'inizio degli anni '90 dal museo libico di Sabrata per finire solo recentemente all'asta. La scultura era stata presentata come facente parte di un lotto proveniente da una collezione privata svizzera e, nell'aprile scorso, se l'era aggiudicata un acquirente italiano. Successivamente era stata scoperta la reale provenienza della scultura e l'opera era stata recuperata dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. Il collezionista italiano che l'aveva acquistata è stato rimborsato dalla casa d'aste.

[Informazioni tratte da SiciliaInformazioni.com, Adnkronos/Aki]

- Accordo tecnico-scientifico e produttivo sulla pesca fra Libia e Italia

 

 

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23 gennaio 2012
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