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Il Grande Show Russo

Berlusconi a Yaroslav, in Russia, per attaccare la magistratura, sminuire Fini e divertire la platea

11 settembre 2010

A Yaroslavl, in Russia, per il "Forum internazionale sulla democrazia", il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è esibito in uno dei suoi soliti show, oramai conosciutissimi a livello internazionale. Il Cavaliere ha utilizzato la platea fatta di politici, politologi e giornalisti di mezzo mondo per lanciare frecciate a Fini, per attaccare la magistratura, sua eterna nemica e per raccontare storielle assurde e grottesche, sempre sul filo dell'assoluta volgarità, all'antitesi della diplomazia.
Nikolaj Zurbin, accademico russo di nascita e americano di passaporto, ha così raccontato (ridendo ancora) l'intervento di Berlusconi: "Non riuscivo proprio a trattenermi, il suo è stato un vero colpo da maestro. Stavamo ancora sbadigliando per il discorso così serioso del presidente coreano quando Berlusconi ci ha svegliato di colpo con quelle cose che non c'entravano niente, con quelle sparate su Putin dono di Dio, con quei riferimenti incomprensibili all'Italia. Politicamente, un livello basso, non adeguato a un premier di un paese importante. Però ci siamo divertiti. Secondo me voleva proprio questo e ci è riuscito perfettamente. Tempi e pause da vero showman".
Certo, non sono state solo risate. Il gelo, gli sguardi rivolti al soffitto, sono cominciati subito, appena Silvio Berlusconi ha preso la parola. A cominciare dal presidente russo Dmitri Medvedev che tanto ci tiene a questo Forum globale della politica concepito e organizzato come una creatura personale. L'aria professorale del presidente si è trasformata in una maschera di stupore quando Berlusconi ha svelato il segreto che tutti conoscono ma che tutti fanno finta di ignorare: "Ho un bel discorso preparato dai miei collaboratori". E subito dopo la doccia fredda: "Ma siamo stati male informati e l'argomento è fuori tema". Imperscrutabile il sorriso forzato di Vladislav Surkov, la mente del Cremlino, consigliere politico del tandem Medvedev-Putin e sostenitore dello scivoloso tema del Forum: "I parametri della democrazia". Ma il Cavaliere l'ha subito sfangata dicendo dei due oligarchi russi: "Medvedev e Putin sono un dono del Signore per il vostro Paese", e continuando, nel suo discorso a braccio, a parlare delle beghe italiane.

In Italia, alle parole del Cavaliere non ha riso la magistratura, attaccata per l'ennesima volta: "La magistratura ha ritenuto di poter ancora svolgere una sua opera mettendo sotto accusa con accuse assolutamente inventate i protagonisti della vita politica e quindi mettendo a rischio la governabilità del Paese". "Questa è una situazione di oppressione - ha denunciato il premier durante il suo intervento - della vita del cittadino ed è qualcosa che in una democrazia non può essere accettata, non deve accadere".
Quanto alle fibrillazioni politiche di questa estate, il premier ha ha detto: "Il mio governo andrà avanti per i tre anni di legislatura che ancora mancano. Ho rassicurato chi mi chiede cosa succede in Italia. Ci sono piccole questioni di professionisti della politica che vogliono avere la loro aziendina politica per poter contare. Ma sono cose che non toccano la governabilità", ha garantito il Cavaliere lanciando una frecciata al presidente della Camera Gianfranco Fini.
Subito Fini ha ricambiato, bacchettando il premier. "Quando si è all’estero non si parla di questioni nazionali, se non in termini positivi", ha commentato da Ottawa. Ma è Fini stesso a raccontare di aver dovuto a sua volta rassicurare i suoi omologhi - in primis la speaker del Congresso Usa Nancy Pelosi - sul fatto che "non c’è nulla che possa mettere seriamente in discussione la durata della legislatura e quindi il mantenimento da parte dell’Italia degli impegni assunti a livello internazionale".

"Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha esposto l'Italia ad una figura imbarazzante". Massimo D'Alema, presente al Forum internazionale sulla democrazia a Yaroslavl, ai microfoni di Sky Tg 24 ha commentato così le parole del premier, riferendosi in particolare alle dichiarazioni sulla magistratura e la situazione politica italiana. "Trovo veramente vergognoso e menzognero - ha affermato il presidente di 'Italianieuropei' - questo modo di esprimersi sulla storia del nostro Paese; è grave che si usi una sede internazionale per additare la magistratura italiana, raccontando delle bugie sulle sue vicende giudiziarie che sono assai più complicate di quello che lui ha ricordato alla platea; e persino per lanciare delle frecciate ai suoi alleati". "In una sede come questa si parla dei problemi internazionali, avrebbe fatto molto meglio a leggere il testo che avevano preparato i suoi collaboratori. Avremmo risparmiato - ha concluso D'Alema - una figura imbarazzante per il nostro Paese".

Alla fine della "fiera russa", incurante degli imbarazzi provocati e delle offese arrecate, Berlusconi si è poi collegato telefonicamente con la scuola di formazione Pdl di Gubbio: "Voglio rassicurare: siamo sereni, abbiamo coscienza tranquilla e i piedi ben piantati per terra. Abbiamo il dovere di andare avanti e governare". Il presidente del Consiglio ha ribadito che il suo governo andrà avanti per completare la legislatura. Quindi, ha invitato tutti a comportarsi con responsabilità perché "i teatrini della politica" non ci appartengono.
Il premier ha dunque respinto soluzioni tecniche o voto anticipato. "Abbiamo lavorato anche ad agosto e siamo stati zitti" non abbiamo partecipato al teatrino della politica diventato "sempre più insulso". "La sinistra e anche gli antiberlusconiani possono produrre tutte le chiacchiere e le feste di partito che vogliono ma non avranno mai la soddisfazione - ha rimarcato - di vedere un nostro concorso nel far precipitare l'Italia verso una crisi politica che avrebbe degli sbocchi incerti, sospesa tra le ipotesi di elezioni anticipate da un lato e l'ennesimo governicchio tecnico dall'altro". "A questo governo non c'è alternativa - ha insistito -. Siamo molto ambiziosi, vogliamo passare alla storia come il miglior governo che l'Italia ha mai avuto". "Siamo consapevoli della forza e delle nostre responsabilità - ha aggiunto - perché il Pdl è il pilastro della democrazia e del paese. Per questo valutiamo con raziocinio gli accadimenti reali e dobbiamo distinguerli dalle chiacchiere e dalla fantasie dei giornali. Dobbiamo tener conto del mandato degli italiani e agire con senso di responsabilità". "Noi siamo diversi, il Pdl è una forza politica nata dalla gente per fare gli interessi della gente - ha proseguito -. Per questo non giocheremo al tanto peggio, tanto meglio come, purtroppo, qualcuno sta facendo e ci ricordiamo sempre che ci sono centinaia di miliardi di titoli di Stato da collocare. Sono 56 i miliardi da collocare nel mese di settembre. Né ci scordiamo mai che l'Italia potrebbe correre i rischi di una sfiducia anche magari solo parziale sui mercati. L'Italia deve restare protagonista della politica mondiale. Abbiamo la coscienza tranquilla abbiamo lavorato tanto e bene". "In questo periodo di crisi - ha poi rivendicato il Cavaliere - l'Italia ha avuto la fortuna di avere un governo del fare, che ha avviato riforme importanti e coraggiose, che ha avviato la strada del cambiamento".
Infine, Berlusconi ha salutato la platea e il coordinatore nazionale del Pdl Sandro Bondi con uno ''spontaneo'': ''Forza Italia e forza Milan!''.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it, La Stampa]

 

 

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11 settembre 2010
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