Il lavoro più dolce del mondo...

Per i maya era la bevanda degli dei, gli atzechi usavano il cacao in chicchi per comprare le schiave. Per gli studiosi della Boston University e dell'Harward University, il cioccolato allunga la vita... E' da centinaia di anni che questo alimento derivato dai semi della pianta del cacao fa parlare di sè. Universalmente amato - temuto solo da chi quotidianamente lotta con la bilancia - il cioccolato ha subito nel corso del tempo modifiche e rivisitazioni. Al latte o fondente, bianco o con le nocciole, al peperoncino o al gianduia, oggi la scelta è sempre più ardua per i golosi che non riescono proprio a farne a meno. C'è chi però, non ha ceduto a troppe 'contaminazioni' o sperimentazioni, facendo della propria tradizione cioccolatiera un vanto. Nell'est della Sicilia, a Modica, il cioccolato si fa ancora come una volta, quando dopo essere stato importato dagli spagnoli nel 1500, veniva prodotto in casa dalle famiglie e lavorato a freddo con un procedimento speciale.

Il cioccolato modicano si presenta nella sua caratteristica forma rettangolare e svasata, con tre scanalature sulla superficie. I sistemi produttivi sono in gran parte quelli manuali usati fin dal 1700, l'epoca in cui cominciarono a fiorire le prime cioccolatterie: la pasta di cacao veniva lavorata, insieme allo zucchero semolato e agli aromi, su un tavolo in pietra lavica a forma di mezzaluna sotto la quale si metteva del carbone acceso.
Oggi l'impasto avviene a bagnomaria, per non rischiare di perdere le caratteristiche organolettiche. Come allora, non si aggiungono grassi nè emulsionanti e la pasta di cacao non subisce processi di concaggio, quindi conserva, ben visibili, i granelli di zucchero. Il processo produttivo è dunque completamente artigianale fino al confezionamento, fase questa che occupa numerose lavoratrici. La mancata industrializzazione del territorio, ha quindi paradossalmente permesso a questa città di 60mila abitanti, di raggiungere l'eccellenza accendendo i riflettori sulle prelibate tavolette alla vaniglia o alla cannella.
Il Consorzio di tutela del cioccolato modicano, che oggi raggruppa circa 20 produttori locali, nasce nel 2003 proprio per salvaguardare la peculiarità di questo dolciume famoso in tutto il mondo, e che è in attesa di ottenere il riconoscimento Igp. "Sarebbe l'unico cioccolato in Europa - spiega a LABITALIA il presidente del Consorzio, Tonino Spinello - ad avere un marchio di qualità. Il nostro è un prodotto unico, che crea un importante indotto economico-turistico, attraverso la produzione di circa 2 milioni di tavolette l'anno".

Ed è proprio con il cioccolato, che la città di Modica vuole ricordare la drammatica alluvione del 1902, che fece 120 vittime nella cittadina siciliana. "Il prossimo 26 settembre - dichiara il direttore del Consorzio, Nino Scivoletto - in oltre 200 piazze italiane e 2.200 sportelli bancari del gruppo Banca di credito cooperativo, verranno vendute oltre 1 milione delle nostre barrette di cioccolato per l'iniziativa 'Una barretta per ...Agire'. Il ricavato sarà devoluto ad Agire Onlus, l'agenzia italiana per la risposta alle emergenze. Questo perchè Modica vuole celebrare la prima gara di solidarietà avvenuta nel nostro paese dopo l'unità d'Italia. A soli 19 mesi dall'alluvione infatti, grazie ad un'operazione di raccolta fondi e alla generosità delle città di Milano e Palermo (a cui si deve la nascita di un quartiere per i senzatetto che dalle due città prese il nome), la nostra cittadina potè risollevarsi". Impossibile quindi, dubitare della 'bontà' di questo cioccolato.

[Informazioni tratte da Adnkronos/LabItalia]