Il Mediterraneo è caldo come il brodo!
Ecco quanto riferito da Legambiente al vertice Onu sull'Ambiente, che si conclude oggi a Catania
Dando un'occhiata alle cifre di Legambiente ci rendiamo subito conto che purtroppo non si tratta solo di un modo di dire. La temperatura media estiva è di 27°, un valore raggiunto, negli anni scorsi, solo in casi limite. In molte spiagge, addirittura, si superano i 30°. A Maratea, in Basilicata, per esempio, sono stati toccati i 32,2°.
"E' un segno evidente dei cambiamenti climatici in atto – spiega Roberto Della Seta, portavoce nazionale di Legambiente - ma attenzione a non sottovalutarlo. Uno, due gradi in più non vuol dire solo nuove specie di pesci e organismi tropicali che proliferano nei nostri mari: vuol dire anche più inquinamento". Il riscaldamento delle acque infatti, insieme allo sfruttamento selvaggio dei nostri mari, è uno dei fattori principali che ha determinato la diffusione di 56 nuove specie tropicali nel Mare nostrum. La cosa potrebbe anche far piacere se non fosse accompagnata da un inquinamento dilagante.
Navighiamo in acque bollenti, dunque! E se a Maratea il mare, coi suoi 32° del 28 luglio, sembra un bagno caldo (nel 2002 il termometro segnava 28°), il resto d'Italia non è da meno. 32° sono stati registrati in Sardegna a Ostuni e Palinuro (l'anno scorso erano stati 27,7 e 26,9), 31° a Siniscola (Nuoro), 30° sulla colonnina nelle acque di Imperia, Scalea, Fregene (Roma), Catania, S. Vito Chietino (Chieti), Jesolo, Marina di Romea (Ravenna) e Fetovaia (Elba). Poco meno a Marina di Amendolara (Cosenza), Porto S. Giorgio (Ascoli Piceno) e Grado (Gorizia), tutti attorno ai 28°.
In realtà il problema è molto più grave di quello che apparentemente sembra perché l'elevata temperatura delle acque favorisce l'insediamento e lo sviluppo di organismi fecali (batteri presenti pure nel nostro organismo, che possono essere patogeni e non patogeni, con la quale misurazione della loro presenza si registra il grado di inquinamento) che trovano nei nostri mari l'habitat ideale. Le condizioni sono aggravate dalla siccità a causa della quale viene convogliata meno acqua dai fiumi. Ciò vuol dire anche una concentrazione maggiore di sostanze inquinanti che arrivano al mare. Non è un caso che su 48 foci considerate da Legambiente, 34 sono risultate inquinate secondo i limiti di legge, e di queste ben 21 siano gravemente inquinate (con valori almeno 10 volte superiori ai limiti)".
Un elemento che potrebbe quantomeno arginare il problema sarebbe la presenza di efficienti impianti di depurazione, in alcune zone totalmente assenti o comunque insufficienti."Anche per questo - commenta Della Seta - il nuovo condono edilizio è una assurdità: ogni nuova casa abusiva non significa solo un danno per il territorio, ma anche per i fiumi e per il mare, ai quali arrivano, senza depurazione, gli scarichi di queste costruzioni. Piuttosto in Finanziaria andrebbero inseriti provvedimenti tesi a rendere meno caldo il clima rovente delle ultime estati, a partire dallo sviluppo delle fonti rinnovabili, da una più efficiente gestione dell'energia, da una riduzione delle emissioni di gas serra".