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Il Mend ''invita'' gli stranieri a lasciare il Delta del Niger. ''Gli scherzi sono finiti. Andate via immediatamente''

08 maggio 2007

''Lasciate immediatamente il territorio del Delta del Niger''. Questo l'ordine del Mend (Movimento per l'emancipazione del Delta del Niger) a tutti i dipendenti stranieri e ai loro colleghi nigeriani delle multinazionali del petrolio che operano nella regione abitata dall'etnia dei Ijaw, essendo ormai scaduto il tempo concesso al governo per dialogare con la regione.
Nel comunicato - riportato ieri dal quotidiano nigeriano Vanguard - firmato da due dei principali leader del movimento, Tamuno Godswill e Oyinye Alaebi, il Mend ha annunciato attacchi senza pietà, sottolineando che ''gli scherzi sono finiti''.

''Il tempo che avevamo dato al Governo Federale per dialogare con la nazione Ijaw è scaduto. I giochi sono chiusi. Non abbiamo altra scelta che prendere il nostro destino nelle nostre mani e conquistare la libertà con ogni mezzo, se necessario - si legge nel testo - possa Egbesu (il dio della guerra degli Ijaw, ndr) guidarci e rafforzare la nostra risolutezza. Invitiamo tutti gli Ijaw nel paese e della dispora a rimanere in stato di allerta in vista dell'avvio della battaglia''. ''Tutti i dipendenti stranieri e locali delle multinazionali del petrolio e i loro contractor - si legge ancora nel comunicato - dovrebbero lasciare immediatamente il territorio Jjaw. Tutte le ambasciate straniere - prosegue - dovrebbero richiamare il proprio personale. Nupeng e Pengassan (i maggiori sindacati nigeriani nel settore del petrolio, ndr) dovrebbero ritirare il loro personale. Il Mend assicura che nulla potrà proteggerli e che non sopporteranno la temperatura incandescente''.

Copie di questo comunicato sono state inviate in diverse cancelliere del mondo: all'Ufficio del Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, al Presidente della Commissione dell'Unione europea, Josè Manuel Barroso, al Presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, al premier britannico, Tony Blair, al presidente francese uscente, Jacques Chirac, al premier giapponese, Shinzo Abe, e al Cancelliere tedesco, Angela Merkel.

Nel comunicato il Mend dice anche che ''Non ci saranno più prese di ostaggi. Chiunque prenderemo farà i conti con la nostra giustizia''. Infine il movimento sottolinea le sofferenze patite dalla popolazione Ijaw negli ultimi otto anni della presidenza di Lusegun Obasanjo e riafferma la mancanza di fiducia nel nuovo vice presidente Goodluck Jonathan, anche lui di etnia Ijaw.

Vogliamo ricordare  che dal primo maggio scorso il Mend detiene in ostaggio quattro italiani (Raffaele Pascariello, Alfonso Franza, Ignazio Gugliotta e Mario Celentano), tutti tecnici del gruppo petrolifero Usa Chevron, sequestrati al largo delle coste dello stato di Bayelsa insieme ad un cittadino statunitense e ad uno croato.
I prigionieri stanno bene, vengono nutriti con quello che è disponibile nel campo in cui sono tenuti e non hanno bisogno della visita di funzionari della Croce Rossa. E' quanto fanno sapere i ribelli del Mend in una e-mail di risposta ad alcune testate nigeriane che avevano chiesto aggiornamenti sullo stato di salute dei sei dipendenti stranieri della Chevron presi in ostaggio il primo maggio. ''Non ci sono negoziati in corso per il rilascio degli ostaggi, abbiamo detto chiaramente nei nostri comunicati che non abbiamo intenzione di negoziare il loro rilascio prima del 30 maggio, quando, speriamo, il governo in carica sarà finalmente uscito di scena'', ha fatto sapere il Mend al ''Times of Nigeria''.

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08 maggio 2007
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