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Il ministro Calderoli offende il Vaticano

Scontro Lega-Vaticano sulla nuova legge sull'immigrazione inserita nel ''pacchetto sicurezza''

26 agosto 2009

Quattro giorni fa il ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, difendendo la linea del governo sulla lotta all'immigrazione clandestina, aveva detto che "solo un messaggio chiaro" può fermare i viaggi "della disperazione, che, purtroppo, hanno portato a morire, nelle acque del canale di Sicilia, tanti, partiti anche sulla base dei messaggi dell'opposizione o di monsignor Vegliò". Parole, quelle del ministro, arrivate dopo che il presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti, monsignor Antonio Maria Vegliò, davanti alla tragedia del Canale di Sicilia in cui sarebbero morti 73 eritrei, aveva espresso in un'intervista alla Radio Vaticana del 22 agosto, ripresa poi dall'Osservatore Romano del giorno successivo, il suo "dolore" per "il continuo ripetersi" delle morti in mare e aveva esortato le "società sviluppate" a "rispettare sempre i diritti dei migranti" e a non "chiudersi all'egoismo".
Ieri mon. Vegliò ha voluto replicare alle parole dell'esponente leghista, secondo cui il presule aveva pronunciato parole che "non sono quelle del Vaticano e della Cei": "E' inaccettabile e offensivo, quasi che io sia responsabile della morte di tanti poveri esseri umani, inghiottiti dalle acque del Mediterraneo". "Con tutto il rispetto possibile e per amore di verità vorrei asserire che come capo dicastero ho il grande onore di fare dichiarazioni a nome della Santa Sede - ha precisato il 'ministro' vaticano dell'immigrazione - e mai sono stato contraddetto dalla Santa Sede; mai sono stato contraddetto dalla Conferenza episcopale italiana. Forse il signor ministro aveva in mente altre situazioni o si riferiva a qualcun altro". "La mia dichiarazione - ha concluso il presule - partiva solo da un fatto concreto, tragico: la morte di tante persone, senza accuse, ma chiamando tutti alla propria responsabilità".

La nuova legge italiana sull'immigrazione che ha "ristretto le norme legate all'immigrazione irregolare e ha trasformato la migrazione irregolare in un reato penale" rappresenta "un peccato originale" nella legislazione sull'immigrazione. E' quanto scrive in un intervento pubblicato dalla rivista americana 'Jurist' monsignor Agostino Marchetto, segretario del pontificio consiglio per i Migranti e gli Itineranti, in cui torna a criticare duramente il pacchetto sicurezza approvato dal governo. L'introduzione del reato di clandestinità, aggiunge Marchetto, "ha significative ripercussioni nella vita concreta del migrante e della sua famiglia". Tra queste ripercussioni il vescovo ricorda la "difficoltà di trovare un alloggio" o "di inviare le rimesse nei Paesi di origine". Le nuove norme sull'immigrazione introdotte con il pacchetto sicurezza inoltre "non sono a favore della famiglia", prosegue mons. Marchetto, convinto che la nuova legislazione italiana in materia di immigrazione comporti ripercussioni importanti sulla vita familiare dei migranti.
"Le dichiarazioni di monsignor Marchetto sono a titolo personale - ribatte il capogruppo della Lega alla Camera, Roberto Cota - espressione di un pregiudizio politico e non hanno nulla di religioso. Chi parla così sono i soliti che qualcuno definisce cattocomunisti e che in realtà hanno perso il 'catto' e sono comunisti. Del resto, con tutto il rispetto, monsignor Marchetto si sta esercitando nell'invenzione di comandamenti senza averne l'autorita".

Sulla scia di quest'ultimo scontro Lega-Vaticano, l'opposizione insorge contro l'esecutivo. "Il governo continua a farci fare una pessima figura con tutti. Dopo la Ue, l'Unhcr, ora anche col Vaticano. La dichiarazione di monsignor Vegliò è di una chiarezza lampante. L'esecutivo, soprattutto per quanto riguarda le tematiche dell'immigrazione, non può essere guidato dal Carroccio", ha affermato il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei. Per il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori Felice Belisario, le parole del numero uno del Pontificio Consiglio per i Migranti dimostrano che "il Carroccio tiene in ostaggio Berlusconi e il suo esecutivo e che, per accontentare il suo elettorato xenofobo, è disposto a farci fare una pessima figura anche con la Santa Sede. Che cosa ne dicono i cattolici del Pdl? Perchè stanno zitti?", chiede Belisario.
A parlare, tra gli esponenti del governo, è il ministro La Russa: "Ho grande rispetto per la Chiesa e mi inchino alla sua missione, che è quella della carità, che deve essere esercitata nei confronti di tutti. Poi c'è una missione diversa, che è quella di chi ha il dovere di far rispettare le leggi, missione che appartiene alla politica e alle istituzioni".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it, Corriere.it]

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26 agosto 2009
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