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Il ministro della Giustizia Clemente Mastella rassicura i giovani magistrati: ''il mio impegno è per voi''

11 giugno 2007

La scorsa settimana si è svolto a Palermo un convegno sui giovani magistrati e il futuro della giustizia, promosso dall'Associazione nazionale dei magistrati. A causa di altri impegni, il ministro della Giustizia Clemente Mastella, non ha potuto presenziare al convegno, ma ha voluto mandare un messaggio con il quale ha rassicurato i giudici sul suo impegno affinché la riforma dell'ordinamento giudiziario, che porta la sua firma, non subisca stravolgimenti in Parlamento.
Nel messaggio Mastella ha ricordato anche che ''è di pochi giorni fa la presentazione da parte del mio dicastero di un emendamento al ddl sull'Ordinamento relativo alla questione delle sedi disagiate'' per consentire ''anche a chi si era visto privato della possibilità di maturare il diritto di preferenza nel trasferimento, di tornare a goderne, sia pure nella misura pari alla metà dei posti pubblicati''. L'emendamento prevede anche che, per il futuro, i magistrati di prima nomina destinati a sedi disagiate godano ''di una notevole maggiorazione del punteggio di anzianità''. Il Guardasigilli ha poi ricordato il suo impegno sul versante economico ''nel senso di rendere possibile, nel futuro, una perequazione fra le magistrature dello Stato''. ''E' di questi giorni - ha concluso - l'istituzione di un tavolo tecnico tra Anm e Ministero della Giustizia, che esamini approfonditamente proprio gli aspetti retributivi''.

Mastella: non cambiare impianto mia riforma ordinamento giudiziario
di Mauro W. Giannini (www.osservatoriosullalegalita.org)

''Ogni eventuale lesione dell'impianto di fondo della mia riforma non mi vedrà consenziente''. Lo ha scritto il guardasigilli Clemente Mastella con riferimento alla riforma dell'Ordinamento giudiziario in una lettera ai giovani magistrati dell'Anm in convegno.
Il ministro ha scritto che ''l'attenzione verso il futuro assetto dell'Ordinamento Giudiziario è stata una delle mie linee guida e continua ad impegnarmi a fondo'', ricordando di aver presentato pochi giorni fa ''un emendamento al DDL sull'Ordinamento Giudiziario relativo alla questione delle sedi disagiate. Se l'emendamento dovesse essere approvato, sarebbe data una soluzione che ritengo soddisfacente, ai noti problemi, consentendo anche a chi si era visto privato della possibilità di maturare il diritto di preferenza nel trasferimento, di tornare a goderne, sia pure nella misura pari alla metà dei posti pubblicati. L'emendamento prevede anche che, per il futuro, i magistrati di prima nomina destinati a sedi disagiate non godano più della c.d. prescelta, ma di una notevole maggiorazione del punteggio di anzianità''.
''Voglio affermare più in generale che il mio impegno e la mia attenzione in materia ordinamentale sono, forti e costanti, nonostante le difficoltà proprie delle dinamiche parlamentari. - ha continuato il ministro della Giustizia - Intendo essere chiaro: ogni eventuale lesione dell'impianto di fondo della mia riforma non mi vedrà consenziente e farò ogni sforzo per garantire che gli esiti del percorso parlamentare garantiscano al Paese una Giustizia efficiente e pienamente conforme ai principi costituzionali. Ma la mia attenzione è stata alta anche verso i temi della questione economica, che più da vicino viene vissuta dalla magistratura giovane, sol che si consideri come la riforma dell'ordinamento giudiziario appare orientata anche nel senso di rendere possibile nel futuro una perequazione fra le magistrature dello Stato''.

Il ministro ha aggiunto che ''è di questi giorni l'istituzione di un tavolo tecnico tra Anm e Ministero della Giustizia, che esamini approfonditamente proprio gli aspetti retributivi. In questo modo ho inteso, ed intendo, che il confronto con l'associazione nazionale magistrati abbia denominatori comuni nel recupero di efficienza e nella contemporanea equità retributiva, così da rendere praticabile un percorso credibile in questa direzione'' ed ha infine citato Cicerone nel De Legibus: ''si può dire veramente che il magistrato è una legge parlante, la legge invece è un magistrato muto'', commentando: ''Credo che dalla qualità ed efficienza della voce che i magistrati danno alle leggi si misuri la qualità di uno Stato e di una Comunità nazionale''.

Nei giorni scorsi in una lettera al presidente della Commissione Giustizia del Senato, Cesare Salvi, Mastella aveva espresso contrarietà per l'orientamento verso lo stralcio dalla riforma dell'Ordinamento Giudiziario del riordino della magistratura militare manifestato nel comitato ristretto, ''nonostante la forte contrarietà manifestata dal Sottosegretario alla Giustizia, On. Scotti''. ''Come sai - ha scritto infatti il guardasigilli - in pieno accordo col Ministro Parisi, ritengo che una ridefinizione degli attuali assetti della Giustizia Militare sia assolutamente imprescindibile e non ulteriormente rinviabile per ragioni costituzionali e di razionalità ed economicità della relativa organizzazione''. ''Mi auguro quindi - conclude la lettera del ministro - che la Commissione da Te presieduta voglia assicurare che tale azione riformatrice abbia il necessario seguito parlamentare, in assenza del quale l'opinione pubblica stenterebbe certo a comprendere la logica di funzionamento delle nostre Istituzioni''.

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11 giugno 2007
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