Il mistero dell'Instancabile, il mostro britannico che quattro anni fa riversò veleno nei mari di Sicilia
Un documentario fa luce su alcuni degli inquietanti misteri celati dietro l'incidente del sommergibile ''Tireless''
C'è stato un mostro di Loch Ness sotto le acque del Canale di Sicilia. Un mostro marino dal ventre d'acciaio pieno di veleno radioattivo. Non si sa esattamente dove abbia navigato, ma qualcuno assicura che la sua esistenza è reale.
Sono passati quattro anni dall'incidente al reattore nucleare del sottomarino inglese Tireless. Poco si è saputo dell'incidente e mai si è saputo quanto grave fu l'avaria. La Royal Navy ha sempre minimizzato, ma adesso c'è un film-documentario che fa riemerge il caso.
L'incidente avvenne al largo della Sicilia, e nel suo viaggio verso Gibilterra il sottomarino si lasciò dietro una gran quantità di liquido radioattivo, fuoriuscito dal sistema di raffreddamento del reattore nucleare.
"L'incidente fu molto più grave di quanto le autorità dissero". Hanno ben pochi dubbi i pacifisti scozzesi che da anni lottano contro le basi dei sottomarini nei laghi. Sono loro i protagonisti dell'ultima ricerca sull'incidente del Tireless ("l'instancabile"), ricerca che hanno raccontato nel documenatrio "The Loch long monster" del regista Ben Kempas, che inizia il racconto dal mostro di Loch Ness per arrivare ai mostri d'acciaio che seminano paura in fondo ai laghi e ai mari.
"The Loch long monster" è arrivato in Italia nei giorni scorsi, proiettato al "Cinemambiente" di Torino. Fra i primi a verderlo c'era la scrittrice Vittoria Alliata, che ha subito avvertito il sindaco di Gela (CL), Rosario Crocetta. E da Nord a Sud è partita la mobilitazione.
"Chiedo che venga fatta luce su quanto è davvero successo al largo della Sicilia - dice Crocetta - la nostra realtà è stata per troppo tempo martoriata da un grave inquinamento da cui adesso si sta riscattando".
All'epoca dell'incidente, le stesse domande sul Tireless le aveva poste al ministro della Difesa il senatore verde Stefano Semenzato, messo in allarme da alcuni pacifisti italiani.
Dov'è avvenuto esattamente l'incidente del sottomarino nucleare? Se al largo della Sicilia, come sostengono i pacifisti, quanto vicino alla costa? E soprattutto, in che quantità fu versato in mare il liquido radioattivo che fuoriusciva dal sistema di raffreddamento?
Le domande rimasero senza risposta.
La storia del Tireless venne fuori lentamente in quei giorni del maggio 2000. Cinque mesi dopo, il governo inglese annunciò a sorpresa che dodici sottomarini nucleari della sua flotta erano stati richiamati urgentemente alle basi per controlli al sistema di raffreddamento del reattore: ben sette risultarono avere incrinature alle condutture. "Quel giorno di maggio - spiegano i pacifisti nel film - emerse un grave difetto nelle saldature che tengono un condotto piccolo e uno grande, all'interno del sistema di raffreddamento".
Il giorno dell'incidente, la prima notizia fu soltanto che il Tireless stava rientrando al porto di Gibilterra per un'avaria non grave. Avvenuta, non si sa in quale parte di mare. Poi, "fonti militari" lasciarono intendere "nel Nord Africa", forse dalle parti di Malta.
Solo le proteste degli ecologisti spagnoli costrinsero il governo Blair a chiarire: "Non c'è stato alcun pericolo per i 105 uomini d'equipaggio né per la popolazione di Gibilterra. Il guasto al reattore ha causato solo una piccola perdita di liquido. E comunque il reattore è stato disattivato. Il sottomarino ha fatto rotta verso Gibilterra con il motore diesel".
Fu a ottobre, cinque mesi dopo l'incidente, che emerse la verità più scottante. La Marina Inglese ammise che il reattore dell'Instancabile era stato riavviato dopo essere stato frettolosamente spento al momento della rilevazione dell'avaria. Quel reattore aveva continuato a funzionare male per 36 ore, per tutto questo tempo aveva versato la sua scia di liquido radioattivo.
"Fu un grave errore riavviare il reattore dopo il guasto", dice John Large, l'ingegnere nucleare che mise in allarme il governo di Gibilterra sui rischi delle riparazioni del Tireless.
Adesso, il sindaco di Gela vuole invitare i pacifisti scozzesi in Sicilia: "Insieme - dice - cercheremo la verità".