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Il morbillo e la varicella per il 2008 non ci saranno più Vaccinazione di massa per i bimbi

Ecco a quale età gli esperti consigliano la somministrazione

11 gennaio 2004
Una manciata di anni, e due malattie dell'infanzia potrebbero essere relegate alla memoria, o quasi. L'attacco congiunto del ministero della Salute e delle Regioni riguarda morbillo e varicella. Obiettivo delle autorità sanitarie: debellarle entro - rispettivamente - il 2007 e il 2008. Il morbillo l'anno scorso è stato responsabile di un'epidemia che solo in Campania ha colpito 10 mila bambini e ne ha uccisi tre. Un accordo tra Oms ed Europa prevede la sua eliminazione entro il 2007.
Ma Donato Greco, epidemiologo dell'Istituto superiore di sanità, denuncia lo scarto fra l'auspicio e la realtà: "E' scandaloso che la copertura vaccinale nei bambini italiani non raggiunga nemmeno il 75 per cento e che ben due epidemie abbiano colpito il nostro paese negli ultimi due anni".

Per abbattere la reviviscenza del Paramyxoviridae, agente patogeno del genere dei Morbillivirus, il 23 dicembre il ministero della Salute e le Regioni hanno pubblicato in Gazzetta ufficiale il "Piano nazionale per l'eliminazione del morbillo". La strategia ministero-Regioni prevede la somministrazione gratuita del vaccino a tutti i bambini fino a 12 anni (tranne quelli che hanno già contratto la malattia).
Vaccinazione che rimane comunque consigliata, "perché il concetto di obbligatorietà - spiega Greco - è destinato all'estinzione nel nostro paese". Da qui alla fine del 2004, prosegue l'epidemiologo, "ci proponiamo di immunizzare quasi sette milioni di bambini".
Puntura in vista anche per i neonati minacciati dalla varicella. Il vaccino, registrato in Italia nel 2001 (primo paese in Europa), dallo scorso autunno è arrivato in tutte le farmacie e nelle Asl. Oggi è raccomandato ovunque a tutti i ragazzi che compiono 12 anni. La Regione Sicilia per prima lo ha esteso in forma gratuita anche ai neonati.
Secondo un modello matematico messo a punto dall'Istituto superiore di sanità, basterebbe immunizzare l'80 per cento dei neonati e il 50 per cento dei dodicenni per debellare o quasi il virus dal nostro paese.
"L'agente patogeno Varicella-Zoster - conferma Gaetano Maria Fara, che insegna Igiene all'università La Sapienza di Roma - può albergare solo nell'uomo. Cancellato il virus dalla nostra specie, non dobbiamo temere altre sorgenti di contagio".
Negli Stati Uniti 40 milioni di bambini sono stati vaccinati dal 1996 a oggi e l'incidenza della varicella è precipitata del 90 per cento.

Vaccinando i bambini a zero e a dodici anni, il 2008 sembrerebbe una meta troppo vicina per sconfiggere il virus. "Ma ci viene incontro - spiega Fara - la herd immunity, o immunità di gregge. Quando la copertura vaccinale raggiunge una certa estensione in una popolazione, il contagio diventa più difficile e anche i non vaccinati ne traggono beneficio".
Secondo l'igienista le prime regioni, Sicilia in testa, "stanno raggiungendo una copertura del vaccino anti-varicella del 30-40 per cento. Altre sono ancora indietro".
Il panorama della penisola è variegato: alcune Regioni offrono l'immunizzazione gratuita a tutti i bambini che ricadono nelle fasce a rischio. Altre prevedono al massimo una compartecipazione nell'acquisto.
"Il successo di una campagna di vaccinazione - spiega Fara - dipende dalla disponibilità di fondi, dall'informazione che viene fornita ai genitori e dall'attività dei dipartimenti di prevenzione. In alcune Asl le vaccinazioni vengono raccomandate. Anzi, si insegna ai cittadini a pretenderle come diritto. In altre ci si limita all'attività di routine, senza alcuna forma di promozione. In Friuli, Veneto o Umbria anche vaccinazioni non obbligatorie raggiungono la copertura del 90 per cento. La Sicilia, che fino a qualche anno era molto poco attiva, ora sta raggiungendo ottimi risultati".

Ma se la campagna anti-varicella dovesse rivelarsi troppo timida, raggiungendo coperture inferiori rispetto a quelle consigliate, c'è il rischio che il virus si diffonda soprattutto nelle fasce di età più alte, dove le complicazioni sono frequenti.
Il successo più recente di una campagna di vaccinazione riguarda la poliomielite. Il 21 giugno 2002 l'Europa è stata dichiarata polio-free. Il microrganismo responsabile della malattia anche in questo caso utilizza l'uomo come unico ospite. Ma la battaglia non è ancora vinta del tutto: Africa e Asia registrano occasionalmente dei casi di malattia.

Di Elena Dusi, la Repubblica

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11 gennaio 2004
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