Il MoVimento 5 Stelle davanti al Capo dello Stato
Grillo, Lombardi e Crimi al Quirinale per le consultazioni in vista della formazione del nuovo governo. Alieni al Colle?
"Chiediamo di guidare il governo, lo abbiamo detto al presidente Napolitano". Roberta Lombardi, questa mattina, dopo circa un'ora di colloquio con il Capo dello Stato, ha sintetizzato la linea dei 5stelle per le consultazioni in vista della formazione del nuovo governo. "Il Movimento 5 stelle è stato il primo per numero di voti alle ultime elezioni, chiediamo un incarico di governo per realizzare il nostro programma", sottolineano i capigruppo parlamentari di Camera e Senato, Lombardi e Vito Crimi di fronte ai giornalisti.
"Abbiamo chiesto un mandato pieno per poterci presentare in Parlamento e chiedere la fiducia - ha detto Lombardi - e se il presidente della Repubblica accorderà l'incarico a noi, il Movimento 5 stelle presenterà il suo candiato alla presidenza del Consiglio".
All'incontro con il capo dello Stato erano presenti Beppe Grillo e i due capigruppi. I 5stelle sono giunti poco dopo le 9 al Colle, dopo un pre-vertice in un albergo poco distante dal Quirinale.
Grillo, in abito elegante, cappotto grigio e occhiali da sole, non ha rilasciato dichiarazioni alla stampa lasciando l'albergo e al Quirinale ha fatto il suo ingresso in auto. "Sono arrivato?", ha chiesto l'ex comico all'uomo di guardia al portone. "Devo andare dal signor presidente", ha aggiunto il leader dei 5 stelle facendo il segno dei soldi con la mano. Poi l'auto scura è entrata nel cortile del palazzo dribblando così fotografi, telecamere e cronisti.
Poco dopo la fine dell'incontro al Quirinale sul blog di Grillo è arrivato il resoconto della giornata: "Questa mattina - scrive il leader del movimento - mi sono recato al Quirinale con i capigruppo alla Camera e al Senato, Roberta Lombardi e Vito Crimi, per incontrare il presidente della Repubblica e riferire la posizione del MoVimento 5 Stelle". "Il M5S è stato il primo per numero di voti alle ultime elezioni. Per questo chiede ufficialmente un incarico di governo per realizzare il suo programma, in particolare per realizzare le misure per il rilancio delle piccole e medie imprese, il reddito di cittadinanza e i tagli agli sprechi della politica. Finora, nonostante le dimensioni del successo elettorale, non è stata data alcuna rappresentanza istituzionale al M5S, non la presidenza della Camera, non la presidenza del Senato, che sono stati oggetto di contrattazione e mercanteggiamento tra i partiti e non espressione del riconoscimento del consenso elettorale", argomenta Grillo. "Il M5S chiede quindi un mandato pieno dal presidente della Repubblica per potersi presentare in Parlamento, esporre il suo programma di Governo, per chiedere il voto di fiducia. Nel caso il presidente della Repubblica accordi l'incarico, il M5S presenterà un suo candidato alla presidenza del Consiglio. Il M5S attribuisce a questa richiesta un atto di estrema responsabilità verso il Paese. Se questa richiesta non venisse accolta, il MoVimento 5 Stelle, come forza di opposizione, chiederà la presidenza delle Commissioni del Copasir e della Vigilanza RAI".
Il M5S non accorderà alcuna fiducia a governi politici o pseudo tecnici con l'ausilio delle ormai familiari "foglie di fico" come Grasso. Il M5S voterà invece ogni proposta di legge se parte del suo programma.
L’incontro col presidente... - Sbeffeggiato più volte con l'appellativo di Morfeo, oggi Beppe Grillo sarebbe rimasto piuttosto stupito nel trovarsi davanti un Giorgio Napolitano "un po' più sveglio" del solito. Lo ha raccontato in Senato, dopo le consultazioni al Colle, Vito Crimi nello streaming sul contenuto del colloquio tra la delegazione del Movimento 5 stelle e il capo dello Stato.
Dopo poco è arrivata anche la versione di Pasquale Cascella, portavoce del Presidente della Repubblica, che su twitter scrive: Alla fine Grillo disse al Presidente: "Non la chiamerò più Morfeo". Evidentemente non aveva nemmeno idea di che pasta fosse Napolitano...
Crimi riferisce di "un incontro abbastanza surreale, una situazione anacronistica, perché siamo entrati in questo palazzo tra corazzieri e uno stuolo di persone ovunque. È stato un incontro riservato, c'eravamo solo noi tre e Napolitano con il segretario generale del Quirinale. Napolitano ha ascoltato molto Beppe e Beppe l'ha visto un po' più sveglio rispetto a quello che pensava". Ma cosa hanno detto i grillini al capo dello Stato? "Gli abbiamo spiegato che il mondo sta cambiando: noi siamo il sintomo, siamo parte e stimolo del cambiamento. Abbiamo aiutato Napolitano a capire quali sono i segnali di questo cambiamento. E gli abbiamo spiegato che i veri vincitori di queste elezioni sono coloro che hanno detto no ai partiti".
Quindi, ha spiegato Crimi, "abbiamo fatto una provocazione: abbiamo detto 'affidateci un governo'. Non abbiamo fatto nomi, abbiamo detto 'dateci un governo e in brevissimo tempo vi daremo il nostro candidato premier'". E il Presidente della Repubblica, dopo aver ascoltato, "ci ha detto che dovremo trovare una maggioranza, qualcuno che ci voti la fiducia. Noi - ha detto ancora Crimi - abbiamo detto che ce la faremo, anche se è difficile che i partiti votino l'abolizione del finanziamento pubblico che è prevista nel nostro programma".
Non è tutto. A Napolitano la delegazione grillina ha spiegato anche che "non si possono risolvere i problemi con gli stessi schemi logici con cui i problemi sono stati creati. Noi - ha ribadito Crimi guardando la telecamera - siamo fermi nella posizione che nessuna fiducia può essere concessa a questi partiti. L'incontro è durato quasi un'ora e Napolitano ha spinto più possibile sulla necessità di fare un governo. Noi chiediamo che, a prescindere dalla durata di queste consultazioni, il Parlamento cominci a lavorare".
Le "battute" di Crimi sul Capo dello Stato, manco a dirlo, hanno scatenato il solito putiferio di polemiche. Tutti indignati dal poco rispetto dimostrato al Presidente. Il capogruppo al Senato del MoVimento ha quindi risposto con questo post su facebook: "Sto ricevendo tante segnalazioni in merito al fatto che avrei offeso il Capo dello Stato per una mia frase estrapolata dalla diretta streaming di una riunione in cui raccontavo esito dei colloqui. Ho ribadito più volte che si sono svolti cordialmente e che il Presidente è stato attento a quanto da noi enunciato e ho fatto riferimento a quanto detto dallo stesso Beppe amichevolmente direttamente al Presidente, che dopo averlo conosciuto non utilizzerà più appellativo di Morfeo. Non era mia intenzione offendere il Presidente e ho già chiamato il Quirinale per chiarire onde evitare che si danneggi l'immagine del movimento per una mia frase estrapolata dal contesto. Ricordo che le nostre riunioni si svolgono in diretta streaming e nel corso di esse si parla liberamente, senza discorsi preparati e preconfezionati o artefatti e può capitare di dire qualcosa che risulti infelice come esposizione... Questa è comunque trasparenza, come la si voglia mettere. Le mie scuse al Presidente qualora abbia inteso le mie parole come offensive... E spero che i giornali trovino cose più importanti di cui parlare che vivisezionare ogni nostra parola..."