Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Il Movimento dei Forconi torna alla carica

Il movimento in assemblea per decidere nuove forme di lotta: "Non bloccheremo la Sicilia ma sarà guerra contro chi ci ignora"

02 febbraio 2012

Il Movimento dei Forconi è pronto scendere di nuovo in campo, questa volta però senza penalizzare la Sicilia, che ha già pagato un prezzo troppo alto. "Visto che Roma tace e Palermo pure - dice uno dei leader del movimento, Mariano Ferro - nessuno pensi che ce ne staremo con le mani in mano. Dal 16 al 20 gennaio abbiamo manifestato e il silenzio della politica ci costringerà a farlo ancora". "I governi nazionale e regionale ci ignorano, non ci hanno convocati ai tavoli dei negoziati, e senza di noi un accordo non si può concludere", ha aggiunto.

Quindi, i rivoltosi torneranno in piazza, ma con nuovi metodi che dovranno essere valutati. Già si parla di occupazione dei Municipi, delle sedi dell'Agenzia delle Entrate e di presidi davanti alle raffinerie di petrolio. Solo ipotesi per il momento, la decisione arriverà nel pomeriggio dopo un'assemblea che si terrà alle Ciminiere di Catania e che si preannuncia dai toni tutt'altro che concilianti. "Avevamo previsto - ha anticipato Ferro - una riunione soft, che sarebbe giunta dopo una serie di incontri con i governi nazionale e regionale. Ma ci hanno ignorati e continuano a farlo. Non possiamo permetterlo perchè la nostra disperazione è autentica: noi non ci siamo né addormentati né venduti, allora rimettiamo in moto la macchina della protesta per avvisare chi non ci vuole ascoltare".
"Non bloccheremo l'economia siciliana - ha ribadito Ferro - non ci sarà il blocco dell'isola, perchè non siamo stupidi: questa terra ha già pagato un prezzo altissimo e non vogliamo fare la guerra tra isolani. Adesso la guerra sarà contro chi ci ignora: la politica e la sua strafottenza. Ci saremmo aspettati anche un segnale a costo zero, come un decreto legge contro il 'taroccamento' dei prodotti agricoli, con l'inasprimento delle pene, con il sequestro dell'azienda, per chi imbroglia il mercato e i consumatori. Invece ci hanno ignorati". Il movimento dei Forconi è "contro l'autarchia, perchè non si posso chiudere le frontiere" ma chiede una politica che "difenda l'eccellenza e la qualità siciliana, l'agricoltura su tutto, per tutelare le piccole e medie imprese".
"Ma ci scontriamo con una totale indifferenza di governanti e politici - ha sostenuto ancora Ferro - una situazione che è vista da tutti i siciliani, non soltanto da noi. Sono loro, da Roma e Palermo, che stanno soffiando sul fuoco, giocando allo scaricabarile; non siamo noi, sono loro che alimentano la rabbia dei disperati, per questo i siciliani ci hanno appoggiato. Il tavolo Stato-Regioni senza di noi - ha concluso il leader dei Forconi - non ha senso, non ha alcun valore, allora dobbiamo tornare a farci sentire, malgrado tutto e tutti".

Il messaggio di Lombardo al movimento - "Leggo che si annuncia la ripresa delle proteste da parte del cosiddetto movimento dei forconi, pare perché non siano stati convocati ai tavoli tecnici" ha scritto nel suo blog il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo.
"Ma noi cosa stiamo facendo? Forse è il caso di renderne conto a scanso di equivoci - ha aggiunto - e in modo che nessuno abbia l'alibi per inscenare proteste che magari gli danno la ribalta della stampa o della tv ma che hanno lasciato macerie in Sicilia. Ho ricevuto molte persone a partire da Tamburello un imprenditore che sta sul mercato e che ha dovuto licenziare personale e con il quale abbiamo parlato di cantine, consorzi e di un vino di base che dobbiamo fare e per il quale siamo in fase avanzatissima di progettazione e di realizzazione".
"Stiamo organizzando una collaborazione tra le forze - la nostra forestale, l'istituto zooprofilattico, la guardia di finanza e i nas
- ha annunciato il governatore - per il controllo, a cominciare dalla Sicilia, contro il taroccamento, uno dei punti della piattaforma di chi protestava e di tutto il mondo agricolo. Mi aspetto che anche a Roma si faccia così. La vicenda di Vittoria con i prezzi eccessivi dei prodotti di cui abbiamo letto in questi giorni non è ovviamente estranea a questo tipo di ragionamento". "Quindi il controllo anche da parte degli istituti sanitari per verificare che il prodotto sia sicuro. Cominciamo dalla Sicilia e lo faremo con grandissimo rigore e lo faremo giorno per giorno in modo che si capisca che non si può colpire né il produttore né il consumatore".

E la Cia Sicilia chiede 40 milioni di euro alla Regione - Intanto la Confederazione italiana agricoltori della Sicilia (Cia) ha fatto i conti, dopo lo sciopero degli autotrasportatori. Il blocco, attuato prima in Sicilia e poi nel resto d'Italia, è costato all'agricoltura e alla zootecnia siciliana 70 mln. La comunicazione della Cia, con la richiesta di risarcimento a firma del presidente regionale Carmelo Gurrieri, è arrivata ieri sul tavolo del dirigente dell'assessorato alle politiche agroalimentari, Rosaria Barresi.
La nota individua nell'ortofrutta il comparto che più ha sofferto del blocco con danni per 40 mln per gli ortaggi, 15 mln per le arance, 5 mln per i limoni, 3 mln per i carciofi. Il danno economico ha numerose matrici: la marcescenza del prodotto, ma anche la distruzione per la perdita della qualità commerciale. Poi, alla ripresa dei trasporti, si è registrata la riduzione dei prezzi all'origine (-30-40 per cento) per eccesso di offerta.
"Ai danni immediatamente quantificabili - dice Gurrieri - si aggiunge la perdita dei contratti di fornitura con la distribuzione organizzata che ha continuato a rifornirsi all'estero, soprattutto in Spagna".
Per quanto riguarda il comparto lattiero-caseario, la stima dei danni ammonterebbe a circa 5 mln, per il mancato conferimento alle industrie di trasformazione di oltre 600 mila litri di latte e per la mancata distribuzione dei prodotti caseari freschi (ricotta, provole, formaggi freschi).

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it, Corriere del Mezzogiorno]

 

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

02 febbraio 2012
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia