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Il Museo Archeologico di Aidone è stato riaperto. Adesso si aspetta solo il rientro della Venere di Morgantina

12 marzo 2007












La casa è pronta, ora si aspetta il rientro dell'inquilina più illustre: il Museo Archeologico di Aidone, con sede nell'ex monastero dei Benedettini, ha riaperto le porte sabato, con una cerimonia alla quale hanno partecipato l'assessore regionale ai Beni culturali, ambientali e alla Pubblica Istruzione, Lino Leanza, la soprintendente di Enna, Beatrice Basile, e il sindaco di Aidone, Filippo Curia.
Ora si aspetta il rientro da Malibù della Venere di Morgantina, la statua oggi esposta al Museo Paul Getty di Los Angeles.

''Oggi abbiamo aggiunto un ulteriore tassello a quel mosaico che vogliamo costruire e che porterà Enna e la sua provincia a diventare un polo archeologico di grande livello'', ha detto l'assessore Leanza. ''A questo punto è fondamentale continuare a lavorare insieme, Regione e Soprintendenza, Provincia e Comune, nell'interesse di un prezioso bene dell'umanità rappresentato da questo territorio e dalla sua valenza archeologica. Il rinnovamento operato nel museo, trova un suo ideale corrispettivo in quello che si sta facendo per migliorare la qualità della visita all'interno del sito archeologico, dove a breve verranno collocati dei pannelli didattici. La riapertura del museo, un vero piccolo gioiello, dopo tre anni costituisce il naturale completamento didattico dell'area di Morgantina e rappresenta una fondamentale spinta verso il paese di Aidone, eredità moderna della stessa Morgantina. I benefici sono evidenti: la presenza di un altro sito, da visitare e da aggiungere alla zona archeologica, sposta i turisti verso il centro abitato, aumentando, da un lato, l'offerta culturale e, dall'altro, creando nuova economia. L'apertura vuole inoltre essere di buon auspicio per il rientro in Sicilia della Venere di Morgantina, attualmente 'in esilio' a Malibu: la statua sarà esposta in una chiesetta sconsacrata, oggi auditorium del museo''.

LA STORIA. Negli anni Ottanta, dopo trent'anni di scavi condotti dalle missioni americane delle Università di Princeton e della Virginia, e delle Soprintendenze di Siracusa ed Agrigento nella città greca di Morgantina, si era imposta la necessità di realizzare un'esposizione organica - per il grande pubblico ma anche per gli studiosi - dei materiali rinvenuti, che permettevano di ricostruire la storia e lo sviluppo della città. Il museo fu allestito nel 1984 nei restaurati locali dell'antico convento secentesco dei Cappuccini, in Largo Torres Trupia, con un progetto innovativo dell'architetto Franco Minissi. Della struttura originaria dell'antico convento, sono stati recuperati i resti degli affreschi parietali, particolarmente conservati nella bella sala del refettorio.
I due piani del convento, articolati in ampi ambienti, furono suggestivamente collegati da una grande scala a spirale, e in essi furono esposte le testimonianze materiali dell'insediamento sviluppatosi tra i colli della Cittadella e di Serra Orlando, dalla più antica preistoria alla fondazione della città greca, allo sviluppo della città ellenistica, fino all'età romana.

I LAVORI. Dopo vent'anni dall'apertura, l'edificio del museo ha dovuto essere adeguato alle attuali normative di sicurezza e anche dotato di un più efficace sistema di allarme. Il finanziamento è stato erogato, per iniziativa del Comune, dalla Comunità Europea.
Morgantina riacquista così la sua voce, raccontando la sua storia non solo attraverso le pietre del sito archeologico, ma attraverso la ricchezza e la varietà dei suoi reperti, mentre Aidone torna ad essere il naturale punto di partenza - o di arrivo - per la visita della città antica. Nell'attesa, naturalmente, dell'ultimo tocco che ancora manca al rinnovamento del Museo, il ritorno dei preziosi reperti ancora esuli in America: le argenterie ellenistiche, gli acroliti e, soprattutto, la Venere.

L'ALLESTIMENTO. I lavori hanno offerto l'occasione per rivedere l'esposizione, ormai insufficiente rispetto
alle nuove acquisizioni prodotte dal proseguimento degli scavi. Spiega la Basile: ''L'originario allestimento è stato rinnovato, con la revisione dei contesti già esposti e, soprattutto, con l'inserimento di nuovi materiali e di reperti di notevole pregio, che contribuiscono ad illustrare la ricchezza dei contatti commerciali e delle influenze artistiche di cui l'antica città fu permeata fin dall'età arcaica. Anche l'apparato didattico è stato integralmente rinnovato, per rispondere ad esigenze di più efficace comunicazione al pubblico. Il nuovo allestimento, rispettoso dei criteri cronologici e tematici già adottati, è stato indirizzato a incrementare la qualità dell'offerta espositiva. Ne scaturisce, in particolare, una ricostruzione più articolata delle prime fasi di vita della città arcaica mentre in tempi brevi si prevede la possibilità di aprire al pubblico una nuova zona, opportunamente attrezzata, concernente un edificio termale di età ellenistica particolarmente significativo per la sua articolazione e per il sistema di copertura in eccezionale stato di conservazione''.
Tra le novità dell'esposizione, si segnala la sala riservata agli scavi delle terme termale Nord, interessante complesso architettonico del III sec. a.C., articolato intorno ad una sala centrale a pianta circolare, con copertura a volta realizzata in tubuli di terracotta. Una delle sale rettangolari conserva intatto il crollo del tetto, con volta a botte e intonaco di rivestimento dipinto.
L'allestimento sarà arricchito, nell'immediato futuro, dall'apparato didattico in lingua inglese e dall'esposizione delle collezioni numismatiche. Il nuovo museo costituirà anche un centro propulsore di attività culturale intorno alla città di Morgantina, promuovendo ricerche e studi sui materiali ed esposizioni temporanee tematiche. La prima mostra in calendario sarà dedicata ai materiali provenienti da Morgantina e attualmente conservati presso altri musei o depositi della Sicilia.

Fonte: ViviEnna.it

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12 marzo 2007
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