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Il Nit di Siracusa con l'aiuto di Telefono Arcobaleno ha fermato un traffico telematico di filmati pedofili

24 maggio 2007

Un traffico telematico di filmati pedofili di tipo artigianale, che coinvolgeva bambine in tenera età, talora di cinque o sei anni, è stato scoperto dal Nit (Nucleo investigativo telematico) della Procura della Repubblica di Siracusa che nella giornata di ieri ha effettuato perquisizioni e sequestri in varie città del Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Marche, Lazio e Sicilia.
Il reato per cui la Procura ha proceduto è quello di divulgazione di materiale pedopornografico.

L'indagine, nata alcuni mesi fa da una denuncia dell'associazione antipedofilia Telefono Arcobaleno, è stata coordinata dal procuratore aggiunto di Siracusa Giuseppe Toscano e dal sostituto Andrea Palmieri.
Lo scambio delle informazioni fra gli aderenti alla rete di pedofili avveniva tramite un sito internet, emblematicamente chiamato ''l'oscurità'', il cui indirizzo variava continuamente per sfuggire ai controlli.
Nell'abitazione di alcuni indagati, in particolare nelle province di Varese, Forlì-Cesena, Trento e Catania, gli investigatori hanno trovato numerosi computer accessi anche di notte, che fungevano da server per la diffusione di film con sequenze di abusi sessuali su bambine molto piccole. A fare luce su ''l'oscurità'' gli inquirenti sono riusciti dopo che nel luglio scorso, i tecnici di Telefono Arcobaleno erano riusciti a individuare un canale parallelo di smistamento dei materiali illegali, che non si avvaleva dei consueti server informatici, ma utilizzava, per la diffusione dei filmati sul web, una rete di computer privati.

Negli ultimi quattro anni il Nit di Siracusa ha sequestrato in Italia oltre 400 siti internet a contenuto pedofilo, arrestato 13 persone, eseguito 641 perquisizioni domiciliari a carico di oltre 700 indagati, che solo nell'1% dei casi sono donne. In maggioranza si tratta di uomini, impiegato o professionista tra i 40 e i 45 anni, sposato e con figli.
La Lombardia è al primo posto fra le regioni a maggiore frequenza di indagini, seguita da Veneto, Lazio, Sicilia, Emilia, Piemonte, Campania e Toscana. Milano, Roma, Napoli, Torino, Bergamo, Venezia e Verona le province ai primi posti.


- Monitoraggio della pedofilia in Internet - Report I quadrimestre 2007 (Telefono Arcobaleno)

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24 maggio 2007
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