Il NO della Cisl alla ''Devolution'', una legge che avrebbe conseguenze gravi su spesa sanitaria e identità nazionale
''La devolution? E' una legge sfascia-Italia che rema contro il bisogno di coesione economica e sociale, nel Paese''. A dirlo è stato Paolo Mezzio, segretario della Cisl Sicilia, che ieri ha concluso ad Agrigento gli attivi unitari sul tema, di Cgil Cisl e Uil. Mezzio ha denunciato la ''logica disgregante'' della riforma varata dalla maggioranza di centrodestra nella scorsa legislatura, anche perché, ha sottolineato, ''il rischio che l'Italia corre è di ritrovarsi con ventuno diversi sistemi sanitari regionali e con la disarticolazione del sistema scolastico nazionale in tanti sistemini regionali''. La conseguenza sarebbe, ''da un lato l'ulteriore impennata della spesa sanitaria, dall'altro l'inevitabile mortificazione dell'identità culturale nazionale''.
Il segretario regionale Cisl ha quindi lanciato un appello a votare ''NO'' nel referendum confermativo del 25 e 26 giugno, come ''condizione - ha detto - per ricostruire il clima di dialogo necessario'' al varo, in Parlamento, di una riforma equilibrata e condivisa, anche nella società.
Paolo Mezzio, sui temi della devolution interverrà anche a Messina, mercoledì 21, durante gli attivi unitari. Nel pomeriggio dello stesso giorno, concluderà il comizio che Cgil Cisl e Uil terranno in piazza Archimede, a Siracusa. Sempre mercoledì 21, in mattinata, a Caltanissetta di devolution parlerà il segretario confederale nazionale Cisl, Renzo Bellini. Ma appuntamenti anti-devolution sono in programma, sempre per iniziativa di Cgil Cisl e Uil, anche oggi al San Paolo di Palermo e domani a Pergusa (Enna). Il leader cislino, inoltre, il 22 sarà a Catania e il 23, giorno di chiusura della campagna referendaria, in mattinata a Palermo, al Jolly, per l'incontro che i coordinamenti regionali donne di Cgil Cisl e Uil dedicheranno alla questione.