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Il nucleare in Sicilia

Nella provincia di Agrigento o in quella di Ragusa? Nel mezzo la richiesta di un referendum

27 febbraio 2009

Nucleare a Ragusa? E' già polemica
di Michele Barbagallo (www.economiasicilia.it, 27 febbraio 2009)

Non c'è nulla di ufficiale visto che gli elenchi ministeriali sono al momento segreti, ma sarà la provincia di Agrigento, con Palma di Montechiaro, o quella di Ragusa, forse nella zona dell'ipparino, ad essere scelte quali  siti in cui il Governo nazionale, alla luce del recentissimo accordo con la Francia, dovrebbe far nascere una centrale per la produzione di energia nucleare. Nessuna certezza, nessuna smentita. Tante reazioni. C'è un dibattito apertissimo nonostante ci si muova nei crismi dell'ufficiosità. Dalla Regione, il presidente Raffaele Lombardo si dice favorevole purché la scelta sia condivisa dal territorio e in tal senso si potrebbe rilanciare l'ipotesi prospettata a Capri, dallo stesso Lombardo, durante l'assemblea dei Giovani Industriali, quando parlò dell'opportunità di un referendum.

E se dalla Puglia e dalla Calabria e perfino dalla Sardegna fresca di elezioni arriva il no più assoluto, in Sicilia si dibatte. E' bastato che se ne parlasse seppure senza alcuna certezza, per scatenare un dibattito aperto. Il più controverso è in provincia di Ragusa. Il presidente della Provincia regionale, Franco Antoci si schiera per il no: "Circa una presunta installazione di una centrale nucleare nel nostro territorio - dichiara Antoci - devo rilevare che la notizia non trova alcuna conferma ufficiale, almeno per quanto mi riguarda. Non sono a conoscenza di una decisione o di una intenzione in tal senso del governo nazionale. E ad ogni buon conto mi sento di esprimere, a nome della comunità iblea che rappresento, il mio secco e totale no, perché una tale realizzazione sarebbe nettamente in contrasto con la specificità e la vocazione del nostro territorio fortemente improntato alla valorizzazione turistica e ad un'economia che si vanta di avere diverse eccellenze tra le produzioni tipiche locali. La Sicilia con le sue centrali termoelettriche e la provincia di Ragusa in particolare con i suoi impianti di energia alternativa, riescono ad avere una piena autosufficienza energetica, pertanto, non hanno alcun bisogno di sopportare l'onere di una centrale nucleare. In termini di penalizzazione, il territorio ibleo ha già pagato in passato un costo altissimo al suo sviluppo, sopportando l'onere di ospitare la base missilistica di Comiso. Ora invece chiediamo una maggiore attenzione per annullare il gap infrastrutturale che la penalizza fortemente lo sviluppo di un territorio splendido e dalle spiccate potenzialità".

No ufficiale arriva anche da alcuni parlamentari ma anche dal sindaco di Modica, Antonello Buscema e dal sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia. Quest'ultimo ritiene che "nell'immaginario del governo Berlusconi, la provincia di Ragusa è, evidentemente, un deserto dove si può fare sperimentazione e dove i rischi sono comunque accettabili. Purtroppo, su questa questione scontiamo anche i ritardi della Regione in materia di scelte sulle energie alternative".
Un sì convinto, e a questo punto fuori dal coro, arriva invece dal sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale. Convinto purché tutto avvenga nella totale sicurezza e con la condivisione della popolazione. "A mio avviso - ha dichiarato il primo cittadino - credo che sia proprio questa l'energia del futuro e che, anzi, noi siamo, ancora, molto indietro. Una centrale nucleare, ovviamente nell'assoluta garanzia di sicurezza per la comunità cittadina, apporterebbe una serie di benefici che non sono assolutamente da sottovalutare. La decisone non spetta né ai governi né alla politica. Solo i cittadini potranno decretare il tutto e quindi credo che, nel caso in cui questa ipotesi diventasse una proposta affettiva, bisognerebbe indire un referendum, come è giusto che si faccia in democrazia".

Numerosi esponenti del Centrosinistra ibleo, ma anche dell'Udc, contestano l'ipotesi di allocare in provincia di Ragusa la centrale ad energia atomica e ricordano che si deve rispettare il referendum svolto in passato con il no dell'Italia al nucleare, per puntare piuttosto su eolico e fotovoltaico.
Un'apertura, pur se con riserva, arriva dalla Confindustria iblea. Il presidente Enzo Taverniti si rifà alla posizione di Confindustria nazionale, ma chiede massime garanzie: "Siamo a favore di un progetto che preveda la costruzione di centrali ad energia nucleare. Non sono d'accordo sulla scelta calata dall'alto nel senso che quando si sceglie un territorio occorre vedere in che direzione sta andando. L'area iblea si sta spingendo verso il campo dello sviluppo turistico che cozzerebbe con la centrale nucleare. Dopo anni, siamo riusciti a suscitare l'interesse di investitori esteri come arabi, libici e marocchini che stanno venendo in provincia di Ragusa perché interessati da arte, turismo, paesaggi, insomma da un territorio ancora vergine. Se inseriamo una centrale nucleare, rischiamo di far saltare queste ipotesi di sviluppo. E poi occorre chiedere al territorio. Tra l'altro la nostra provincia è altamente sismica e dunque occorre valutare anche i problemi di sicurezza, che restano prioritari".

- Chi si prenderà le centrali nucleari? (Guidasicilia.it, 26/02/09)

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27 febbraio 2009
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