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Il nuovo processo per la strage di via D'Amelio

Ieri l'udienza preliminare. Alla sbarra il boss Salvuccio Madonia, accusato di essere uno dei mandanti della strage

01 febbraio 2013

Ieri mattina a Caltanissetta si è tenuta l'udienza preliminare a carico dei sette indagati del nuovo troncone d'inchiesta per la strage di via D'Amelio. A sostenere l'accusa sono il procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari, e l'aggiunto Domenico Gozzo.
A fissare le date delle udienze, programmate fino al 2 febbraio, è stato il giudice di Caltanissetta David Salvucci, dopo la richiesta avanzata dalla Procura. I familiari degli agenti della scorta hanno presentato richiesta di costituzione di parte civile. Presente anche il fratello di Paolo Borsellino, Salvatore, fondatore del movimento delle Agende rosse.

Davanti al gup il capomafia palermitano Salvatore Madonia (nella foto), Vittorio Tutino e i collaboratori di giustizia Gaspare Spatuzza, Vincenzo Scarantino, Salvatore Candura, Francesco Andriotta e Calogero Pulci. Madonia, Tutino e Spatuzza sono accusati di strage, gli altri di calunnia aggravata. "Salvuccio" Madonia è considerato uno dei mandanti dell'attentato del 19 luglio 1992 in cui morirono il giudice Borsellino e cinque agenti della sua scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, Eddie Walter Cusina.

La Procura di Caltanissetta ha chiesto il rinvio a giudizio dei boss Tutino e Madonia. Chiesto il processo anche per i falsi pentiti Vincenzo Scarantino, Salvatore Candura e Francesco Andriotta, accusati di calunnia aggravata.
Il pentito Gaspare Spatuzza, che ha consentito agli investigatori di svelare il depistaggio messo in atto da un gruppo di falsi pentiti e costato la condanna all'ergastolo di 7 innocenti, ha chiesto di essere processato col rito abbreviato. Il gup Salvucci ha fissato il processo al 15 febbraio.
Separata anche la sorte di Pulci, legittimamente impedito a partecipare all'udienza per motivi di salute. Per lui il processo è stato rinviato all'8 febbraio.

I soggetti ammessi alla costituzione di parte civile dal gup di Caltanissetta sono i familiari di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta, Vincenzo Murana e Gaetano Scotto, due dei sette condannati all'ergastolo per la strage di via d'Amelio per le accuse dei falsi pentiti, la Presidenza del Consiglio dei ministri, i ministeri della Giustizia e dell'Interno, la Regione Siciliana, il Comune di Palermo e il centro studi Pio La Torre.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]

 

 

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01 febbraio 2013
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