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Il Papa ammonisce i 'politici cattolici': Avete la responsabilità di votare No alle ''leggi contro natura''

17 marzo 2007

Martedì scorso, durante l'Esortazione apostolica sull'eucarestia, Papa Ratziger, rivolgendosi direttamente ai ''politici cattolici'', ha dato il suo ennesimo affondo contro quelle che ha chiamato ''leggi contro la natura umana''. Ai ''politici cattolici'' dunque la responsabilità di sostenere anche in parlamento i ''valori fondamentali come il rispetto e la difesa della vita umana'' e della ''famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna''. Insomma, votate sempre contro quelle leggi che parlano di aborto e matrimoni od unioni fra omosessuali.

''Matrimonio e famiglia sono istituzioni che devono essere promosse e difese da ogni possibile equivoco sulla loro verità, perché ogni danno arrecato ad esse è una ferita alla convivenza umana come tale''. Così ha scritto Papa Ratzinger nella ''Sacramentum Caritatis'' richiamando all'ordine i politici italiani. Per il Papa il concetto di ''coerenza eucaristica'', vale per tutti ma ''si impone con particolare urgenza nei confronti di coloro che, per la posizione sociale o politica che occupano, devono prendere decisioni a proposito di valori fondamentali, come il rispetto e la difesa della vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale, la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, la libertà di educazione dei figli e la promozione del bene comune in tutte le sue forme''.
''Tali valori non sono negoziabili'', ha ricordato ai ''politici cattolici'' Papa Ratzinger, di conseguenza ''i politici e i legislatori cattolici, consapevoli della loro grave responsabilità sociale, devono sentirsi particolarmente interpellati dalla loro coscienza a presentare e sostenere leggi ispirate ai valori fondati nella natura umana''.

Che tutti debbano assolutamente essere liberi di esprimersi, è di certo un principio inalienabile di cui non si deve può e non si deve fare mai a meno, però, sinceramente, un ammonimento del genere non sembra essere qualcosa in più rispetto all'esternazione di una propria idea? Esprimersi con i termini: ricordatevi che sulle vostre spalle grava un pesantissima responsabilità, la quale principalmente dovrà confrontarsi la vostra coscienza, non è un modo per dire: attenzione a quello che fate perché altrimenti vi aspetta la dannazione eterna?
Insomma, insieme alla libertà di espressione un punto importantissimo per la vita di tutti è la possibilità di porre davanti ad alcune esperienze la libertà di obiezione di coscienza, ma se a ricordare d'avere tale possibilità è la figura più potente della Chiesa, l'appunto da rubrica si trasforma, e ci ricorderà il monito che il frate faceva a Massimo Troisi nel film ''Non ci resta che piangere'': ''RICORDATI CHE DEVI MORIRE!''.

Francamente, a noi non sembra giusto assordare le orecchie di chi ha una ''coscienza cattolica'' con le caotiche trombe dell'Apocalisse, se le proprie decisioni seguono di più un percorso laico piuttosto che strettamente religioso. La convivenza civile tra i diversi membri di una società non è Chiesa né parrocchia, quindi, ci sembra scorretto l'ammonimento fatto dal Papa ai politici.
Scorrettezza fortemente sentita anche da Piero Montana, Consulente del sindaco di Bagheria (PA) in materia di pari opportunità per tutti e fondatore in Sicilia del Fuori, che ha deciso di rappresentare il propria rammarico e la propria amarezza, con una decisione per certi versi eclatante.
Di seguito la dichiarazione di Piero Montana rilasciata agli organi di informazione nei giorni scorsi:
''Ritengo incompatibili con la mia fede in Gesù Cristo le offese alla dignità delle persone omosessuali, implicite nel divieto del Papa ai parlamentari cattolici di votare 'leggi contro natura', quali i Dico o altri disegni di legge sul riconoscimento legale ed istituzionale delle coppie di fatto.
L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) già da tempo ha depennato l'omosessualità dall'elenco delle malattie, che in atto viene considerata dalla scienza medica non come una 'degenerazione', una 'diversità', uno stato 'contro natura', bensì come una caratteristica  per nulla patologica della persona umana. In quanto persona dichiaratamente omosessuale mi ritengo pertanto profondamente offeso dalle parole del Santo Padre riguardo alle presunte leggi 'contro natura' che dovrebbero regolamentare le nostre unioni civili. In conseguenza di tali offese ritengo pertanto incompatibile la mia presenza all'interno della Chiesa Cattolica.
Per tali ragioni ho deciso di inoltrare alla mia parrocchia d'appartenenza (Chiesa di San Pietro a Bagheria) la richiesta di annullamento di battesimo''
.
 
- ''La Chiesa non dia ordini, serve il dialogo laici-cattolici''

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17 marzo 2007
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