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Il parere del ministro dei Beni Culturali... Se il Bel Paese diventa sempre più brutto la colpa è dei geometri

15 novembre 2007

I geometri sono sicuramente maestranze capaci e di tutto rispetto, ma la loro visione estetico-urbanistica d'insieme, certo, potrebbe lasciare a desiderare.
''Gli architetti e gli urbanisti del dopoguerra hanno perso una battaglia storica, magari anche per colpa della politica. Non sono riusciti a imporre una leadership culturale e quindi una cifra stilistica alla trasformazione del territorio nell'Italia contemporanea. Di fatto hanno vinto i geometri che hanno accondisceso in modo incompetente, sbrigativo e dozzinale a ogni bisogno del committente. Coi risultati che vediamo''.
Il ministro per i Beni e le attività culturali Francesco Rutelli, ha addossato la colpa ai geometri se il Bel Paese è diventato nei decenni sempre più brutto e disorganico, e lo ha fatto davanti ad una platea particolarmente sensibile ai temi del paesaggio: la platea presente ad un convegno del Fai, il Fondo per l'ambiente italiano.

Il ministro Rutelli, che in quell'occasione ha dichiarato ''conclusa la stagione dell'espansione edilizia indefinita'', ha definito l'attacco all'integrità del paesaggio ''in assoluto la minaccia più grave per il patrimonio culturale italiano''. Colpa - ha detto il ministro - ''della crescita dei valori immobiliari, della fragilità della pianificazione, dei continui conflitti sulla tutela tra Stato, regioni e comuni''. Ma è arrivato il tempo di dire basta, e ha inviato un messaggio molto chiaro alle regioni che ormai da tempo rivendicano piena autonomia in materia di gestione del territorio: ''La Corte Costituzionale, con la sentenza 367 del 7 novembre scorso, ha respinto tutti i ricorsi delle regioni contro lo Stato affermando che proprio allo Stato tocca il compito della tutela del paesaggio visto come 'valore primario e assoluto'. Quando arrivano i vincoli, questi vanno rispettati. Presto arriverà anche il reato di frode paesaggistica. E sia ben chiaro: mai più condoni edilizi, così ha deciso questo governo''. Insomma, il ministro per i Beni culturali ha dichiarato guerra a ''villettopoli''.
Mah, bisogna vedere...

Sulla polemica architetti-geometri di Rutelli, da Roma ha risposto Giorgio Muratore, docente di Storia dell'Arte e dell'architettura contemporanea a ''La Sapienza '', gran polemista: ''L'attacco ai geometri? Un luogo comune che si legge da cinquant'anni a questa parte. Ora bisogna vedere quanto c'è di buono nel lavoro dei geometri e quanto c'è di cattivo nella cultura degli architetti''. Quindi le colpe maggiore di chi sono? ''Della politica. La 'ciccia' è lì... E nel plusvalore che si ricava dagli immobili. Ormai l'Italia è il festival dell'abusivismo. Ma la pessima architettura spesso 'firmata' corrisponde a scelte politiche e non tiene mai conto della qualità intrinseca del prodotto''.
Beh, come dire: un colpo al geometra e uno all'architetto.

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15 novembre 2007
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