Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Il Partito democratico si spacca su tutto

Anche sul Ddl della maggiornaza sul testamento biologico il Pd si trova internamente in disaccordo

24 febbraio 2009

Sono quasi seicento (per la precisione 585) gli emendamenti presentati da maggioranza e opposizione al cosiddetto testo Calabrò (LEGGI), il Ddl assunto dalla Commissione Sanità del Senato come testo base per un provvedimento sul testamento biologico e in procinto di passare in Aula, dove il suo approdo è in programma per il 5 marzo.
Proprio sul punto più delicato e dibattuto dell'intero provvedimento, ovvero il divieto di sospensione di alimentazione e idratazione artificiali, il Partito democratico si è spaccato. Dorina Bianchi, da poco nominata capogruppo del Pd in Commissione Sanità del Senato, non ha firmato l'emendamento del suo partito che stabilisce che idratazione e alimentazione artificiali siano oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento, prevedendone la sospensione in casi eccezionali, in linea con quanto previsto dalla mozione del Pd votata all'indomani della morte di Eluana Englaro.
Una scelta, quella di Bianchi, che prospetta un fiume di polemiche, dopo il contestato avvicendamento con Ignazio Marino alla guida del Pd in Commissione.

Sul nodo più controverso dell'intera partita sul testamento biologico, l'emendamento presentato dal Pd dispone che "l'idratazione e la nutrizione, indicate nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono da considerarsi sostegno vitale e sono comunque e sempre assicurate al paziente in qualunque fase della vita. Nell'ambito del principio di autodeterminazione, nel rispetto dell'articolo 32, secondo comma, della Costituzione, è ammessa l'eccezionalità del caso in cui la sospensione di idratazione e nutrizione sia espressamente oggetto della dichiarazione anticipata di trattamento". L'emendamento porta come primi firmatari la presidente Finocchiaro e i vicepresidenti Zanda e Latorre.

Da parte sua il senatore Ignazio Marino, in una nota, ha sottolineato la delusione per la mancata firma dell'ex teodem Dorina Bianchi. "L'auspicio - ha scritto Marino - era che dopo tanto lavoro di approfondimento e sintesi su un tema di tale portata, gli emendamenti avessero la firma di tutto il gruppo dei senatori Pd in Commissione Sanità". "Sul nodo dell'idratazione e della nutrizione artificiali abbiamo lavorato a lungo con il senatore Daniele Bosone, giungendo a un emendamento che rispetti due fondamentali principi - ha spiegato il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul Ssn - il primo è che tali terapie debbano essere assicurate a tutti, senza sperequazioni territoriali come accade invece oggi. Il secondo punto è che, sulla base del principio di autodeterminazione, tutte le terapie, comprese idratazione e nutrizione artificiali possano essere sospese, se così indicato dal paziente".

Francesco Rutelli ha cercato di "avvicinare le posizioni tra le parti e favorire un accordo tra gli schieramenti" sulle dichiarazioni anticipate di trattamento. "Come senatore, e non come rappresentante di una corrente interna al Pd - hanno fatto sapere fonti a lui vicine - Rutelli aveva già votato a favore di 14 delle 15 proposte avanzate nella mozione del Pd", salvo il tema dell'alimentazione e idratazione. Ieri l'ex leader della Margherita ha firmato gli emendamenti del Partito democratico sulle "cure palliative" (prima firma quella di Ignazio Marino) e sulla rete per organizzarle, ed ha presentato quattro emendamenti a sua firma. Il quarto, forse il più importante, conferma che "alimentazione e idratazione sono forme di sostegno vitale" e quindi non figurano nella cosiddetta Dat. Ma che il medico ("cui spetta la decisione finale" attraverso una "interazione e valutazione comune con il fiduciario e i familiari") nella loro "modulazione e somministrazione" deve valutare le aspettative di sopravvivenza, le condizioni del paziente e non deve "dar corso ad accanimento terapeutico".

Per il ministro del Welfare Maurizio Sacconi "idratazione e alimentazione appartengono a quei diritti inalienabili della persona di cui parla l'articolo 2 della Carta costituzionale", per cui si tratta "di un punto della legge che, come il relativo diritto, non appare negoziabile. Come del resto riconoscono anche alcuni autorevoli esponenti dello stesso Pd". "E' in atto una positiva evoluzione nel Partito democratico a proposito del diritto all'alimentazione e all'idratazione - ha sottolineato il ministro in una nota - che costituisce il contenuto più rilevante della nuova regolazione sulla fine di vita all'esame del Parlamento. La posizione maggioritaria nel Pd riconosce infatti la tesi da sempre sostenuta da Governo e maggioranza: idratazione e alimentazione corrispondono a bisogni vitali della persona e non sono quindi terapie". "Sembra peraltro permanere un incomprensibile salto logico per cui 'eccezionalmente', sulla base comunque di una volontà espressa dalla persona, sarebbe possibile interrompere acqua e cibo", ha scritto ancora Sacconi riferendosi all'emendamento presentato ieri dal Pd al testo Calabrò, emendamento che prevede la sospensione di alimentazione e idratazione artificiali, pur definendole forme di sostegno vitale. "E' ben vero che anche in base a questa tesi Eluana Englaro non avrebbe potuto essere condotta a morte perché il provvedimento giudiziario si è fondato su una volontà presunta e non espressa. Questo compromesso tuttavia corrisponde a un impossibile equilibrismo che conferma l'esigenza di una disciplina semplice, certa e logica", ha concluso Sacconi. [Adnkronos/Ign]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

24 febbraio 2009
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia