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Il patto originario

Rosario Crocetta si dice pronto ad un confronto a 360° con i partiti della maggioranza

03 aprile 2014

Abolizione delle Province approvata. Manager della sanità piazzati. Adesso, secondo il cronoprogramma di Crocetta, non resta che mettere mani al rimpasto. Ed è lo stesso governatore, con una lettera aperta agli alleati ad aprirsi al confronto.
"Sono pronto al confronto a 360° per la conferma e il rilancio del patto originario, di quel patto che era stato siglato da Pd, Udc e Megafono che ha consentito l'elezione del presidente. Quel patto per me è il caposaldo dell'accordo che abbiamo sottoscritto col popolo siciliano e che non può essere messo in discussione per nessun motivo e per nessun'altra ragione di opportunità. Sono coerente e leale, non tradirò mai quel patto né penso che lo possa fare alcun altro. Sono convinto, come il Segretario, che dobbiamo partire necessariamente da lì e che le questioni di assetto del governo e l'assicurazione di una maggioranza in aula non possono che partire da questa considerazione, anche a rischio di essere minoranza in Assemblea".

"All'indomani del mio insediamento in parlamento - continua l’appello del governatore -, ho sostenuto proprio questa tesi, il governo è composto dalle forze che hanno siglato il patto. Ci rivolgiamo a tutte le forze politiche parlamentari per verificare una possibile intesa per le grandi riforme, lo sviluppo, l'occupazione, la lotta alla mafia, la semplificazione amministrativa, la riqualificazione della spesa. Non ho posto veti a nessuno e non mi sono mai introdotto nelle dinamiche interne di nessun partito, neppure del mio. In  questi mesi ho fatto solo il presidente della Regione. Qualsiasi ipotesi, dunque, di allargamento della maggioranza della composizione del governo non può che partire dalla condivisione delle idee e dei valori per cui ci siamo messi insieme e di tutto ciò che abbiamo promesso ai siciliani. Lealtà dunque fino in fondo".

La lettera aperta agli alleati si conclude così: "Nei prossimi giorni, sulla base della condivisione delle forze politiche, a partire dal mio partito, convocherò un incontro che possa determinare un'atmosfera di serenità, che consenta l'accelerazione di un grande progetto di innovazione che oggi è persino di salvezza per la Sicilia, in una fase storica nella quale viene messa persino in discussione l'esistenza della medesima. Non sono uomo di tradimenti, la mia storia parla chiaro, ho militato sempre a sinistra e forse sono stato tra i pochi sindaci che ha amministrato in Sicilia mantenendo per tutto il periodo del mandato un'amministrazione, quella di Gela, esclusivamente composta dalle forze che hanno contribuito alla mia elezione anche quando nel corso del primo mandato, la mia maggioranza era composta 12 consiglieri contro i 18 delle opposizioni. Eppure ho governato con fermezza sulle questioni della legalità e con il confronto aperto sul piano delle idee. Questi sono i miei principi e con questi principi mi sono presentato ai cittadini. Sono contento dunque, che le forze politiche rilancino il tema del patto originario".

Dalla parte sua, il Partito democratico tiene la barra dritta nei confronti di Crocetta e ribadisce la linea emersa nell'ultima direzione del partito: un governo nuovo all'interno di una discussione con l'intera coalizione di maggioranza e senza accordi separati.
"La posizione del Pd non cambia di una virgola, va rispettato il patto originario, Crocetta ci dica qual è il suo progetto e dove vuole andare - ha detto il segretario siciliano Fausto Raciti - Non è una questione di nomi e neppure se fare il governo prima o dopo le liste per le europee.  Discutiamo ma con la coalizione e non con incontri separati". Insomma, sarà la direzione a decidere sui rappresentati democratici in giunta.

I quattro assessori nella giunta regionale nell'ambito del "governo nuovo", richiesto a Rosario Crocetta per rilanciare l'azione, li sceglie il partito, in piena autonomia e con l'avallo della direzione regionale, niente imposizioni. È questa la linea maggioritaria all'interno del Pd che ricalca la posizione assunta da Raciti.
A conclusione della riunione del gruppo parlamentare con Raciti e il vice Mila Spicola, durata oltre tre ore, alcuni deputati hanno criticato l'atteggiamento del presidente Crocetta. E in questo contesto si inquadrano i malumori rispetto a Nelli Scilabra, attuale assessore alla Formazione, che nella cornice disegnata dal governatore dovrebbe essere riconfermata in quota Pd. "Se Crocetta vuole riconfermarla, se ne faccia carico lui: il partito sceglie in piena autonomia i propri assessori: la Scilabra sarà indicata se questa sarà la scelta del partito", hanno detto due parlamentari, di aree diverse, a conclusione della riunione.

Dinamiche e prese di posizioni anche all’interno dell’Udc che, definendo l'assessore Patrizia Valenti (Autonomie locali) "l'unico esponente Udc nel governo regionale", di fatto scarica Dario Cartabellotta (Agricoltura) ed Ester Bonafede (Lavoro), gli altri due assessori della giunta Crocetta. Valenti era stata criticata dal governatore per non avere partecipato alla riunione della giunta che poi nominò i manager della sanità, "colpevole" di avere telefonato ai due colleghi dell'Udc per invitarli a non partecipare alla riunione come disposto dal partito per non dare copertura politica alla scelta dei direttori generali di Asp e ospedali. Cartabellotta e Bonafede decisero di partecipare, contravvenendo alle disposizioni del partito.

Nel corso della riunione di ieri pomeriggio, l'Udc siciliano ha ribadito la necessità di stipulare un contratto di governo sottoscritto da tutte le forze politiche e i movimenti che intendono sostenere Crocetta. Il contratto "deve contenere scadenze ed impegni precisi per affrontare concretamente le emergenze e la crisi economica e sociale della regione". Le proposte dell'Udc sono contenute nel documento Impegno Sicilia, consegnato al presidente della Regione durante l'incontro di oggi. "L'Udc ha, inoltre, ribadito la necessità di rafforzare e rilanciare il patto originario di governo con il Pd e il Megafono - prosegue il documento - Ha sottolineato che non esiste alcun veto o pregiudizio nei confronti di partiti e movimenti che, pur non avendo legittimazione popolare, si sono formati successivamente all'Ars". E "ha quindi sostenuto l'esigenza che il nuovo governo regionale abbia una forte caratterizzazione politica".
"Quanto alla scelta dei componenti del nuovo esecutivo si è ribadito che la stessa è legata alla realizzazione del programma di governo - continua il documento - Il partito ha ribadito stima e fiducia all'assessore Patrizia Valenti, unico esponente dell'Udc nel governo regionale".
A conclusione dell'incontro, "l'Udc ha manifestato al presidente della Regione che la situazione economica siciliana non può consentire ulteriori dilazioni nella definizione del contratto di governo e del nuovo esecutivo; per tale motivo, se non si dovesse arrivare ad una conclusione positiva e condivisa in tempi ragionevolmente brevi, l'Udc si riserva di convocare i proprio organi di partito per l'uscita dalla maggioranza di governo".

Il presidente Crocetta ha valutato positivamente l'incontro con la delegazione dell’Udc (rappresentata dal presidente nazionale, Gianpiero D'Alia, dal presidente regionale del partito, Margherita Ruvolo, dal capogruppo all'Ars, Lillo Firetto e dal presidente della commissione bilancio, Nino Dina), cogliendo la volontà di chiudere in modo veloce le questioni relative alla ricomposizione della giunta e il rinnovo dell'accordo politico originario, basato sul risanamento della spesa pubblica, il rilancio dell'occupazione e dello sviluppo e la lotta alla mafia.
"Gli stessi temi saranno affrontati con tutte le singole delegazioni politiche che che sostengono il governo, prima della convocazione del tavolo politico che dovrà portare alla sottoscrizione - ha aggiunto il presidente - di dieci punti programmatici con relative scadenze. Tali punti riguarderanno l'attività amministrativa vera e propria e l'attività di governo e nuove riforme. Il patto infatti, ha come base l'accordo sulle riforme all'Ars e l'iniziativa di governo, per accelerare ulteriormente il contratto che il presidente e la coalizione hanno assunto col popolo siciliano".

[Informazioni tratte da ANSA, AGI, Lasiciliaweb.it]

- Il Governo del Presidente (Guidasicilia.it, 02/04/14)

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03 aprile 2014
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