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Il Piano casa? Ancora senza fondamenta

Dalle Regioni un nuovo NO: ''Le Regioni attendono ancora risposte a richieste fondamentali''

18 maggio 2009

Sembrava che tutto si fosse messo per il verso giusto e invece... Governo, Regioni e autonomie locali di nuovo in disaccordo sul decreto legge contenente le misure urgenti in materia di edilizia, meglio conosciuto come "Piano casa".
Nei giorni scorsi sarabbe dovuta tenersi una conferenza Unificata che avrebbe dovuto dare il via libera al provvedimento. Non sono però bastate oltre due ore di vertice al ministero per i Rapporti con le Regioni, per sciogliere i nodi posti dai governatori e dai vertici delle altre autonomie locali.

Per il premier Berlusconi è stata una vera e propria doccia gelata. Poco prima, infatti, Berlusconi parlando ai costruttori dell'Ance riuniti a Roma, aveva parlato del decreto legge "che potrebbe liberare in 18 mesi una spesa di 70-150 miliardi di euro". "E' in corso la conferenza Stato-Regioni-Province-città che sta mettendo a punto il decreto semplificazione", aveva detto sicuro: "Lo porteremo - ha aggiunto - quando ci sarà l'accordo e per la ricostruzione di nuovi edifici con riduzione del consumo di energia e delle emissioni di carbonio". "Si parla di grosse cifre" aveva pure sottolineato il premier "che a seconda della percentuale di proprietari di case, a noi risulta il 30% che utilizzerebbero questa possibilità, va da 70 a 150 miliardi di euro". Si tratterebbe, aveva proseguito ancora, di "miliardi giacenti inoperosi sulle banche che verrebbero immessi sul mercato delle costruzioni e che potrebbero arrivare nel giro di 18 mesi".
"Noi speriamo di poter dare subito il via a questo disegno
- aveva concluso - che sarà fissato da un disegno regionale. Le Regioni governate dal centrodestra hanno già dato la loro disponibilità e credo che anche le altre si dovranno adeguare. Pensiamo che entro luglio si possa arrivare nel concreto alle richieste dei proprietari che volessero provvedere a questo ampliamento". E invece... tutto è tornato il alto mare.

"Il testo - ha spiegato il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto - sarebbe andato in Cdm solo a condizione del raggiungimento dell'intesa con le Regioni e le altre autonomie locali. Lo porteremo - ha aggiunto - quando ci sarà l'accordo".
"Evitiamo di giocare sugli equivoci: il decreto su cui si sta parlando è quello sulla semplificazione, non sull'aumento del 20% delle cubature che è un'altra cosa", ha replicato in un primo momento alle parole del premier il presidente della Conferenza Regioni, Vasco Errani. "Le Regioni - ha aggiunto - unitalateralmente, attendono precise risposte a richieste fondamentali che il governo ancora non ci ha dato". Poi Errani ha ribadito la richiesta di garanzie circa la "la possibilità di assumere persone per le verifiche tecniche richieste dalle nuove norme antisismiche in modo da dare risposte ai cittadini in tempi rapidi", e la richiesta dell'estensione del credito di imposta del 55% sull'Irpef a tutti gli interventi di ristrutturazione delle abitazioni private necessari ad adeguarle alle norme antisismiche.

Secondo Errani, si tratta di interventi "che danno risorse all'erario, hanno un impatto anticiclico e forniscono garanzie di sicurezza ai cittadini". Il presidente della conferenza delle Regioni ha chiesto inoltre garanzie sulla copertura degli interventi, previsti dall'articolo 11 del decreto legge Abruzzo, necessari alla messa in sicurezza degli edifici pubblici in funzione antisismica.
Replicando a quanto affermato dal premier Silvio Berlusconi agli stati generali dell'Ance, Errani ha infine ribadito che la posizione delle Regioni sul cosiddetto Piano casa bis è unitaria e che non c'è distinzione tra Regioni di centrodestra e regioni di centrosinistra.

Il ministro Fitto ha ricordato che il governo ha fatto un preciso accordo con le Regioni su "un percorso a più livelli. Ma - ha aggiunto - da allora ad oggi il terremoto in Abruzzo ha comportato una riflessione differente". Adesso, ha spiegato il ministro, "sono state poste questioni ex novo su cui stiamo ragionando. Le Regioni hanno posto le loro questioni, ma dobbiamo approfondire, verificare le richieste, valutare le coperture e ragionare anche sulla base del fatto che c'è un altro provvedimento". Il ministro ha quindi assicurato che da parte del governo "non ci saranno accelerazioni, qualche giorno in più" per il varo, ha concluso Fitto, "non è un problema". [Informazioni tratte da Repubblica.it]

- Le Regioni dicono no al decreto sul piano-casa (Guidasicilia.it, 25/03/09)

- Raggiunto l'accordo tra Governo e Regioni sul "Piano Casa" (Guidasicilia.it, 01/04/09)

- Le "New Town" secondo Berlusconi (Guidasicilia.it, 02/04/09)

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18 maggio 2009
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