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Il 'Piano Casa' in Sicilia prevede anche il censimento degli edifici fatiscenti

Alla Sicilia andranno 40 milioni di euro, più altre risorse per la messa in sicurezza dei centri storici e le periferie

28 gennaio 2010

"Con il piano casa dello Stato, alla Sicilia saranno assegnati 40 milioni di euro; per Favara, esclusa inizialmente dai finanziamento, sono state reperite altre risorse: 1 milione e 600mila euro attraverso gli ex fondi Gescal". Questo l'annuncio dell'assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Luigi Gentile, dopo aver incontrato martedì scorso a Roma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli.
Al centro del colloquio le questioni legate al 'Piano Casa', agli alloggi popolari e agli investimenti nel settore. Matteoli ha garantito a Gentile il completamento dei finanziamenti stanziati dal 'Piano Casa nazionale'. Si tratta in particolare di riequilibrare le risorse a favore della Sicilia attraverso la conclusione di una seconda fase di assegnazione dei fondi dopo quella dello scorso dicembre.
Il ministro, che ha espresso vivo e profondo cordoglio alla comunità di Favara e alla Sicilia, ha assicurato il massimo impegno del governo nel reperimento di altre risorse, soprattutto, nell'ambito dell'accordo di programma quadro sulla riqualificazione urbana. "L'incontro con Matteoli - ha detto Gentile - conferma una concreta sinergia tra i governi regionale e nazionale per una rapida soluzione alle emergenze del territorio".

Il 'Piano Casa' per la Sicilia, inoltre,  sarà accompagnato da un emendamento regionale che prevede un censimento degli edifici fatiscenti dei centri storici e delle periferie e risorse per la ricostruzione.
A spiegarlo è stato il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo a margine della Conferenza delle Regioni, a qualche giorno dalla tragedia di Favara. "La Regione Sicilia - ha spiegato Lombardo - sta approntando un emendamento alla legge sul Piano casa per il rilancio dell'edilizia, che imponga ai comuni, con la collaborazione dei nostri uffici tecnici, cioè il Genio civile e la Protezione civile, una sorta di censimento degli edifici dei centri storici e delle periferie molto spesso fatiscenti, che vanno sgomberati e abbattuti". Un emendamento che conterrà, ha proseguito Lombardo, "al tempo stesso misure finanziarie per la ricostruzione. Abbiamo delle risorse non spese che possiamo impiegare in questo lavoro".

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ing]
 

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28 gennaio 2010
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