Il piano industriale della Dr convince anche le aziende dell'indotto ...
... ma con Di Risio non c'è ancora un accordo e l'unica certezza resta l'addio di Fiat a fine anno
Ieri, Massimo Di Risio, l'imprenditore molisano, patron di DR Motor, ha incontrato a Palermo le aziende dell'indotto e l'assessore regionale alle Attività produttive, Massimo Venturi, per presentare il piano industriale da mettere in atto a Termini Imerese, nello stabilimento che la Fiat abbandonerà a fine anno (LEGGI).
"Abbiamo le idee chiare su cosa vogliamo fare a Termini Imerese - ha detto - e ciò che vogliamo fare è esattamente quello che faceva Fiat, per lo meno per quanto riguarda la produzione delle auto. Su di noi pesa la consapevolezza del senso di responsabilità di fronte a tante famiglie che ruotano intorno a questa attività".
Di Risio ha assicurato che la Dr farebbe di Termini Imerese il più grande stabilimento del suo gruppo. Nel 2017, a regime, il gruppo dovrà produrre 60mila automobili, garantendo nell'arco di quattro anni l'assunzione di oltre 1.300 operai. Per quanto riguarda, invece le aziende dell'indotto, l'imprenditore ha assicurato la volontà di "sfruttare il più possibile l'indotto esistente. Non avremo difficoltà a lavorare con loro, anzi crediamo nella possibilità di generare un nuovo indotto che produca componenti per noi".
Il piano industriale della Dr Motor ha convinto le ditte dell'indotto. A prendere parte all'incontro di ieri, nella sede dell'Assessorato regionale alle Attività produttive, circa una decina di aziende. "L'impressione è stata ottima - ha detto Gianno Bacino della Bienne Sud, azienda che si occupa di verniciare i paraurti della Lancia Ypsilon - da parte nostra c'è la massima disponibilità a diversificare l'attività in funzione della produzione che Dr realizzarà a Termini Imerese e investire anche sul versante occupazionale". Dello stesso avviso anche Luciano D'Angelo, titolare della ClerFrem, società che si occupa di imbottiture per sedili per la Fiat: "L'impressione è buona, è stata assicurata una continuità produttiva. Di Risio pensa di avviare la produzione nel 2013 con una media di 40 vetture al giorno, il problema è il 2012". Per Fabrizio Pedrazzini della Pellegrini Spa, la società che si occupa di ristorazione all'interno dello stabilimento Fiat, resta comunque il fatto che ancora "non c'è niente di concreto, anche se l'incontro è stato un passo importante".
Insomma, buone impressioni, ma un accordo definitivo con il gruppo di Macchia d'Isernia ancora manca, e l'unica certezza resta l'addio di Fiat a fine anno.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA]