Il Piano per il Sud, ovvero un miliardo di euro in meno per la Sicilia
L'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao, boccia l'intervento governativo
Ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Piano per il Sud. "Abbiamo dato il via libera ad un piano importante dalle cifre rilevanti. Credo che con questo piano il governo faccia tutto quello che si può fare per tenere insieme l'Italia: si tratta del controfaccia del federalismo fiscale", ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Dopo i primi dubbi sulla bontà di questo intervento espressi dal governatore siciliano, Raffaele Lombardo ("La preoccupazione principale è quella di comprendere se le risorse ci sono. Senza soldi si tratterebbe solo di chiacchiere"), del Piano per il Sud ha parlato l'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao, che ha partecipato ai lavori in del Cdm e del Cipe a Roma in rappresentanza della Regione siciliana, su delega del presidente Lombardo. "Il piano per il Sud, approvato dal Cipe comporta un taglio del 10% ai fondi Fas, cosa che per la Sicilia determina un miliardo di euro in meno". "Il Piano per il Sud - ha aggiunto Armao - è un documento politico che non contiene numeri e le specificazioni che abbiamo chiesto e che avvia un percorso che ci lascia perplessi in quanto non riesce a definire quelle opportunità di cui hanno bisogno la Sicilia e il Mezzogiorno". "In questo Piano - ha detto ancora l'assessore regionale - non si vede quella perequazione infrastrutturale che abbiamo chiesto affinchè il federalismo sia equo e solidale. La Regione siciliana ha formulato la richiesta per una perequazione dettagliata, con risorse vere e disponibili e non un libro dei sogni che non indica come risolvere il problema del divario nord - sud e, soprattutto non offre alcuna indicazione su come rendere competitivo il Mezzogiorno". "È inaccettabile il taglio del 10% del Fas alle Regioni - ha concluso - che si ripercuote prevalentemente sulle quelle del Sud, e che alla Sicilia costa oltre 400 milioni di euro che, se uniti ai circa 400 milioni di minori trasferimenti agli enti locali siciliani da parte dello Stato e ai 200 milioni di tagli operati nei confronti della Regione, determina una diminuzione di risorse disponibili per la Sicilia di quasi un miliardo di euro nel 2011. Né è possibile che il Fas della Sicilia rimanga bloccato mentre il governo pensa a come attuare il Piano per il Sud. Noi un piano lo abbiamo e su questo andiamo avanti".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, La Siciliaweb.it]