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Il piano per Termini che piace ai sindacati

Dr Motor Company ha presentato ai sindacati il proprio piano su industriale per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese

03 agosto 2011

Nuovo round per la riconversione industriale dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, il sito siciliano che il Lingotto lascerà il 31 dicembre prossimo. Dopo l'incontro di giovedì scorso il ministero dello Sviluppo Economico ieri ha nuovamente convocato Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici.
Sul tavolo il piano industriale di Dr Motor Company, l'azienda molisana guidata da Massimo Di Risio rientrata nella short list dopo essere stata inizialmente esclusa dalla partita.

Circa 135 milioni di investimento per produrre, a regime, circa 60 mila vetture con 4 modelli auto di segmento A, B, C e I inglobando una occupazione che nel 2016 potrà arrivare a 1.300 lavoratori a cui si potrebbero aggiungere ulteriori ricadute positive sull'indotto.
E' questa la proposta che Dr Motor ha messo sul tavolo davanti ai sindacati. Oggi nuovo round, cui parteciperanno il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, l'ad di Invitalia, Domenico Arcuri, e il presidente della regione Sicilia, Raffaele Lombardo.

Gli investimenti, per il rilancio del sito siciliano di Termini, sarebbero articolati secondo un piano che prevederebbe che ai 60 milioni iniziali si possano aggiungere anche 75 milioni in R&S.
Soddisfatti i sindacati. "A suo vantaggio Dr può contare su una capillare rete di vendita e su una notevole flessibilità organizzativa, anche se la sua idea di affermarsi come secondo produttore italiano è oggettivamente molto ambiziosa. In ogni caso è l'unico progetto presentato nell'ambito del settore automotive ad essere credibile, quindi è doveroso approfondirlo", ha spiegato il segretario nazionale Uilm, Eros Panicali.
Più ottimista di giovedì scorso anche la Fim. "E' stato un incontro positivo perché tecnicamente il progetto ci sembra concreto e le sue linee definite fino al 2016. Un piano concreto, fattibile, visto che non si può scommettere al buio e che può rappresentare una risposta a Termini Imerese", ha spiegato il segretario nazionale, Bruno Vitali.
E "cauto ottimismo" ha espresso anche l'Ugl. "Finalmnente un produttore di auto interessato al sito di Termini Imerese che mette in campo le sue personali capacità tecniche ed imprenditoriali e che potrebbe valorizzare il know how dei lavoratori che ora operano in Fiat. Ci auguriamo che il progetto vada in porto", ha commentato al termine il segretario confederale dell'Ugl, Caterina Ricci.

L'offerta che Dr dovrebbe confermare prevederebbe l'impiego dell'intero sito industriale, lastratura, verniciatura e assemblaggio per la produzione di alcuni modelli auto. I sindacati, però, già nell'incontro della scorsa settimana avevano dato sfogo alla loro esasperazione dovuta ai tempi lentissimi di una procedura di riconversione che dovrebbe chiudersi entro la fine del 2011 ma che al momento non fornisce alcuna garanzia né sul fronte occupazionale né su quello industriale.

[Informazioni tratte da Labitalia, Adnkronos/Ing]

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03 agosto 2011
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