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Il ''piccolo Colapesce'' ce l'ha fatta. Giuseppe Mangano, 10 anni, ha attraversato a nuoto lo Stretto di Messina

16 ottobre 2006

Non vince niente. Ma per la passione, anzi, per una grandissima passione si può fare questo e altro. A dispetto dell'età e di un fisico che, fuori dall'acqua, ricorda che è in fondo poco più d'un bambino. Questa è la storia a lieto fine di Giuseppe Mangano, 10 anni, e di un'impresa che va oltre il record. Da oggi questo ragazzino è il nuotatore più giovane che sia riuscito a compiere la traversata dello Stretto di Messina. E lo ha fatto nonostante le non eccellenti condizioni meteorologiche il ragazzo ha impiegato 55 minuti e 30 secondi per attraversare il tratto di mare tra Sicilia e Calabria.
La traversata è stata compiuta senza particolari difficoltà, nonostante le cattive condizioni meteo abbiano costretto l'allenatore Francesco Cacopardo ad allungare il percorso.

La partenza è avvenuta alle 8:20 da Punta Faro (Messina), e si è conclusa a Cannitello, una frazione di Villa San Giovanni. Giuseppe Mangano è stato seguito nel tragitto a nuoto dallo staff che lo ha allenato, e da numerose imbarcazioni di sostenitori. Alla fine l'abbraccio con il padre, Baldassarre, che con il piccolo Giuseppe ha nuotato gli ultimi metri prima dell'arrivo trionfale.
Per la cronaca Giuseppe il nuotatore dei record frequenta la prima media della scuola ''Francesco Petrarca'' di Ganzirri, frazione dove vive con i genitori, e pratica il nuoto fin da quando aveva 4 anni. I tecnici lo considerano la più grande promessa del nuoto messinese. I suoi stili preferiti? Lui non ha dubbi: il delfino e la farfalla.

''Giuseppe è stato eccezionale, sembrava un fondista maturo: ha nuotato senza scomporsi mai, sotto questo cielo plumbeo e con la presenza dello scirocco, neppure quando due meduse lo hanno toccato al viso mentre era al largo''. Così Francesco Cacopardo, 43 anni, allenatore del ragazzo commenta l'impresa del suo allievo. ''Giuseppe - ricostruisce il suo tecnico - si è tuffato concentratissimo, ha puntato l'obiettivo e non si è più fermato, affrontando le onde con disinvoltura''.
Unico momento di piccolissima tensione a metà della traversata con l' arrivo di alcune correnti che ha costretto l'allenatore a modificare la rotta lievemente, aumentando il percorso di 500 metri. ''Alla fine della prova - ricostruisce l'allenatore - Giuseppe era sereno e contento. Forse non si è reso conto della grande impresa che ha compiuto''.
''Come è nata l'idea? Credo - ha detto l'allenatore del piccolo 'Colapesce' - per la voglia di sfida che ha in sè e anche per emulare il suo allenatore: io la traversata l'ho fatta più volte, anche doppia, e il 27 dicembre del 1999 ho stabilito il tempo record invernale, che è stato poi battuto da un mio allievo''.

Per il futuro di Giuseppe il suo allenatore non ha dubbi: ''lasciatelo in pace - dice - per lui tutto deve essere un gioco, se poi verranno altri risultati bene, altrimenti si è divertito facendo sport, che non mi sembra cosa da poco...''.

Fonte: Repubblica.it

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16 ottobre 2006
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