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Il piccolo Daniel, accoltellato e percosso dalla madre il 18 febbraio scorso ad Agrigento, è finalmente uscito dal coma

03 marzo 2007

Daniel, il bimbo di sei mesi ferito alla testa dopo essere stato aggredito dalla madre, una donna belga che si era trasferita ad Agrigento, arrestata nei giorni scorsi, si è svegliato dal coma. Ieri mattina il neonato, ricoverato da dodici giorni nel reparto di prima rianimazione dell'ospedale Civico a Palermo, ha riaperto gli occhi.
Lo ha reso noto il primario del reparto, Mario Re. Secondo il primario ''le condizioni sono incoraggianti e non richiedono un intervento chirurgico''. Il bimbo dovrebbe essere dimesso dall'ospedale la prossima settimana. ''L'ematoma tra gli emisferi cerebrali che causava lo stato di coma - ha spiegato il primario - si è completamente riassorbito. Fortunatamente i bambini rispondono meglio degli adulti a questo tipo di trauma''.
Re, a cui è stata affidata la tutela del bambino dal Tribunale dei minori di Palermo, sta adesso compilando una relazione sullo stato di salute del neonato che verrà consegnata al Tribunale. ''Saranno i giudici - ha concluso il primario - a decidere il nuovo affidamento del bambino dopo le dimissioni dal Civico''.

Il piccolo Daniel, era stato accoltellato alla gola dalla madre, la belga Marie Auguste Tineke Stevening, 23 anni, lo scorso 18 febbraio, nella sua abitazione di Agrigento. Le sue condizioni erano apparse subito gravi, anche a causa di una ferita alla testa provocata da percosse o da una caduta, e il piccolo è sprofondato in uno stato di coma. Peraltro, secondo i sanitari, era inoperabile. Oltre alla notevole emorragia causata da un'arma da taglio, la Tac aveva infatti riscontrato una lesione interemisferica, un ematoma endocranico su cui non era possibile intervenire.
Un atto folle quello compiuto dalla donna nei confronti della sua creatura: ''L'ho fatto perché me lo ha detto Dio. Mio figlio era posseduto dal diavolo'', aveva detto il 20 febbraio al gip del Tribunale di Agrigento Walter Carlisi che l'aveva interrogata per l'udienza di convalida, ammettendo di avere colpito il bimbo al collo con un coltello a serramanico, e confessando di detenere la droga trovata in casa sua (circa 500 grammi, tra hashish e marijuana), per fini di spaccio.
Il Gip ha disposto su richiesta del pubblico ministero Adriano Scudieri, il ricovero della donna in una struttura psichiatrica carceraria. Con ogni probabilità sarà tradotta a Castiglion delle Stieve in provincia di Mantova. Il legale della donna, Silvio Miceli aveva chiesto i domiciliari presso una struttura di assistenza.
Per Daniel sono giunte in questa settimana numerose richieste di adozione.

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03 marzo 2007
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