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Il ''Piombo Fuso'' di Israele

Continuano i raid su Gaza e si profila come sempre più probabile un attacco da terra

02 gennaio 2009

Le forze aeree israeliane continuano i raid sulla Striscia di Gaza al settimo giorno dell'offensiva 'Piombo Fuso'. Prima dell'alba, ha detto una portavoce militare, sono stati colpiti 20 obiettivi di Hamas. Fra questi sono state prese di mira case di 15 importanti militanti del movimento.
Prima degli attacchi gli israeliani hanno avvisato per telefono gli abitanti delle case vicine e o sparato colpi d'avvertimento per ridurre le vittime civili. Secondo fonti palestinesi, negli attacchi di stamane vi sono stati 12 feriti.
Nella tarda serata di ieri aerei israeliani hanno colpito una moschea nel campo profughi di Jabaliya. Secondo Israele la moschea era utilizzata come deposito di armi. La portavoce ha sottolineato che l'attacco ha innescato una serie di esplosioni all'interno dell'edificio, dovute allo scoppio di missili e munizioni.

Il presidente dell'Anp Abu Mazen (Mahmud Abbas) ha parlato ieri di un'aggressione da parte dello Stato ebraico "il cui obiettivo non è soltanto Gaza ma l'intero popolo palestinese e la sua causa. Gaza sta facendo fronte ad un massacro sanguinoso e alla distruzione sistematica di tutte le forme di vita".

Nei bombardamernti dei giorni scorsi è stato ucciso anche il "numero 5" di Hamas, Nizam Rayad. Sulla palazzina in cui abitava con la famiglia, nel campo profughi di Jabaliya,  si è abbattuto un missile. Molte le vittime, fra cui due bambini di 7 e 10 anni. Rayyan era considerato un sostenitore della linea dura di Hamas, ed è la vittima più illustre dall'inizio dell'offensiva. Poco prima del raid - secondo quanto riferito dall'emittente Canale 10 - Rayyan era stato avvertito da una telefonata giunta da Israele, circostanza poi confermata da fonti locali, stando alle quali il dirigente di Hamas non ha comunque voluto lasciare l'abitazione, dove poco dopo è stato ucciso con una delle quattro mogli, dieci dei suoi dodici figli e alcuni vicini di casa. Numerosi i feriti.
La morte di Rayyan, molto popolare a Gaza, è un duro colpo per Hamas e conferma la decisione di Israele di liquidare il maggior numero possibile dei quadri politici e militari del movimento islamico nella Striscia.
Hamas ha indetto per oggi una "giornata della collera" contro Israele ed esortato tutti i palestinesi, anche quelli che vivono in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, ad aderire all'iniziativa. Sul suo sito, il movimento islamico ha chiesto che, dopo le preghiere del venerdì, i palestinesi diano vita a "cortei imponenti" a partire dalla moschea di al Aqsa di Gerusalemme e da "tutte le moschee" che si trovano nel territorio controllato dall'Autorità nazionale palestinese. Le autorità israeliane hanno fatto sapere che rafforzeranno le misure di sicurezza in vista delle proteste: migliaia di agenti sono stati mobilitati per pattugliare le 'zone calde'.

E non si ferma il lancio di razzi di Hamas contro Israele. Militanti palestinesi della Striscia di Gaza hanno lanciato questa mattina quattro missili in rapida successione verso la città israeliana di Ashkelon, seguiti poco dopo da altri due verso l'area di Sdot Hanegev. Una donna è stata leggermente ferita. Una casa di Ashkelon è stata direttamente centrata da un razzo, ma nessuno è stato colpito perché gli abitanti si trovavano in un rifugio.
E ad una settimana di distanza dai primi bombardamenti si contano oltre 400 morti e quasi 2000 feriti.

Intanto si profila come sempre più probabile un attacco da terra. Ieri a Parigi il ministro degli Esteri israeliano, Tzipi Livni, ha opposto un secondo rifiuto - dopo quello dell'altro ieri - alla proposta di tregua avanzata dalla Ue.
Il premier Ehud Olmert ha affermato che Israele spera di concludere in poco tempo le operazioni militari a Gaza, mentre i concentramenti di truppe e blindati sul confine sono pronti a compiere incursioni in profondità nella Striscia, appena ricevuto l'ordine. Il quotidiano Haaretz, citando fonti dello Stato maggiore dell'Idf (Israeli Defence Force), sostiene che per i vertici delle forze armate israeliane è giunto il momento di procedere con un'offensiva di terra rapida e di vasta portata. Secondo i militari, afferma il quotidiano, l'intervento delle due divisioni schierate lungo il confine con la Striscia "aumenterà la pressione su Hamas fino a convincerli ad accettare una tregua a lungo termine a condizioni più favorevoli per Israele".
Un sondaggio d'opinione pubblicato dallo stesso quotidiano israeliano conferma, infine, che l'operazione "Piombo Fuso" ha il consenso della maggioranza degli israeliani, il 52%; per una tregua sono il 20% e il 19% per un'offensiva terrestre oltre a quella aerea in corso.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it]

- Yehoshua: "Non avevamo scelta ma ora Israele deve fermarsi" [Repubblica.it]

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02 gennaio 2009
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