Il ''Pit Madonie'' restaura la Chiesa di Sant'Antonio a Petralia Soprana (PA)
Lavori avviati anche a Cefalù, Alimena, Gangi, Bompietro, Geraci Siculo, Polizzi Generosa e Gratteri
Le origini del nome Petralia
Il termine Petralia deriva dal nome greco IIETPA (pietra, roccia) ed è la traduzione semitica di "Sela", capitale del regno di Edom da cui prese il nome la regione "Arabia Pitrea" situata a sud-est del Mar Morto.
Un'altra città omonima prosperò in Sicilia. Sembra si tratti appunto dell'attuale Petralia Soprana. Nel rarissimo libro "La Sicilia in prospettiva" (1709) dei P.G.B. Massa si legge che Petralia fu anticamente una città assai nota e che il suo nome latino era Petra. Così la chiamarono Cicerone, Tolomeo, Procopio, Diodoro, Cluverio, Baudreand, Carlo Ventimiglia. In seguito vi si aggiunse la denominazione Superior (Petra Superior o Petra in Monte) per contrapporla ad un'altra località con lo stesso nome che però si trova a valle. Stiamo parlando di Petralia Sottana .
Viene chiamata inoltre "Petrae" da De Seine; "Petrea" da Silio Italico; "Petrina" da Antonio e Cellario; "Petra Heliae" nella Bolla di Eugenio III, nell'anno 1151; "Petralia Superior" da Carafa, Maurolico, Brietio; "Petraleium Superius" da Aretio; "Petraglia" (Cluverio); petrelegium, petrelajum, petralaia (Malaterra); "Petraleyum" (Specialae).
Gli abitanti furono detti latinamente petrini da Cicerone, Plinio, Diodoro, Cluverio, Baudreand, Hoffman, Aretio; Petrenses (Solino, Cluverio). A questi aggiungiamo Petrine, che corrisponderebbe al Bitirranah di Endrisi (secondo Biagio Pace) e B. Tralfah, nonché Batarliah e Batraliah di Al Muqaddasi che indicano un mutamento fonetico avvenuto in epoca saracenica, onde poi nella trasposizione latina della Bolla di Eugenio III si ebbe Petra Heliae, o Petralia Soprana.
Anche se Petra non ebbe mai un ruolo di primissima importanza negli eventi storici dell'Isola, tuttavia per la posizione strategica che occupava sullo spartiacque dell'Imera e per la sua abbondante produzione frumentaria era ambita sia in tempo di pace che in guerra. Aristotile la ricorda anche per una famosa polla d'acqua che si copre d'uno strato d'olio minerale dalle qualità terapeutiche, tuttavia "salutifero agli uomini, nocivo agli animali". Fazello poi, la dice abitata da uomini giganteschi dopo il ritrovamento di scheletri di animali preistorici. Altri la ricorda per il sale delle sue miniere.