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Il "Ponte dell'Energia", attraverso lo Stretto

Terna ha presentato la nuova linea elettrica tra Sicilia e Calabria. Un investimento di oltre 700 milioni

24 giugno 2011

Il Ponte sullo Stretto, quello vero, ancora è nel mondo dei sogni, ma intanto il collegamento tra Calabria e Sicilia entro la fine del 2013 sarà più forte, almeno sul piano elettrico.
Terna, la società responsabile in Italia della trasmissione dell'energia elettrica, ha infatti presentato ieri il progetto della nuova linea Sorgente (Messina)-Rizziconi (Reggio Calabria) che, con un investimento di 700 milioni di euro per 105 km di lunghezza, di cui 38 in mare, farà risparmiare 800 milioni l'anno sulla bolletta.
L'elettrodotto, hanno spiegato i vertici della società proprietaria della rete di trasmissione, sarà il più lungo collegamento elettrico per cavi a corrente alternata del mondo e permetterà l'abbattimento di 540 tralicci per 170 km di linee elettriche obsolete, consentendo anche il recupero di materiale, in particolare acciaio, alluminio, vetro e calcestruzzo per 2.500 tonnellate. Attualmente, infatti, già esiste una linea tra isola e continente, ma con questo progetto verrà rafforzata: si tratta infatti di un sistema di sei cavi che potenzia il collegamento esistente, triplicandone la capacità.

La 'Sorgente-Rizziconi', una volta ultimata, avrà notevoli benefici per il sistema elettrico italiano, in primis a livello economico: non vi sarà più il differenziale di prezzo, oggi esistente, tra Sicilia e continente, che annualmente determina un maggior costo in bolletta per 800 milioni di euro. Sulla Sicilia grava, infatti, il pesante fardello di un prezzo zonale mediamente superiore di circa il 40% rispetto a quello nazionale. L'opera, inoltre, migliorerà la sicurezza dell'approvvigionamento elettrico della Sicilia e della Calabria (ciò significa una riduzione dei rischi di blackout) e permetterà di utilizzare circa 700 MW da fonte rinnovabile, in forte sviluppo, nonché di rendere più efficiente la gestione dei flussi delle centrali presenti nel Sud Italia.

Il progetto e i lavori in corso sono stati illustrati a Messina dal presidente Terna Luigi Roth e dall'amministratore delegato Flavio Cattaneo. All'incontro è intervenuto il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo.
"Quest'opera contribuirà allo sviluppo energetico non solo della Sicilia ma di tutto il Paese e vi sarà un risparmio significativo nel costo dell'energia a livello nazionale di 800 milioni di euro", ha detto il ministro Prestigiacomo. "Si tratta di un'infrastruttura - ha proseguito Prestigiacomo - che renderà possibile l'esportazione di energia da fonti rinnovabili, ma soprattutto migliorerà l'ambiente e il territorio. Avremo una minore emissione di CO2 con 670 mila tonnellate in meno l'anno". Per il ministro "è uno straordinario aiuto al paese per raggiungere gli obiettivi europei e internazionali. Un passo concreto per il Sud e per una Sicilia che ha bisogno di occupazione, di sviluppo e di competitività".
L'impegno di Terna in Sicilia, comunque, non si fermerà qui: "Vogliamo investire molto in Sicilia, dai quattro ai cinquecento mln di euro nei prossimi anni", ha detto Flavio Cattaneo amministratore delegato di Terna. "La Sicilia - ha aggiunto Cattaneo - per noi è un nodo strategico e questo nuovo elettrodotto è un tassello ulteriore per fare dell'Italia un vero e proprio hub elettrico del Mediterraneo per la trasmissione di energia elettrica. La Sicilia è una piattaforma energetica ideale anche per la sua conformazione geografica per connettere tra loro il Nord Africa e la sponda sud del bacino del Mediterraneo e del centro europa. Con il nuovo eletrodotto che stiamo presentando oggi - ha concluso Cattaeno - si arriveranno a risparmiare diversi milioni di euro. Solo due mesi fa abbiamo concluso e inaugurato un altro importante elettrodotto in Sardegna e lì ora si risparmia fino al 20%, entro due anni speriamo di fare ancora meglio qui".

I NUMERI E I LAVORI - Ottocento milioni di euro l'anno in meno sulla bolletta. 170 km di vecchi elettrodotti eliminati. 700 megawatt di energia pulita in più. 38 km sotto lo Stretto di Messina (su 105 km), record mondiale di lunghezza per cavi a corrente alternata. Oltre 700 milioni di euro gli investimenti per Terna.
Questi i numeri della nuova linea elettrica tra Sicilia e Calabria, il "Ponte dell'Energia" che si sta costruendo tra le stazioni elettriche di Sorgente (ME) e Rizziconi (Reggio Calabria). Dopo l'inaugurazione del Sa.pe.i. - il ''ponte elettrico'' che collega la Sardegna e la penisola - avvenuta lo scorso 17 marzo, adesso è il momento di quest'altra opera da record e una delle più importanti per la trasmissione dell'energia elettrica in Italia e dell'intera area mediterranea.
I lavori del nuovo collegamento elettrico, la cui ultimazione è prevista entro la fine del 2013 e che avrà una capacità fino a 2.000 megawatt, entrano ora in una fase decisiva. A Favazzina, sulla costa calabrese, dove approderanno i 6 cavi sottomarini che si stanno posando sotto lo Stretto, partono i lavori di scavo di una galleria di 3 km, di cui 350 metri si svilupperanno completamente in verticale, che collegherà il punto d'approdo con la stazione elettrica di Scilla posta a oltre 600 metri sul livello del mare: un progetto unico al mondo per complessita' ingegneristica ed elettrica. In Sicilia, nella stazione elettrica di Sorgente, snodo strategico della rete siciliana e punto di partenza dell'intero collegamento, iniziano invece i lavori per l'installazione delle apparecchiature (impianti di rete isolati a gas, in gergo tecnico ''blindati'') da dove fisicamente partirà il nuovo elettrodotto.

[Informazione tratte da Adnkronos/Ing, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]

 

 

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24 giugno 2011
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