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Il ponte sullo Stretto sarà il Golden Gate italiano

Ma la Lega frena: ''Prima vengono le grandi opere del Nord''

03 giugno 2008

Nei giorni scorsi era stato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, a dichiarare di pensare al Ponte sullo Stretto di Messina come attrazione turistica mondiale ("una volta costruito, rappresenterebbe un'opera di portata mondiale paragonabile al Golden Gate californiano o quello di Brooklyn a New York" - leggi). Visione e pensiero condiviso da Pietro Ciucci, presidente dell'Anas e amministratore delegato della società Stretto di Messina, che in un'intervista a "Repubblica Affari & Finanza" si è detto convinto che la mega opera si farà e che questa diventerà il "Golden Gate Italiano".
"Si è già investito tanto, sono state fatte gare internazionali e firmati contratti vincolanti. E c'è la volontà politica". Secondo Ciucci il ponte "non è un monumento, è un'opera pubblica da inquadrare nel sistema nazionale delle infrastrutture", e le ricadute di questo progetto "sono enormi, dallo sviluppo delle competenze in architettura, ingegneria, ambiente e project management, alla nascita e crescita delle imprese che saranno coinvolte, dalla evoluzione delle istituzioni locali, regionali e nazionali, alla credibilità di un sistema paese che dimostra di essere in grado di costruire un'opera così impegnativa. La facoltà di Ingegneria dell'università di Barkeley, in California, per dirne una, è nata con la progettazione del Golden Gate".

Riguardo alla tempistica Ciucci ha ribadito che "a gennaio 2009 si può dare l'ordine di inizio attività, nella primavera del 2010 si potrà realisticamente aprire il cantiere e la consegna dell'opera dovrebbe avvenire per la fine del 2016" (leggi).
L'amministratore delegato della Stretto di Messina Spa ha sottolineato che "nel 2006 il fabbisogno complessivo previsto era di 6 miliardi di euro, e poiché i calcoli erano stati fatti in maniera prudenziale non dovremmo distaccarci molto da quella cifra. Il piano finanziario prevedeva che il 40%, circa 2,5 miliardi, venissero da un aumento di capitale della società Stretto di Messina e il resto, 3,5 miliardi, raccolto sul mercato internazionale dei capitali. L'intera cifra sarebbe stata ammortizzata attraverso le tariffe per l'attraversamento del Ponte. Dobbiamo vedere ora se l'impostazione sarà la stessa e si devono trovare le risorse per l'aumento capitale di Stretto di Messina"

E se per il nuovo governo la costruzione del Ponte sullo Stretto è una delle promesse fatte agli italiani durante la campagna elettorale che solennemente deve essere mantenuta, il partito della Lega Nord, seppur daccordo alla sua costruzione, tira un po' il freno. "Il ponte sullo Stretto potrà partire un minuto dopo l'avvio delle grandi infrastrutture del Nord". A ''lanciare la frecciata'' il sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Castelli, parlando da Pontida, durante il raduno annuale del Carroccio. "Se i siciliani e i calabresi - ha affermato Castelli - hanno scelto di fare il ponte sullo Stretto di Messina noi non diciamo nulla perché siamo federalisti. Deve essere, però, chiaro che le risorse per  la realizzazione del ponte non devono essere sottratte alle infrastrutture del Nord".
Sull'argomento si è poi espresso anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ospite del ricevimento al Quirinale per la festa della Repubblica, in occasione del quale ha conversato con il presidente dell'Anas, Piero Ciucci: "Per quest'anno abbiamo sospeso i soldi. Prima liquidiamo la società e poi lo faremo".
Il premier si è poi lasciato andare a una battuta: "Abbiamo risolto con i delfini? Come facciamo? Gli facciamo una corsia preferenziale...". Pronta la replica dell'ospite: "Non c'è problema con i delfini perché noi siamo più alti"

Concorde alla costruzione del ponte ma molto cauto Paolo Buzzetti, presidente dell'Ance. "Il Ponte sullo Stretto, nel momento in cui ci saranno le risorse, può essere un fatto molto positivo per l'occupazione e la formazione dei mestieri dei giovani, per ritrovare la capacità delle nostre imprese di realizzare un'opera così importante". Anche a parer suo l'opera avrebbe "un grandissimo richiamo anche turistico, e sarebbe di per sé un emblema importante: naturalmente per fare questo occorre vedere il quadro complessivo delle risorse, come sono distribuite e quali sono le priorità".

La Regione Sicilia e Impregilo insieme per la ricerca - La Regione Siciliana e Impregilo, aggiudicataria del contratto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, collaboreranno a sostegno di un progetto in campo sanitario. Impregilo sarà capofila in una fondazione, al cui capitale parteciperà anche la Regione e che si occuperà a Catania di ricerca, formazione e dell'acquisizione di nuove tecnologie nel settore della cardiochirurgie e dell'emodinamica. Il progetto entrerà in fase esecutiva già nel prossimo settembre e si svilupperà attorno al polo di emodinamica dell'ospedale Ferrarotto di Catania, diretto dal professore Corrado Tamburino. L'iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo e dal presidente di Impregilo, Massimo Ponzellini.
A quanti hanno chiesto dichiarazioni a proposito della realizzazione del ponte, Lombardo e Ponzellini hanno lapidariamente risposto: "Nulla da dichiarare".
"E' possibile che non abbiate parlato del ponte?", hanno incalzato i giornalisti tentando di cogliere almeno gli umori dei due presidenti. "Non abbiamo niente da dire - ha affermato Ponzellini - perché noi abbiamo un contratto controfirmato dallo Stato italiano. Della costruzione del ponte si è parlato molto in ambienti politici, ma sul piano contrattuale, fino ad oggi, non è cambiato nulla".
"La Regione non ha nulla da dire - ha affermato il presidente della Regione siciliana - perché attendiamo, tra qualche mese, la consegna del progetto esecutivo. Poi partirà la fase di ingegneria finanziaria per la copertura delle spese di costruzione". "In tema di finanziamenti, confermo - ha detto il presidente Lombardo - che la Regione siciliana solleverà il conflitto di attribuzione nei confronti del governo nazionale per i tagli al piano delle infrastrutture: la decisione è stata presa in consiglio dei ministri in violazione dell'articolo 21 dello Statuto, in assenza di un rappresentante della Regione".

[informazioni tratte da ANSA, La Sicilia.it, ASCA]

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03 giugno 2008
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