Il Ponte sullo Stretto, tra priorità, diffide, questioni morali e scontri tra partiti
Per Cuffaro ''il Ponte sullo Stretto è prioritario''. Il centrosinistra diffida il Ponte e Cuffaro
Il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro è decisamente contro chi è contro il Ponte sullo Stretto di Messina, e alla vigilia del Consiglio Europeo sulla ''Strategia di Lisbona'', per rispondere alle recenti polemiche in merito alla realizzazione del Ponte, polemiche che hanno portato in piazza migliaia di persone sia in Sicilia che in Calabria, è intervenuto dicendo: ''Il ponte sullo Stretto è un fattore prioritario di competitività e innovazione per l'Italia e per l'Europa''.
Nella stessa occasione Cuffaro ha detto di non stupirsi della contrarietà verso la costruzione del Ponte da parte del centrosinistra e avverte che ''con un eventuale governo dei medesimi il Ponte non si realizzerebbe mai più''.
Cuffaro si è detto però sorpreso che la ''Padania'' ''venga loro in soccorso con una campagna demolitoria del ponte''.
Circa, poi, possibili interferenze mafiose sugli appalti, il Governatore ha osservato: ''Occorre definitivamente stabilire se lo Stato deve, come riteniamo, garantire il diritto alla legalità o debba abbandonare il Sud senza sviluppo alla mercè di mafiosi e facinorosi''.
Per Totò Cuffaro ''un grande appalto internazionale risulta peraltro assai più controllabile e trasparente degli occulti riciclaggi attraverso le borse degli incontrollabili canali multinazionali che si riversano sulle principali piazze finanziarie''.
''Confidiamo - ha concluso il Governatore - che il presidente Berlusconi sosterrà questi criteri di priorità per le grandi infrastrutture al Consiglio Ue di mercoledì prossimo a Bruxelles, ottenendo anche il raddoppio dal 10 al 20 per cento dell'intervento comunitario ed abbattere così i pedaggi a meno della metà''.
Nella stessa giornata in cui il presidente della Regione ha illustrato le sue nette posizioni nei confronti della costruzione del Ponte sullo Stretto, i partiti dell'Unione di centrosinistra , non solo contrari alla ''prioritaria'' costruzione del Ponte, hanno presentato all'Assemblea regionale siciliana la mozione di sfiducia al presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro.
Secondo i leader regionali di DS, Margherita, Sdi, Prc, Pdci, Verdi, Primavera Siciliana, Italia dei Valori e Udeur, ''il presidente Cuffaro non è adeguato al compito di governare la Regione anche per la delegittimazione che emerge dalla sua vicenda giudiziaria, la quale, fermo restando la presunzione di innocenza, ripropone al più alto livello la questione morale e il nodo dei rapporti mafia-politica''.
Per i vertici dell'Unione, il governo ''ha toccato il fondo in occasione delle recenti nomine dei manager della sanità''. ''Le scelte di politica sanitaria - si legge nell'atto parlamentare - sono state piegate ad un uso clientelare e di parte, favorendo processi di privatizzazione che, da un lato hanno aggravato il degrado della sanità pubblica, e dall'altro hanno favorito un sistema affaristico nel quale anche Cosa nostra ha inserito i suoi interessi con risvolti tali da riproporre una seria questione morale''.
''Appare ormai improcrastinabile - si legge ancora nella mozione - una svolta che liberi il campo da un governo prigioniero di condizionamenti e di interessi poco trasparenti, che stanno bruciando risorse, corrompendo l'amministrazione e il rapporto con i cittadini, e gravando la popolazione attuale e le future generazioni di costi e di debiti insopportabili''.
Nella prossima riunione dei capigruppo il centrosinistra chiederà al presidente dell'Ars che la mozione venga discussa al più presto dall'aula. In quella occasione il Centrosinistra organizzerà una manifestazione di fronte Palazzo dei Normanni.