Il Popolo Migratore
Novantadue minuti di cinema per vivere nell'etere e attraversare i continenti
Noi vi consigliamo di vedere…
IL POPOLO MIGRATORE
di Jacques Perrin
Una distesa celeste, dominata da correnti d’aria sulle quali galleggiare ed essere trasportati, seguendo il mutare delle stagioni. È l'universo degli uccelli migratori.Chi sono, dove vanno e perché ogni anno percorrono le stesse migliaia di chilometri per raggiungere le loro destinazioni al cambio delle stagioni, sfidando ogni sorta di pericolo
e di intemperie. Il documentario porta lo spettatore alla scoperta di un pianeta libero e senza confini.
Dopo Microcosmos e Himalaya, un’altra straordinaria avventura nel segno della natura firmata Jacques Perrin.
4 anni di riprese in cinque continenti, 450 persone sui set ‘aerei’, 40 piloti di deltaplano...
Un documentario eccezionale ed uno dei più alti (in tutti i sensi) atti d’amore verso la natura.
Distribuzione Lucky Red
Durata 92'
Regia Jacques Perrin
Genere Documentario
La Critica
''In principio era Microcosmos, documentario del '96 sugli insetti con l'attore Jacques Perrin in veste di narratore e produttore. 2002: Perrin torna come regista de Il popolo migratore. Protagonisti: gli uccelli. 4 anni di riprese, 450 cameramen, 40 piloti di deltaplani per le sequenze aeree. Gli uccelli migrano per una promessa: tornare dove sono nati. Bello. Ma se Perrin fosse stato più epico (l'avventura di una sola specie senza voce off) e meno pedagogico, avremmo avuto un capolavoro''.
(Francesco Alò, Il Messaggero, 15 novembre 2002)
''Quattro anni di lavorazione, 40 milioni di euro volati via, con la testa all'insù, per spiare i viaggi di uccelli abituati al rumore di mini aerei-detective. Un'altra scommessa vinta senza retorica, dopo 'Microcosmos', per imparare dai ritmi biologici un senso della libertà che ci riguarda, un allenamento per volare più in alto delle nostre ovvie piccolezze''.
(Maurizio Porro, Corriere della Sera, 16 novembre 2002)
Note
Nella versione originale la voce narrante è di Jacques Perrin. Questo film è stato realizzato con una rigorosa cura etica nei confronti del mondo animale, con l’auspicio del Museum National d'Histoire Naturelle, di Birdlife International, della Lega Protettrice degli uccelli, del Gruppo Ornitologico di Normandia e dei Fondi Mondiali per la Natura (WWF). La scena di caccia è un servizio realizzato in America del Nord, in un luogo in cui viene praticata ogni anno.
Musica originale composta e diretta da: Bruno Coulais, Nick Cave, Robert Wyatt, il Gruppo A Filetta, il Quartetto Bulgarka, il Coro Lyliana Botcheva, Coro di Bassi di Sofia, Gurgon Kyap, L'Orchestra Sinfonica Bulgara, SIF 309.
Fonte:cinematografo.it