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Il presidente Crocetta sull'arresto di Roberto Helg

"La lotta alla corruzione e alla mafia come elemento essenziale per la crescita in Sicilia"

04 marzo 2015

"L'arresto di Helg e le denunce drammatiche della Corte dei Conti sugli attentati agli amministratori in Italia, mostrano la centralità della lotta alla corruzione e alla mafia come elemento essenziale per la crescita in Sicilia".
Lo ha detto ieri con una nota il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. "Chi ci accusa di troppe denunce sbaglia, - ha continuato il presidente - poiché probabilmente non ha il termometro dei livelli di degrado che ha raggiunto il sistema, delle connessioni profonde che si sono cristallizzate in questi anni tra criminalitá organizzata, mafia, burocrazia deviata, settori di politica deviata, settori di imprenditoria che ha tratto l'origine del proprio successo negli affari provenienti da comportamenti molto discutibili".

"Helg - ha aggiunto Crocetta - lo abbiamo visto in azione quando ha tentato di impedire la nomina di un segretario generale certamente competente, come poteva essere Marco Lupo, all'Autorita portuale di Palermo, nelle polemiche che ha sviluppato negli ultimi anni con Confindustria siciliana. La sua storia dunque non ci riguarda, ma non possiamo tacere di fronte al fatto che in tanti, troppi, pensano che è venuto il momento di chiudere l'impegno antimafia, la denuncia della corruzione e che sia arrivato il tempo di una "riappacificazione" generale; solo che quando si imbocca tale via, il solo sblocco possibile è il riciclaggio di coloro che per anni hanno gestito la politica del malaffare e che oggi, magari cercando di indossare casacche più "trendy", lavorano per una sorta di amnistia politica generalizzata. Costoro non mi vedranno sodale compagno. Mi sono candidato alla presidenza della Regione, per scardinare un sistema di potere corrotto e malato, abbiamo già fatto tanto e continueremo tale battaglia fino alle estreme conseguenze, senza cedimenti, senza condizionamenti, senza preoccuparci eccessivamente dei "facili consensi", perché non lavoriamo per fare carriera, ma per dare ai siciliani una speranza di cambiamento vero, che crei sviluppo e lavoro per i giovani. Nessuno si illuda - ha concluso nella nota il presidente - che su questo fronte si possa tornare indietro".

E anche oggi Il presidente della Regione Sicilia è tornato a parlare del caso Helg, questa volta rivolgendosi alla Gesap. "Abbiamo sicuramente apprezzato le dichiarazioni di diversi enti pubblici sulla costituzione di parte civile nel processo contro Helg, ma credo che i partner pubblici che compartecipano alla gestione dell'aeroporto, debbano andare oltre. Cioè debbano verificare quanto la legalità sia stata applicata in tutti gli appalti gestiti in questi anni dalla società,  controllando se tali bandi siano stati sempre coerenti con l'interesse pubblico e se dentro la gestione di quegli appalti possa essersi insinuato il seme della corruzione e delle tangenti". "Anche perché - continua la nota di oggi - se la motivazione di Helg è legata al fallimento delle sue aziende e alle difficoltà economiche che ne scaturiscono, siccome quel fallimento è risalente alla fine del 2012, vuol dire che Helg si trova in difficoltà finanziaria ormai da diversi anni  e comunque, chi ci ha provato una volta, non è detto che non lo abbia fatto altre. Per carità, nessuna certezza e nessun sospetto, però è giusto che si risponda ai dubbi dei cittadini e dei lavoratori dell'aeroporto, che da anni parlano di una gestione totalmente fallimentare".

"Sono temi che non riguardano direttamente la Regione, - aggiunge Crocetta - ma che interessano comunque l'economia dell'Isola e destano sdegno e inquietudine nel popolo siciliano. Fare luce sulla vicenda e andare fino in fondo è una necessità non solo di giustizia, ma anche etica, sociale ed economica. Sono convinto che le autorità inquirenti saranno capaci di fare chiarezza, ma credo che su questi aspetti non possano essere lasciate sole col ruolo che debbono avere, oltre agli enti pubblici cointeressati alla gestione dell'aeroporto, anche gli imprenditori che gestiscono le attività al suo interno o hanno avuto appalti. Chi sa, denunci  afferma il presidente -  presentandosi alle forze dell'ordine e alla magistratura. Solo in questo modo sarà possibile contribuire, non solo alla gestione produttiva di Punta Raisi, ma anche allo sviluppo complessivo della Sicilia. La vera antimafia è soltanto questa".

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04 marzo 2015
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