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Il primo referendum siciliano

Milioni di siciliani chiamati per decidere sulla legge elettorale dell'Ars che prevede lo sbarramento al 5 % per i partiti

25 febbraio 2005

''Con la conclusione della fase di verifica delle firme depositate, parte ora la campagna che porterà entro novanta giorni i cittadini siciliani nel primo referendum della storia regionale. Questa consultazione è il segnale forte di una rinnovata voglia e capacità di partecipazione diretta dei cittadini''.
E' stato questo il commento dell'ex sindaco di Palermo e leader del partito ''Sicilia 2010'', Leoluca Orlando, alla notizia del via libera per il referendum sulla legge elettorale dell'Ars.

E saranno oltre quattro milioni i siciliani che saranno chiamati alle urne, per la prima volta,  per dire sì oppure bocciare una la legge regionale. Forse il 29 maggio, comunque il primavere, si farà il primo referendum nella storia dell'Autonomia, che avrà come oggetto quelle norme elettorali che contengono l'ormai celeberrimo sbarramento al 5% per l'accesso di ciascuna lista a Palazzo dei Normanni, votate nel settembre scorso dall'Assemblea Regionale Siciliana e contestate dai piccoli partiti di entrambi gli schieramenti.

Il via libera è arrivato mercoledì scorso dalla commissione istituita presso l'assessorato alle autonomie locali, che ha verificato la validità delle firme raccolte dal comitato referendario: 115 mila presentate, 95 mila circa quelle ''buone''.
Poiché il limite minimo di firme per chiedere l'indizione del referendum regionale (istituito tre anni e mezzo fa) era posto a quota 91 mila, il traguardo è stato di fatto raggiunto e superato.
''Abbiamo posto dei rilievi su duemila firme, gravate da irregolarità comunque sanabili - dice Luigi Castellucci, il presidente della commissione - [...] Di certo le firme valide sono circa centomila, dunque, il quorum è stato raggiunto''.
L'iter prevede che entro trenta giorni dal parere della commissione, il presidente della Regione debba indire ufficialmente la consultazione. Il voto si svolgerà in un periodo compreso fra il quarantacinquesimo e il sessantesimo giorno successivo. Dunque, urne aperte per il referendum nella seconda metà di maggio. ''La data più probabile è il 29 maggio'', dice Castellucci. Non è infatti possibile abbinare il referendum alle amministrative, in programma il 15 maggio, e pensare al 22 significherebbe portare gli elettori ai seggi per tre domeniche di fila, considerato che il 29 si svolgeranno i ballottaggi.
La soluzione più plausibile è lo svolgimento in contemporanea del secondo turno delle amministrative e del referendum confermativo sulla legge elettorale regionale.

E' dunque iniziata la campagna di propaganda, campagna alla quale tutti i partiti parteciperanno sostenendo le proprie ragioni.
La norma dello sbarramento a 5% semplifica il quadro politico o è un attacco anti-democratico alle formazioni minori?
Raffaele Stancanelli (An), assessore alle autonomie locali, facendo attenzione a non pronunciare la propria posizione ha voluto sottolineare che ''Questo referendum è un appuntamento, comunque  di estrema importanza, perché sarà la prima prova di questo importante strumento di democrazia diretta a livello regionale''.
 

www.referendumsicilia.it

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25 febbraio 2005
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