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Il ''Principio di solidarietà'' sarà obbligatorio

Italia e Malta hanno ottenuto dall'Ue il sì alle nuove norme sull'immigrazione

24 aprile 2009

Italia e Malta, convocate a Bruxelles dopo il caso Pinar, hanno ottenuto il sostegno della Unione europea sulla lotta ai clandestini: la Commissione, infatti, proporrà ai 27 norme vincolanti per ripartire il peso degli immigrati e rafforzerà Frontex, l'agenzia di pattugliamento delle coste a cui il ministro dell'Interno Roberto Maroni propone di affidare la creazione di centri per l'accoglienza e la gestione degli immigrati.
Per risolvere il problema dell'immigrazione clandestina "serve più solidarietà Ue" e una "direttiva della Commissione vincolante per tutti i Paesi membri", ha detto Maroni al termine dell'incontro con il commissario alla Giustizia e Libertà, Jacques Barrot, e il ministro dell'Interno maltese Carmelo Mifsud Bonnici.

Per Maroni sono tre le direzioni che l'Ue deve intraprendere: un'iniziativa sui Paesi di origine della sponda Sud, un rafforzamento del ruolo di Frontex, che non deve solo bloccare gli arrivi ma concentrarsi sul rimpatrio, e la creazione di un sistema di condivisione del peso dell'immigrazione tra tutti i Paesi Ue. Il ministro dell'Interno italiano ha poi chiesto la creazione di "centri Ue per il rimpatrio gestiti da Frontex, perché quello dei rimpatri è un problema europeo e non solo di Malta e dell'Italia". Per Maroni, se l'Europa intervenisse per accogliere, gestire e rimpatriare attraverso Frontex, cioè se l'Europa condividesse il peso dei flussi, "il problema si risolverebbe da solo", e casi come quello della Pinar "non si sarebbero nemmeno posti". Per questo, ha precisato, "insistiamo perché ci sia un'iniziativa della Commissione che proponga una direttiva vincolante".
Da parte sua la Commissione Ue è pronta ad aiutare Italia e Malta dal punto di vista finanziario e a proporre agli Stati membri un meccanismo di solidarietà obbligatoria: "Presto o tardi tutti i Paesi Ue avranno a che fare con gli immigrati che arrivano sulle coste italiane e maltesi, per questo proporremo ai ministri dell'Interno dei 27 un principio di solidarietà obbligatorio, anche se non sappiamo se sarà accettato", ha detto Barrot. 

Sul caso della Pinar, "chiuso da quando l'Italia ha accolto i suoi passeggeri", però non c'è ancora soluzione: "Il caso è chiuso, non abbiamo trovato una soluzione perchè ci sono diverse interpretazioni", ha concluso il ministro Roberto Maroni.

Allarme del Viminale: "Nel 2009 gli sbarchi sono raddoppiati"
di Vladimiro Polchi (Repubblica.it, 24 aprile 2009)

Di record in record. Quanti sono i migranti sbarcati quest'anno in Italia? Oltre seimila, finora: il doppio dello stesso periodo dell'anno precedente. I tecnici del Viminale non nascondono l'allarme. Basta pensare che il 2008 con i suoi 36.952 sbarcati aveva già segnato un record preoccupante (nel 2007 gli arrivi si erano invece fermati a quota 20.455). Quello in corso si preannuncia, insomma, come l'anno horribilis per le rotte via mare.
I dati aggiornati al 22 aprile parlano chiaro: raddoppiano gli arrivi sulle coste e raddoppia il numero dei minori non accompagnati. I "viaggi della speranza" non rallentano più neppure d'inverno, quando le condizioni atmosferiche rendono ancora più pericolose le traversate. Si sbarca soprattutto a Lampedusa, poche centinaia gli arrivi sulla "nuova" rotta: quella per la Sardegna. I centri per gli immigrati sono pieni. Attualmente tra centri governativi e provvisori sono 8mila i migranti trattenuti.

Il prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del ministero dell'Interno, ha ricordato oggi che il 26 aprile prossimo oltre 1000 irregolari usciranno dai Centri: "Non immagino un evento millenium bug ma certo è una brutta storia. Certamente sarà consegnato loro un ordine di allontanamento, certamente non lo rispetteranno e dunque questo ricadrà sul lavoro delle forze dell'ordine che dovranno identificarli. Certo non sono tutti delinquenti - aggiunge Morcone - ma l'immigrazione clandestina è un fenomeno importante che dobbiamo trovare il modo di gestire. Ricordando sempre che per lo status di rifugiato il nostro è un sistema fra i più garantisti d'Europa. Su circa 31mila domande ricevute lo scorso anno, circa la metà sono state accettate: si tratta di cifre vicine solo a quelle dell'Olanda, non certo a quelle della Germania o della Francia".

La cognata del boss latitante era la "regina degli schiavi" - La tratta di extracomunitari provenienti dalla Libia veniva gestita dalla cognata del capomafia latitante di Agrigento, Giuseppe Falsone. Si tratta di Ganat Tewelde Barhe, 35 anni, meglio conosciuta come Madame Gennet, di origine eritrea, condannata dai giudici di Agrigento a quattro anni di reclusione per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
La donna, estradata dalla Libia nel 2004, era stata rinchiusa in un carcere agrigentino dove aveva conosciuto Maria Rita Carmela Falsone, la sorella del latitante, anche lei coinvolta in indagini di mafia. Fra le due donne nasce un'amicizia, e quando nel 2006 Madame Gennet viene scarcerata grazie all'indulto, evita l'espulsione dall'Italia sposando Gioacchino Falsone, fratello del capomafia latitante. La coppia si trasferisce a Campobello di Licata e i rapporti tra la famiglia del capomafia e la donna diventano sempre più stretti sul versante degli affari. Da alcuni mesi la donna si è trasferita in Toscana, dove vive una folta comunità di agrigentini legati ai Falsone, ma anche di immigrati irregolari.

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24 aprile 2009
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