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Il processo a Totò Cuffaro va avanti

Il Gup ha deciso di valutare l'eccezione "ne bis in idem", richiesta dalla difesa, quando ci sarà la sentenza

29 aprile 2010

L'eccezione "ne bis in idem" (il principio che impedisce che un cittadino sia processato più volte per gli stessi fatti) non può essere valutata adesso ma quando ci sarà la sentenza.
Lo ha stabilito il gup Vittorio Anania che sta giudicando l'ex presidente della Regione, il senatore Udc Salvatore Cuffaro, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, decidendo sulla richiesta della difesa secondo cui l'imputato era già stato giudicato per gli stessi fatti nel processo d'appello per favoreggiamento aggravato. Il processo, quindi, va avanti ed è stato rinviato al 13 maggio prossimo. In quell'occasione il gup deciderà se acquisire gli atti richiesti dalla Procura nell'udienza di oggi, tra cui 27 faldoni di intercettazioni e la sentenza d'Appello a carico di Cuffaro per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra nel quale è stato condannato a sette anni di carcere. Il 10 e il 17 giugno ci sarà, invece, la requisitoria dei pm Antonino Di Matteo e Francesco Del Bene. E' quindi probabile che la sentenza giunga dopo l'estate.
Nella prima udienza, Di Matteo e Del Bene hanno ribadito: "In questo processo le contestazioni all'imputato riguardano il complesso di relazioni tra Salvatore Cuffaro e diversi soggetti appartenenti a Cosa Nostra''. Accuse respinte da Cuffaro, che ha ascoltato impassibile in aula le parole dei pm. "Parliamo di una contestazione che si caratterizza per una dimensione temporale e spaziale che va dal 1991 ai periodi successivi della sua elezione a presidente della Regione", hanno detto i pm. I magistrati hanno chiesto al gup di rigettare poi l'istanza della difesa. "Le contestazioni di questo processo - hanno spiegato i pm - sono completamente diverse dalle ipotesi di contestazione del processo di primo e secondo grado che si sono limitate a due singoli episodi di fughe di notizie".

La fiducia di Cuffaro - "E' normale che ci sia un pizzico di angoscia ma ero e resto sereno e fiducioso. La mia fiducia e il rispetto nei confronti delle istituzioni resta costante anche in presenza di decisioni a me non favorevoli". Queste le parole del senatore Cuffaro al termine dell'udienza. "Sto valutando - ha aggiunto - positivamente, nonostante la difficoltà della situazione che affronto, che la mia fiducia nella magistratura inquirente e requirente è ben salda". Sulla richiesta del pm Nino Di Matteo di acquisire al processo i 27 faldoni con i verbali delle intercettazioni telefoniche allegate nel processo alle "Talpe nella Dda" in cui era imputato anche Cuffaro, il senatore ha detto: "Le conosco a memoria, le avevo rilette non immaginando di dover subire un nuovo processo, vorrà dire che le rileggeremo ancora una volta". [Adnkronos/Ing]

- Ecco perché Cuffaro è colpevole! (Guidasicilia.it, 24/04/10)

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29 aprile 2010
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