Il processo al governatore siciliano, Totò Cuffaro, rimarrà a Palermo. Inammissibile il legittimo sospetto

Già alla fine del novembre scorso il sostituto procuratore generale della Cassazione, Vittorio Meloni, aveva definito “inammissibile” l'istanza di rimessione del processo per legittimo sospetto presentata dai legali al governatore della Sicilia, Salvatore Cuffaro, in quanto sarebbero stati tardivi gli atti di notifica inoltrati alle altri parti processuali nel procedimento in corso a Palermo (leggi).
Inammissibilità ribadita adesso dai consiglieri della VII Sezione penale della Cassazione, presieduta da Bruno Rossi.
Dunque il processo alle “Talpe alla Dda” non sarà trasferito dal capoluogo siciliano e potrà concludersi secondo i tempi previsti. L'ultima arringa è in calendario per lunedì prossimo, 17 dicembre.

Ieri mattina l'avvocato Franco Coppi, patrocinante in Cassazione del ricorso di Cuffaro, assieme all'avvocato Angelo Mornino, aveva sottolineato che il collegio di difesa - in totale disaccordo con il punto di vista del pg Meloni - aveva chiesto al collegio della VII di interpellare le sezioni unite di piazza Cavour sulla questione della tardività dei tempi di notifica. In alternativa Coppi e Mornino avevano proposto anche il ricorso alla Consulta. Gli 'Ermellini' sono stati, però, di diverso parere. Il provvedimento dei giudici del Palazzaccio sarà depositato entro 30 giorni.
“Pur nella consapevolezza che la Cassazione ha ritenuto di non entrare nel merito del ricorso presentato dai miei legali a causa di vizi procedurali, accolgo la decisione con il rispetto che ho sempre manifestato nei confronti della magistratura”. Questo il commento di Cuffaro.